Scopo del lavoro: Comparare i risultati oncologici dell'enucleazione tumorale (TE) versus nefrectomia radical (RN) nei carcinoma renali (RCC) di stadio pT1. Materiali e metodi: Da gennaio 1995 a dicembre 2007, 722 pazienti sono stati sottoposti a chirurgia renale per il trattamento di neoplasia singola sporadica. Nessuno di questi pazienti aveva il sospetto pre o intraoperatorio di positività linfonodale o di metastasi a distanza prima della chirurgia (N0,M0). Di questi, 475 pazienti (65.8%) avevano stadio pT1 alla valutazione istopatologica e sono stati inclusi nello studio. Abbiamo valutato la probabilità di sopravvivenza secondo il metodo di KaplanMeier, e stimato la differenza fra le variabili analizzate con il logrank test. Risultati: Dei 475 pazienti, 332 hanno effettuato TE (69.9%) mentre gli altri 143 (30.1%) hanno effettuato RN. In accordo con la classificazione TNM del 2002, 326 tumori avevano stadio pT1a (68.6%) e 149 pT1b (31.4%). L'incidenza di grado nucleare di Fuhrman G12 e G34 non mostrava significative differenze nei tumori pT1a trattati con TE vs. RN, mentre la differenza era statisticamente significativa per i tumori di stadio pT1b (p=0.038). L'incidenza di RCC con istotipo convenzionale a cellule chiare non era significativamente differente sia nei pT1a che pT1b trattati con TE vs. RN. Il diametro patologico medio era significativamente diverso nei pazienti che avevano avuto RN o TE sia nello stadio pT1a (3.3 cm vs 2.8 cm) che pT1b (5.6 cm vs 5.0 cm) (p<0.0001). Il followup medio (mediano, range) è stato di 62 (48, 1174) mesi. Non sono apparse significative differenze in sopravvivenza cancrospecifica (CSS) fra i pazienti trattati con TE o RN, sia per i tumori di stadio pT1a (p=0.46) che pT1b (p=0.44). La CSS a 10 anni per i tumori di stadio pT1a trattati con RN e TE era pari a 92.6% e 94.9%, rispettivamente. La CSS a 10 anni per i tumori di stadio pT1b trattati con RN e TE era pari a 87.5% e 90.4%, rispettivamente. Complessivamente, 3 pazienti hanno sviluppato recidiva renale isolata durante il periodo di studio, e si trattava sempre di una sede diversa all'interno del rene. Discussione: La nostra esperienza iniziale ha dimostrato che la PCA è: 1) una tecnica fattibile e sicura quando la chirurgia non è indicata; 2) attiva nel controllo locale (an- che in lesioni > 30 mm); 3) ripetibile nel caso di persistenza di malattia o di recidiva; 4) utilizzabile contestualmente anche su lesioni secondarie. Un followup più maturo è necessario per definire l’efficacia oncologica a lungo termine. Messaggio conclusivo: La TE e la RN per RCC pT1a e pT1b hanno conferito gli stessi risultati oncologici in una larga casistica retrospettiva con lungo follow-up.
ENUCLEAZIONE TUMORALE VERSUS NEFRECTOMIA RADICALE NELTRATTAMENTO DEL CARCINOMA RENALE INTRACAPSULARE DI DIAMETRO<7 CM / G. Vittori; A. Minervini; S. Serni; A. Tuccio; G. Siena; M.A. Rossetti; A. Ierardi; N. Tosi; S. Giancane; L.Masieri; F. Lanzi;M. Lanciotti;A.Mantella; S. Khorrami; A. Lapini; M. Carini. - STAMPA. - Atti 83° Congresso SIU:(2010), pp. 55-56. (Intervento presentato al convegno 83°Congresso SIU tenutosi a Milano nel 17-20 ottobre).
ENUCLEAZIONE TUMORALE VERSUS NEFRECTOMIA RADICALE NELTRATTAMENTO DEL CARCINOMA RENALE INTRACAPSULARE DI DIAMETRO<7 CM
MINERVINI, ANDREA;SERNI, SERGIO;L. Masieri;LANCIOTTI, MICHELE;CARINI, MARCO
2010
Abstract
Scopo del lavoro: Comparare i risultati oncologici dell'enucleazione tumorale (TE) versus nefrectomia radical (RN) nei carcinoma renali (RCC) di stadio pT1. Materiali e metodi: Da gennaio 1995 a dicembre 2007, 722 pazienti sono stati sottoposti a chirurgia renale per il trattamento di neoplasia singola sporadica. Nessuno di questi pazienti aveva il sospetto pre o intraoperatorio di positività linfonodale o di metastasi a distanza prima della chirurgia (N0,M0). Di questi, 475 pazienti (65.8%) avevano stadio pT1 alla valutazione istopatologica e sono stati inclusi nello studio. Abbiamo valutato la probabilità di sopravvivenza secondo il metodo di KaplanMeier, e stimato la differenza fra le variabili analizzate con il logrank test. Risultati: Dei 475 pazienti, 332 hanno effettuato TE (69.9%) mentre gli altri 143 (30.1%) hanno effettuato RN. In accordo con la classificazione TNM del 2002, 326 tumori avevano stadio pT1a (68.6%) e 149 pT1b (31.4%). L'incidenza di grado nucleare di Fuhrman G12 e G34 non mostrava significative differenze nei tumori pT1a trattati con TE vs. RN, mentre la differenza era statisticamente significativa per i tumori di stadio pT1b (p=0.038). L'incidenza di RCC con istotipo convenzionale a cellule chiare non era significativamente differente sia nei pT1a che pT1b trattati con TE vs. RN. Il diametro patologico medio era significativamente diverso nei pazienti che avevano avuto RN o TE sia nello stadio pT1a (3.3 cm vs 2.8 cm) che pT1b (5.6 cm vs 5.0 cm) (p<0.0001). Il followup medio (mediano, range) è stato di 62 (48, 1174) mesi. Non sono apparse significative differenze in sopravvivenza cancrospecifica (CSS) fra i pazienti trattati con TE o RN, sia per i tumori di stadio pT1a (p=0.46) che pT1b (p=0.44). La CSS a 10 anni per i tumori di stadio pT1a trattati con RN e TE era pari a 92.6% e 94.9%, rispettivamente. La CSS a 10 anni per i tumori di stadio pT1b trattati con RN e TE era pari a 87.5% e 90.4%, rispettivamente. Complessivamente, 3 pazienti hanno sviluppato recidiva renale isolata durante il periodo di studio, e si trattava sempre di una sede diversa all'interno del rene. Discussione: La nostra esperienza iniziale ha dimostrato che la PCA è: 1) una tecnica fattibile e sicura quando la chirurgia non è indicata; 2) attiva nel controllo locale (an- che in lesioni > 30 mm); 3) ripetibile nel caso di persistenza di malattia o di recidiva; 4) utilizzabile contestualmente anche su lesioni secondarie. Un followup più maturo è necessario per definire l’efficacia oncologica a lungo termine. Messaggio conclusivo: La TE e la RN per RCC pT1a e pT1b hanno conferito gli stessi risultati oncologici in una larga casistica retrospettiva con lungo follow-up.File | Dimensione | Formato | |
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