Scopo del lavoro: La chirurgia nephron sparing condotta mediante tecnica di enucleoresezione rappresenta la tecnica di scelta per il trattamento dei tumori renali con diametro massimo <= 4 cm. Recentemente è stata ampliata l’indicazione a tumori fino a 7 cm di diametro massimo. Obiettivo dello studio è presentare la nostra esperienza in una serie consecutiva di neoplasie renali con stadio clinico T2 trattate mediante tecnica di enucleazione (TE). Materiali e metodi: Da Gennaio 1997 ad Settembre 2008, 156 pazienti sono stati sottoposti a chirurgia renale per neoplasia singola e sporadica con stadio clinico T2. Di questi, 30 (19.2%) sono stati sottoposti a TE e 126 (80.8%) a nefrectomia radicale. Risultati: Complessivamente la TE è stata eseguita in elezione in 21 pazienti (70%). Diametro medio delle neoplasie 8.7 cm (SD 1.0, range 7.1 14.0). 8 tumori benigni (8/30, 26.6%) sono stati esclusi dall’analisi di sopravvivenza. La valutazione istopatologica in base al WHO 2004 ha rivelato 18 RCC a cellule chiare (81.8%), 2 papillari (9.1%), 2 cromofobi (9.1%). Dei 22 RCC la stratificazione in base al TNM 2002 ha evidenziato, 15 (68.2%) pT2, 5 (22.7%) pT3a, 2 pT3b (9.1%). Distribuzione in base al grado nucleare di Fuhrman: 1 (4.5%) G1, 16 (72.8%) G2 e 5 (22.7%) G3 4. Un paziente (3.3%) è deceduto nell’immediato postoperatorio per complicanze vascolari. Complessivamente, 2 (2/30, 6.7%) pazienti hanno richiesto emotrasfusioni. In 1 paziente (3.3%) è stato posizionato JJ stent per 3 settimane per perdita prolungata dal drenaggio. Follow up medio (mediano, range) 65 mesi (40, 7 269). La sopravvivenza complessiva a 5 e 10 anni è stata del 70.4% e 46.9%, rispettivamente. La sopravvivenza libera da recidiva a 5 e 10 anni è stata del 59.9%. La sopravvivenza libera da recidiva è stata del 62.7% nei pT2, 66.7% nei pT3a e 0% nei pT3b (p=0.014). Complessivamente, in 2 pazienti si è avuta una recidiva locale/renale isolata (6.7%) mentre in 3 si è assistito a progressione di malattia (10%). Discussione: L’elevata percentuale di neoformazioni benigne (26.6%) tra le masse di dimensioni maggiori di 7 cm e la sopravvivenza libera da recidiva sovrapponibile ai dati di casistiche con l’utilizzo della nefrectomia radicale per RCC T2 clinici devono indurre a valutare il ruolo della chirurgia conservativa indipendentemente dalle dimensioni tumorali. Tale approccio garantisce un minor rischio di sviluppo di IRC a lungo termine ed è associato ad un basso tasso di complicanze postoperatorie. Messaggio conclusivo: La TE garantisce tassi di sopravvivenza libera da recidiva locale paragonabili alla nefrectomia radicale con un basso rischio di complicanze maggiori e la massima preservazione di parenchima sano anche nel trattamento di neoplasie di dimensioni >7cm.

TECNICA DI ENUCLEAZIONE TUMORALE NEL TRATTAMENTO DEI TUMORI RENALI CON STADIO CLINICO T2 / F. Lanzi; A. Minervini; A. Tuccio; N. Marranci; S. Giancane; N. Tosi; S. Serni; A. Lapini; M. Carini.. - STAMPA. - Atti 82° Congresso SIU:(2009), pp. 13-13. (Intervento presentato al convegno 82° Congresso Nazionale SIU tenutosi a Rimini nel 4-7 ottobre).

TECNICA DI ENUCLEAZIONE TUMORALE NEL TRATTAMENTO DEI TUMORI RENALI CON STADIO CLINICO T2

MINERVINI, ANDREA;SERNI, SERGIO;CARINI, MARCO
2009

Abstract

Scopo del lavoro: La chirurgia nephron sparing condotta mediante tecnica di enucleoresezione rappresenta la tecnica di scelta per il trattamento dei tumori renali con diametro massimo <= 4 cm. Recentemente è stata ampliata l’indicazione a tumori fino a 7 cm di diametro massimo. Obiettivo dello studio è presentare la nostra esperienza in una serie consecutiva di neoplasie renali con stadio clinico T2 trattate mediante tecnica di enucleazione (TE). Materiali e metodi: Da Gennaio 1997 ad Settembre 2008, 156 pazienti sono stati sottoposti a chirurgia renale per neoplasia singola e sporadica con stadio clinico T2. Di questi, 30 (19.2%) sono stati sottoposti a TE e 126 (80.8%) a nefrectomia radicale. Risultati: Complessivamente la TE è stata eseguita in elezione in 21 pazienti (70%). Diametro medio delle neoplasie 8.7 cm (SD 1.0, range 7.1 14.0). 8 tumori benigni (8/30, 26.6%) sono stati esclusi dall’analisi di sopravvivenza. La valutazione istopatologica in base al WHO 2004 ha rivelato 18 RCC a cellule chiare (81.8%), 2 papillari (9.1%), 2 cromofobi (9.1%). Dei 22 RCC la stratificazione in base al TNM 2002 ha evidenziato, 15 (68.2%) pT2, 5 (22.7%) pT3a, 2 pT3b (9.1%). Distribuzione in base al grado nucleare di Fuhrman: 1 (4.5%) G1, 16 (72.8%) G2 e 5 (22.7%) G3 4. Un paziente (3.3%) è deceduto nell’immediato postoperatorio per complicanze vascolari. Complessivamente, 2 (2/30, 6.7%) pazienti hanno richiesto emotrasfusioni. In 1 paziente (3.3%) è stato posizionato JJ stent per 3 settimane per perdita prolungata dal drenaggio. Follow up medio (mediano, range) 65 mesi (40, 7 269). La sopravvivenza complessiva a 5 e 10 anni è stata del 70.4% e 46.9%, rispettivamente. La sopravvivenza libera da recidiva a 5 e 10 anni è stata del 59.9%. La sopravvivenza libera da recidiva è stata del 62.7% nei pT2, 66.7% nei pT3a e 0% nei pT3b (p=0.014). Complessivamente, in 2 pazienti si è avuta una recidiva locale/renale isolata (6.7%) mentre in 3 si è assistito a progressione di malattia (10%). Discussione: L’elevata percentuale di neoformazioni benigne (26.6%) tra le masse di dimensioni maggiori di 7 cm e la sopravvivenza libera da recidiva sovrapponibile ai dati di casistiche con l’utilizzo della nefrectomia radicale per RCC T2 clinici devono indurre a valutare il ruolo della chirurgia conservativa indipendentemente dalle dimensioni tumorali. Tale approccio garantisce un minor rischio di sviluppo di IRC a lungo termine ed è associato ad un basso tasso di complicanze postoperatorie. Messaggio conclusivo: La TE garantisce tassi di sopravvivenza libera da recidiva locale paragonabili alla nefrectomia radicale con un basso rischio di complicanze maggiori e la massima preservazione di parenchima sano anche nel trattamento di neoplasie di dimensioni >7cm.
2009
Atti 82° Congresso SIU
82° Congresso Nazionale SIU
Rimini
F. Lanzi; A. Minervini; A. Tuccio; N. Marranci; S. Giancane; N. Tosi; S. Serni; A. Lapini; M. Carini.
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