Nell’ambito di una ricerca a livello nazionale sul tema della distruzione e della ricostruzione dei monumenti architettonici, una verifica sul palazzo Acciaioli a Firenze. Lo studio parte dalle abitazioni medievali di questa importante famiglia, per concentrarsi sul secondo Cinquecento, quando vengono realizzati giardini pensili affacciati verso l’Arno, e sul primo Seicento, quando i nuovi proprietari, gli Usimbardi, commissionano a Bernardino Poccetti gli affreschi della sala. Nel 1944 le mine tedesche distruggono metà del palazzo, che si estendeva da borgo Santi Apostoli al lungarno, e intaccano anche la sala dipinta. La documentazione conservata presso l’Archivio Comunale consente di ripercorrere in maniera dettagliata le fasi di una ricostruzione conclusa solo alla fine degli anni Sessanta, con la sequenza di tre progettisti e di innumerevoli soluzioni, oscillanti fra il ripristino dell’immagine antica e la presa di distanza da quell’ambientalismo di maniera che cerca di mimetizzare larga parte delle ricostruzioni a Firenze.

Palazzo Acciaioli a Firenze dalle origini alla ricostruzione / A. Belluzzi. - In: OPUS INCERTUM. - ISSN 2035-9217. - STAMPA. - 6-7:(2011), pp. 100-119.

Palazzo Acciaioli a Firenze dalle origini alla ricostruzione

BELLUZZI, AMEDEO
2011

Abstract

Nell’ambito di una ricerca a livello nazionale sul tema della distruzione e della ricostruzione dei monumenti architettonici, una verifica sul palazzo Acciaioli a Firenze. Lo studio parte dalle abitazioni medievali di questa importante famiglia, per concentrarsi sul secondo Cinquecento, quando vengono realizzati giardini pensili affacciati verso l’Arno, e sul primo Seicento, quando i nuovi proprietari, gli Usimbardi, commissionano a Bernardino Poccetti gli affreschi della sala. Nel 1944 le mine tedesche distruggono metà del palazzo, che si estendeva da borgo Santi Apostoli al lungarno, e intaccano anche la sala dipinta. La documentazione conservata presso l’Archivio Comunale consente di ripercorrere in maniera dettagliata le fasi di una ricostruzione conclusa solo alla fine degli anni Sessanta, con la sequenza di tre progettisti e di innumerevoli soluzioni, oscillanti fra il ripristino dell’immagine antica e la presa di distanza da quell’ambientalismo di maniera che cerca di mimetizzare larga parte delle ricostruzioni a Firenze.
2011
6-7
100
119
A. Belluzzi
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