Scopo del lavoro Valutare la storia naturale e fattori prognostici predittivi della prognosi dei pazienti con neoplasia renale metastatica all’esordio in un’ampia serie multicentrica di pazienti sottoposti a chirurgia per carcinoma renale parenchimale metastatico (mRCC) in epoca pre-TKis. Materiali e metodi Abbiamo raccolto retrospettivamente i dati di 323 pazienti trattati chirurgicamente per mRCC in 16 centri italiani coinvolti nel progetto Surveillance And Treatment Update Renal Neoplasms (SATURN). Non è stata effettuata alcuna revisione patologica dei preparati istologici. Risultati 302 pazienti (94%) sono stati sottoposti a nefrectomia citoriduttiva, 21 (6%) a nephron-sparing surgery. 213 pazienti (66%) presentavano una neoplasia patologicamente localmente-avanzata e 210 (65%) metastasi linfonodali. Il 25% dei pazienti ha subito chirurgia delle metastasi dopo la nefrectomia citoriduttiva (da sola o in combinazione con immunoterapia e/o radioterapia); il 39% ha ricevuto immunoterapia e/o radioterapia, mentre il rimanente 36% ha ricevuto solo terapie di supporto. Ad un follow-up mediano di 16 mesi (range interquartile [IQR] 9-33), 288 pazienti (89%) hanno sviluppato una recidiva di malattia e 234 (72%) sono morti per malattia. Il follow-up mediano dei pazienti vivi è risultato pari a 55 mesi (IQR 47-76). La sopravvivenza causa-specifica (CSS) a 1, 3 e 5 anni è risultata rispettivamente pari a 66,5% (errore standard [SE] 2,7%) 29,6 (SE 2,8) e 21,2% (SE 2,7%). In analisi univariata, la modalità di presentazione, l’istotipo, lo stadio patologico T e N, il grado nucleare di Fuhrman ed il tipo di terapia per le metastasi effettuata sono risultate significativamente associate alla CSS (tutte le p <0,01). In analisi multivariata, la modalità di presentazione (p for trend 0,005), l’istotipo (p for trend 0,032), lo stadio patologico T (p for trend 0,017) ed il tipo di terapia per le metastasi effettuata (p for trend <0,0001) sono risultate variabili predittive indipendenti della CSS. Nel dettaglio, i pazienti che non hanno ricevuto alcun trattamento oltre alla nefrectomia citoriduttiva hanno presentato un rischio di morire per malattia significativamente più elevato di quelli che hanno ricevuto terapia chirurgica delle metastasi (H.R. 0,2; p<0,001) o terapia medica con immunoterapia (H.R. 0,4; p<0,001).Conclusioni In un’ampia serie multicentrica di pazienti con neoplasia renale metastatica all’esordio trattati con nefrectomia citoriduttiva, abbiamo dimostrato che la modalità di presentazione, l’istotipo, lo stadio patologico del tumore primitivo e dei linfonodi nonché l’esecuzione di ulteriori terapie chirurgiche o mediche per le metastasi sono risultate variabili predittive indipendenti della sopravvivenza dei pazienti. Il nostro studio riconferma il ruolo della chirurgia delle metastasi in associazione alla nefrectomia citoriduttiva nei pazienti con mRCC.

STORIA NATURALE E FATTORI PROGNOSTICI PREDITTIVI DELLA PROGNOSI DEI PAZIENTI CON NEOPLASIA RENALE METASTATICA ALL’ESORDIO:DATI DELLO STUDIO SATURN / N. Longo; G. Novara; A. Antonelli; R. Bertini; M. Carini; G. Carmignani; S. Cosciani Cunico; D. Fontana; G. Martorana; A. Minervini; V. Mirone; A. Simeone; F. Zattoni; V. Ficarra. - In: ATTI 84° CONGRESSO NAZIONALE SIU. - STAMPA. - Atti 84° Congresso SIU:(2011), pp. 217-218. (Intervento presentato al convegno 84° Congresso SIU tenutosi a Roma nel 23-26 ottobre).

STORIA NATURALE E FATTORI PROGNOSTICI PREDITTIVI DELLA PROGNOSI DEI PAZIENTI CON NEOPLASIA RENALE METASTATICA ALL’ESORDIO:DATI DELLO STUDIO SATURN

CARINI, MARCO;MINERVINI, ANDREA;
2011

Abstract

Scopo del lavoro Valutare la storia naturale e fattori prognostici predittivi della prognosi dei pazienti con neoplasia renale metastatica all’esordio in un’ampia serie multicentrica di pazienti sottoposti a chirurgia per carcinoma renale parenchimale metastatico (mRCC) in epoca pre-TKis. Materiali e metodi Abbiamo raccolto retrospettivamente i dati di 323 pazienti trattati chirurgicamente per mRCC in 16 centri italiani coinvolti nel progetto Surveillance And Treatment Update Renal Neoplasms (SATURN). Non è stata effettuata alcuna revisione patologica dei preparati istologici. Risultati 302 pazienti (94%) sono stati sottoposti a nefrectomia citoriduttiva, 21 (6%) a nephron-sparing surgery. 213 pazienti (66%) presentavano una neoplasia patologicamente localmente-avanzata e 210 (65%) metastasi linfonodali. Il 25% dei pazienti ha subito chirurgia delle metastasi dopo la nefrectomia citoriduttiva (da sola o in combinazione con immunoterapia e/o radioterapia); il 39% ha ricevuto immunoterapia e/o radioterapia, mentre il rimanente 36% ha ricevuto solo terapie di supporto. Ad un follow-up mediano di 16 mesi (range interquartile [IQR] 9-33), 288 pazienti (89%) hanno sviluppato una recidiva di malattia e 234 (72%) sono morti per malattia. Il follow-up mediano dei pazienti vivi è risultato pari a 55 mesi (IQR 47-76). La sopravvivenza causa-specifica (CSS) a 1, 3 e 5 anni è risultata rispettivamente pari a 66,5% (errore standard [SE] 2,7%) 29,6 (SE 2,8) e 21,2% (SE 2,7%). In analisi univariata, la modalità di presentazione, l’istotipo, lo stadio patologico T e N, il grado nucleare di Fuhrman ed il tipo di terapia per le metastasi effettuata sono risultate significativamente associate alla CSS (tutte le p <0,01). In analisi multivariata, la modalità di presentazione (p for trend 0,005), l’istotipo (p for trend 0,032), lo stadio patologico T (p for trend 0,017) ed il tipo di terapia per le metastasi effettuata (p for trend <0,0001) sono risultate variabili predittive indipendenti della CSS. Nel dettaglio, i pazienti che non hanno ricevuto alcun trattamento oltre alla nefrectomia citoriduttiva hanno presentato un rischio di morire per malattia significativamente più elevato di quelli che hanno ricevuto terapia chirurgica delle metastasi (H.R. 0,2; p<0,001) o terapia medica con immunoterapia (H.R. 0,4; p<0,001).Conclusioni In un’ampia serie multicentrica di pazienti con neoplasia renale metastatica all’esordio trattati con nefrectomia citoriduttiva, abbiamo dimostrato che la modalità di presentazione, l’istotipo, lo stadio patologico del tumore primitivo e dei linfonodi nonché l’esecuzione di ulteriori terapie chirurgiche o mediche per le metastasi sono risultate variabili predittive indipendenti della sopravvivenza dei pazienti. Il nostro studio riconferma il ruolo della chirurgia delle metastasi in associazione alla nefrectomia citoriduttiva nei pazienti con mRCC.
2011
Atti 84° Congresso SIU
84° Congresso SIU
Roma
N. Longo; G. Novara; A. Antonelli; R. Bertini; M. Carini; G. Carmignani; S. Cosciani Cunico; D. Fontana; G. Martorana; A. Minervini; V. Mirone; A. Simeone; F. Zattoni; V. Ficarra
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