La torre dello Zenobito, ubicata nella parte meridionale dell’isola di Capraia, sull'omonimo promontorio, venne edificata a scopo difensivo: da quella posizione era infatti possibile avvistare le navi dei pirati che si dirigevano o verso la stessa isola di Capraia o verso la Corsica. La sua costruzione fu fortemente voluta dal Banco di San Giorgio poiché l’isola, possedimento della Repubblica di Genova e importante punto strategico per le rotte Corsica-Genova, era stata messa in ginocchio dall’incursione piratesca del 1540. Il progetto prevedeva la fortificazione dell'isola con il recupero e l’ampliamento della fortezza costruita dai pisani e la costruzione di due torri: la torre del Porto, per difendere la baia e impedire l’attracco di navi nemiche, e la torre dello Zenobito. Le due torri avevano la stessa forma, ma quest' ultima aveva un diametro maggiore. La decisione di realizzare la Torre dello Zenobito venne presa nel 1544, ma i lavori iniziarono solo l’anno seguente e furono completati nel dicembre del 1545. L’impresa si rivelò particolarmente difficoltosa poiché il promontorio era situato in una posizione impervia e difficile da raggiungere: a parte le pietre per la costruzione che furono estratte localmente, tutti gli altri materiali da costruzione (calce e sabbia per la malta, travi per solai e per la carpenteria) dovettero essere trasportati via mare dal porto di Capraia, distante 5 miglia e poi portati con muli e a spalla per un ripido pendio. L'acqua era raccolta da piccole sorgenti locali, di non facile accesso. Riguardo alla calce, è necessario sottolineare che Capraia è un'isola vulcanica, priva quindi di affioramenti di rocce carbonatiche,indispensabili per la produzione della calce. Moresco (2007) riporta che la calce utilizzata nell’isola di Capraia, veniva fatta arrivare da Genova e/o dalla Corsica. Riguardo alla sabbia, lo stesso autore scrive che veniva raccolta dalla spiaggia del porto. Questa ricerca si è proposta di studiare le malte presenti nella torre (malte di allettamento murario e malte di rivestimento per l’intonacatura) al fine di verificare l’esatta provenienza delle materie prime (calce e sabbia) e la tecnologia di preparazione. A tale scopo è stata effettuata una caratterizzazione mineralogico- petrografica mediante analisi diffrattometriche (XRD), osservazioni microscopiche in luce trasmessa (OM) e analisi termo gravimetriche (TG-DTA).
Le malte della Torre dello Zenobito all’Isola di Capraia: come murare in un’isola vulcanica?. Abstract / Fratini F.; Pecchioni E.; Camaiti M.; Pandeli E.; Amadei L.. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 116-116. (Intervento presentato al convegno VII Congresso Nazionale di Archeometria Aiar Modena tenutosi a Modena nel 22-24 Febbrao 2012).
Le malte della Torre dello Zenobito all’Isola di Capraia: come murare in un’isola vulcanica?. Abstract
PECCHIONI, ELENA;PANDELI, ENRICO;
2012
Abstract
La torre dello Zenobito, ubicata nella parte meridionale dell’isola di Capraia, sull'omonimo promontorio, venne edificata a scopo difensivo: da quella posizione era infatti possibile avvistare le navi dei pirati che si dirigevano o verso la stessa isola di Capraia o verso la Corsica. La sua costruzione fu fortemente voluta dal Banco di San Giorgio poiché l’isola, possedimento della Repubblica di Genova e importante punto strategico per le rotte Corsica-Genova, era stata messa in ginocchio dall’incursione piratesca del 1540. Il progetto prevedeva la fortificazione dell'isola con il recupero e l’ampliamento della fortezza costruita dai pisani e la costruzione di due torri: la torre del Porto, per difendere la baia e impedire l’attracco di navi nemiche, e la torre dello Zenobito. Le due torri avevano la stessa forma, ma quest' ultima aveva un diametro maggiore. La decisione di realizzare la Torre dello Zenobito venne presa nel 1544, ma i lavori iniziarono solo l’anno seguente e furono completati nel dicembre del 1545. L’impresa si rivelò particolarmente difficoltosa poiché il promontorio era situato in una posizione impervia e difficile da raggiungere: a parte le pietre per la costruzione che furono estratte localmente, tutti gli altri materiali da costruzione (calce e sabbia per la malta, travi per solai e per la carpenteria) dovettero essere trasportati via mare dal porto di Capraia, distante 5 miglia e poi portati con muli e a spalla per un ripido pendio. L'acqua era raccolta da piccole sorgenti locali, di non facile accesso. Riguardo alla calce, è necessario sottolineare che Capraia è un'isola vulcanica, priva quindi di affioramenti di rocce carbonatiche,indispensabili per la produzione della calce. Moresco (2007) riporta che la calce utilizzata nell’isola di Capraia, veniva fatta arrivare da Genova e/o dalla Corsica. Riguardo alla sabbia, lo stesso autore scrive che veniva raccolta dalla spiaggia del porto. Questa ricerca si è proposta di studiare le malte presenti nella torre (malte di allettamento murario e malte di rivestimento per l’intonacatura) al fine di verificare l’esatta provenienza delle materie prime (calce e sabbia) e la tecnologia di preparazione. A tale scopo è stata effettuata una caratterizzazione mineralogico- petrografica mediante analisi diffrattometriche (XRD), osservazioni microscopiche in luce trasmessa (OM) e analisi termo gravimetriche (TG-DTA).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.