SCOPO DEL LAVORO La tecnica di enucleazione semplice, da noi impiegata nel trattamento delle masse renali T1a e T1b cliniche, si e' dimostrata una tecnica semplice e sicura ed in grado di garantire il massimo risparmio di parenchima sano funzionante. Obiettivo dello studio e' di valutare il ruolo di tale tecnica in caso di masse renali multiple, monolaterali o bilaterali in pazienti con indicazioni imperative o relative analizzando il rischio di recidiva locale e a distanza ed il tasso di complicanze associato. MATERIALI E METODI Sono stati analizzati retrospettivamente i dati relativi a pazienti sottoposti a chirurgia renale dal Gennaio 1986 all' Ottobre 2005 per tumori renali multipli non metastatici alla valutazione preoperatoria. RISULTATI 42 pazienti (42/702; 6%; età media 60 aa; range 33 77), presentavano almeno due lesioni tumorali alla diagnosi; di questi, 27 pazienti (64.3 %) presentavano neoplasie multiple monolaterali o bilaterali; 15 pazienti (35.7%) presentavano invece neoplasie singole bilaterali. Il 57.1% (24/42) dei pazienti, presentava diagnosi istopatologica di RCC ed almeno una concomitante lesione omolaterale per un totale di 50 lesioni satellite. Di questi 24 pazienti, 16 sono stati trattati con enucleazione multipla mono o bilaterale mentre 8 sono stati trattati con nefrectomia radicale. Dei 16 pazienti trattati con enucleazione multipla mono o bilaterale, 1 (6.2%) è deceduto 30 giorni dopo l'intervento. Ad un follow up medio di 60 mesi (range 12 158), 12 pazienti (85.7%, un paziente perso al follow up) risultano vivi e liberi da recidiva. Un paziente ha presentato malattia metastatica a 24 mesi dall'intervento, recidiva locale a 36 mesi, e decesso dopo 6 mesi. Un paziente in recidiva locale a 33 mesi, vivo a 93 mesi dall'intervento con progressione di malattia locale e a distanza. Dei 15 pazienti, 2 (14,2%) sono stati trasfusi nel post operatorio per sanguinamento ed anemizzazione; 1 paziente è stato sottoposto ad inserimento di stent ureterale per perdita prolungata di urina dal drenaggio. Degli 8 pazienti trattati con RN, 2 sono stati persi al follow up, 4 sono vivi liberi da malattia (follow up medio 41 mesi, range 10 114), 2 sono deceduti per causa tumore specifica. MESSAGGIO CONCLUSIVO L'enucleazione semplice può essere usata anche per il trattamento di neoplasie renali multiple monolaterali e bilaterali perche' garantisce risultati oncologici ed un tasso di complicanze accettabili. L'incidenza di lesioni renali benigne ipsilaterali o controlaterali associate ad RCC riscontrata in corso di MSE (19.4%) rappresenta a nostro avviso un ulteriore motivo a favore della chirurgia conservativa anche in queste condizioni cliniche.
TECNICA DI ENUCLEAZIONE SEMPLICE NEL TRATTAMENTO DELLE NEOPLASIE RENALI MULTIPLE: COMPLICANZE E RISULTATI A LUNGO TERMINE / G. Giubilei; A. Minervini ; A. Lapini ; L. Masieri ; F. Lanzi ; N. Tosi ; G. Siena ; S. Serni; M. Carini. - STAMPA. - Atti 80° Congresso SIU:(2007), pp. 87-87. (Intervento presentato al convegno 80° Congresso SIU tenutosi a Bari nel 27 settembre-1 ottobre).
TECNICA DI ENUCLEAZIONE SEMPLICE NEL TRATTAMENTO DELLE NEOPLASIE RENALI MULTIPLE: COMPLICANZE E RISULTATI A LUNGO TERMINE
MINERVINI, ANDREA;L. Masieri;SERNI, SERGIO;CARINI, MARCO
2007
Abstract
SCOPO DEL LAVORO La tecnica di enucleazione semplice, da noi impiegata nel trattamento delle masse renali T1a e T1b cliniche, si e' dimostrata una tecnica semplice e sicura ed in grado di garantire il massimo risparmio di parenchima sano funzionante. Obiettivo dello studio e' di valutare il ruolo di tale tecnica in caso di masse renali multiple, monolaterali o bilaterali in pazienti con indicazioni imperative o relative analizzando il rischio di recidiva locale e a distanza ed il tasso di complicanze associato. MATERIALI E METODI Sono stati analizzati retrospettivamente i dati relativi a pazienti sottoposti a chirurgia renale dal Gennaio 1986 all' Ottobre 2005 per tumori renali multipli non metastatici alla valutazione preoperatoria. RISULTATI 42 pazienti (42/702; 6%; età media 60 aa; range 33 77), presentavano almeno due lesioni tumorali alla diagnosi; di questi, 27 pazienti (64.3 %) presentavano neoplasie multiple monolaterali o bilaterali; 15 pazienti (35.7%) presentavano invece neoplasie singole bilaterali. Il 57.1% (24/42) dei pazienti, presentava diagnosi istopatologica di RCC ed almeno una concomitante lesione omolaterale per un totale di 50 lesioni satellite. Di questi 24 pazienti, 16 sono stati trattati con enucleazione multipla mono o bilaterale mentre 8 sono stati trattati con nefrectomia radicale. Dei 16 pazienti trattati con enucleazione multipla mono o bilaterale, 1 (6.2%) è deceduto 30 giorni dopo l'intervento. Ad un follow up medio di 60 mesi (range 12 158), 12 pazienti (85.7%, un paziente perso al follow up) risultano vivi e liberi da recidiva. Un paziente ha presentato malattia metastatica a 24 mesi dall'intervento, recidiva locale a 36 mesi, e decesso dopo 6 mesi. Un paziente in recidiva locale a 33 mesi, vivo a 93 mesi dall'intervento con progressione di malattia locale e a distanza. Dei 15 pazienti, 2 (14,2%) sono stati trasfusi nel post operatorio per sanguinamento ed anemizzazione; 1 paziente è stato sottoposto ad inserimento di stent ureterale per perdita prolungata di urina dal drenaggio. Degli 8 pazienti trattati con RN, 2 sono stati persi al follow up, 4 sono vivi liberi da malattia (follow up medio 41 mesi, range 10 114), 2 sono deceduti per causa tumore specifica. MESSAGGIO CONCLUSIVO L'enucleazione semplice può essere usata anche per il trattamento di neoplasie renali multiple monolaterali e bilaterali perche' garantisce risultati oncologici ed un tasso di complicanze accettabili. L'incidenza di lesioni renali benigne ipsilaterali o controlaterali associate ad RCC riscontrata in corso di MSE (19.4%) rappresenta a nostro avviso un ulteriore motivo a favore della chirurgia conservativa anche in queste condizioni cliniche.File | Dimensione | Formato | |
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