Gli spazi della mobilità sono da sempre parte integrante della scena urbana e rappresentano uno degli elementi fondamentali del town design. Storicamente, la modellistica urbana riflette in modo evidente l'evoluzione delle tecnologie del trasporto e dei modelli di circolazione da essa derivati. Oggi, la gestione della mobilità è uno dei temi centrali della riqualificazione urbana. Nelle esperienze europee più avanzate, si assiste da tempo a una progressiva convergenza fra gli obiettivi, le normative e gli strumenti nei campi della pianificazione urbanistica, del town design e della disciplina del traffico, al fine di favorire, rispetto ai modelli "car-oriented" ereditati dal recente passato, il trasporto pubblico e l'uso pedonale e ciclabile degli spazi urbani. Il ritrovato protagonismo dei pedoni e dei ciclisti nel modo di vivere e circolare di numerose città è dunque il risultato di politiche integrate che trovano riscontro: - dal punto di vista della pianificazione e gestione urbana, nel coordinamento fra scelte localizzative e modelli di circolazione, al fine di migliorare e rendere competitiva l'accessibilità con “modi dolci”, in sinergia con il TPL, dei luoghi e delle attrezzature urbane; - dal punto di vista della sicurezza stradale, in una diversa impostazione del problema rispetto alla città “a misura d'auto”; la priorità non è infatti più quella di garantire carreggiate ampie per una circolazione veicolare fluida e di conseguenza incanalare pedoni e ciclisti su percorsi protetti, bensì di favorire la libera circolazione di questi ultimi (e di conseguenza contenere il traffico automobilistico entro limiti - spaziali e di velocità - sicuri per tutti); - dal punto di vista del “disegno di suolo”, in una più complessa articolazione delle sedi viarie, tesa a promuovere - non solo all'interno dei nuovi insediamenti, ma anche nella città esistente - la scelta di muoversi a piedi o in bicicletta , sia attraverso la ricalibratura degli spazi disponibili in funzione delle diverse categorie di utenti della strada, sia attraverso la qualificazione morfologica, architettonica e paesaggistica dei percorsi.
Qualità urbana, sicurezza stradale e disciplina del traffico: il paradosso italiano / F. Alberti. - STAMPA. - (2012), pp. 115-121. (Intervento presentato al convegno Università degli studi di Brescia, XVIII conferenza internazionale "Vivere e camminare in città" tenutosi a Università degli studi di Brescia, Facoltà di Ingegneria, Sala Piamarta nel 16-17/06/2011).
Qualità urbana, sicurezza stradale e disciplina del traffico: il paradosso italiano
ALBERTI, FRANCESCO
2012
Abstract
Gli spazi della mobilità sono da sempre parte integrante della scena urbana e rappresentano uno degli elementi fondamentali del town design. Storicamente, la modellistica urbana riflette in modo evidente l'evoluzione delle tecnologie del trasporto e dei modelli di circolazione da essa derivati. Oggi, la gestione della mobilità è uno dei temi centrali della riqualificazione urbana. Nelle esperienze europee più avanzate, si assiste da tempo a una progressiva convergenza fra gli obiettivi, le normative e gli strumenti nei campi della pianificazione urbanistica, del town design e della disciplina del traffico, al fine di favorire, rispetto ai modelli "car-oriented" ereditati dal recente passato, il trasporto pubblico e l'uso pedonale e ciclabile degli spazi urbani. Il ritrovato protagonismo dei pedoni e dei ciclisti nel modo di vivere e circolare di numerose città è dunque il risultato di politiche integrate che trovano riscontro: - dal punto di vista della pianificazione e gestione urbana, nel coordinamento fra scelte localizzative e modelli di circolazione, al fine di migliorare e rendere competitiva l'accessibilità con “modi dolci”, in sinergia con il TPL, dei luoghi e delle attrezzature urbane; - dal punto di vista della sicurezza stradale, in una diversa impostazione del problema rispetto alla città “a misura d'auto”; la priorità non è infatti più quella di garantire carreggiate ampie per una circolazione veicolare fluida e di conseguenza incanalare pedoni e ciclisti su percorsi protetti, bensì di favorire la libera circolazione di questi ultimi (e di conseguenza contenere il traffico automobilistico entro limiti - spaziali e di velocità - sicuri per tutti); - dal punto di vista del “disegno di suolo”, in una più complessa articolazione delle sedi viarie, tesa a promuovere - non solo all'interno dei nuovi insediamenti, ma anche nella città esistente - la scelta di muoversi a piedi o in bicicletta , sia attraverso la ricalibratura degli spazi disponibili in funzione delle diverse categorie di utenti della strada, sia attraverso la qualificazione morfologica, architettonica e paesaggistica dei percorsi.File | Dimensione | Formato | |
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