INTRODUZIONE L'angiomiolipoma renale è un tumore benigno il cui trattamento è indicato in caso di dimensioni superiori a 4 cm per il rischio di complicanze quali dolore,ematuria franca ed emorragia retroperitoneale. Attualmente, la chirurgia conservativa, se tecnicamente fattibile, rappresenta il gold standard terapeutico di tale patologia. Riportiamo la nostra casistica di angiomiolipomi renali trattati con tecnica di enucleazione valutando con particolare attenzione il rischio di recidiva locale e le complicanze intra e postoperatorie associate a tale trattamento. MATERIALI E METODI Dal1986 al 2005, 37 pazienti consecutivi sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per angiomiolipoma renale. Le indicazioni per il trattamento hanno incluso: sintomi associati, dimensioni >4 cm e/o sospetto di malignità. Di questi, 34 (89%) (4 uomini, 30 donne; età media 50 anni, range 26-75,) sono stati sottoposti a trattamento conservativo mediante tecnica di enucleazione. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a controllo ecografico ogni 6 mesi per i primi due anni e successivi controlli ecografici con cadenza annuale. In caso di necessità i pazienti hanno eseguito esame TC addome o RMN. Data ultimo follow-up Gennaio 2006. RISULTATI Follow-up medio 56 mesi (range 10- 120). Diametro massimo medio della neoplasia 4.8 cm (range 0,8-15 cm,DS 4.7). Dei pazienti trattati con enucleazione 5 presentavano lesioni monolaterali multicentriche, in 3 era presente patologia bilaterale. Tre pazienti sono andati incontro a recidiva di malattia: 2 omolateralmente, 1 controlateralmente al rene trattato. Nessun paziente è deceduto nell'immediato postoperatorio. Tra le complicanze riportiamo 1 caso di sanguinamento trattato con emotrasfusioni (2.9%) e due episodi di febbre urosettica non associata a raccolte perirenali e trattati con terapia medica (5.9%). CONCLUSIONI Se tecnicamente fattibile, l'enucleazione garantisce ottimi risultati in termini di "sopravvivenza" libera da recidiva. Tale tecnica garantisce inoltre una bassa incidenza di complicanze legate a danno vascolare e del sistema collettore e permette la massima preservazione di tessuto parenchimale sano.

TRATTAMENTO CONSERVATIVO DEGLI ANGIOMIOLIPOMI MEDIANTE TECNICA DI ENUCLEAZIONE SEMPLICE: 20ANNI DI ESPERIENZA / G. Giubilei; A. Minervini; S. Serni; L. Masieri; F. Lanzi; L. Manoni; A. Lapini; M. Carini. - STAMPA. - Atti 79° Congresso SIU:(2006), pp. 78-78. (Intervento presentato al convegno 79° Congresso SIU tenutosi a Bologna nel 17-21 giugno).

TRATTAMENTO CONSERVATIVO DEGLI ANGIOMIOLIPOMI MEDIANTE TECNICA DI ENUCLEAZIONE SEMPLICE: 20ANNI DI ESPERIENZA

MINERVINI, ANDREA;SERNI, SERGIO;L. Masieri;CARINI, MARCO
2006

Abstract

INTRODUZIONE L'angiomiolipoma renale è un tumore benigno il cui trattamento è indicato in caso di dimensioni superiori a 4 cm per il rischio di complicanze quali dolore,ematuria franca ed emorragia retroperitoneale. Attualmente, la chirurgia conservativa, se tecnicamente fattibile, rappresenta il gold standard terapeutico di tale patologia. Riportiamo la nostra casistica di angiomiolipomi renali trattati con tecnica di enucleazione valutando con particolare attenzione il rischio di recidiva locale e le complicanze intra e postoperatorie associate a tale trattamento. MATERIALI E METODI Dal1986 al 2005, 37 pazienti consecutivi sono stati sottoposti ad intervento chirurgico per angiomiolipoma renale. Le indicazioni per il trattamento hanno incluso: sintomi associati, dimensioni >4 cm e/o sospetto di malignità. Di questi, 34 (89%) (4 uomini, 30 donne; età media 50 anni, range 26-75,) sono stati sottoposti a trattamento conservativo mediante tecnica di enucleazione. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a controllo ecografico ogni 6 mesi per i primi due anni e successivi controlli ecografici con cadenza annuale. In caso di necessità i pazienti hanno eseguito esame TC addome o RMN. Data ultimo follow-up Gennaio 2006. RISULTATI Follow-up medio 56 mesi (range 10- 120). Diametro massimo medio della neoplasia 4.8 cm (range 0,8-15 cm,DS 4.7). Dei pazienti trattati con enucleazione 5 presentavano lesioni monolaterali multicentriche, in 3 era presente patologia bilaterale. Tre pazienti sono andati incontro a recidiva di malattia: 2 omolateralmente, 1 controlateralmente al rene trattato. Nessun paziente è deceduto nell'immediato postoperatorio. Tra le complicanze riportiamo 1 caso di sanguinamento trattato con emotrasfusioni (2.9%) e due episodi di febbre urosettica non associata a raccolte perirenali e trattati con terapia medica (5.9%). CONCLUSIONI Se tecnicamente fattibile, l'enucleazione garantisce ottimi risultati in termini di "sopravvivenza" libera da recidiva. Tale tecnica garantisce inoltre una bassa incidenza di complicanze legate a danno vascolare e del sistema collettore e permette la massima preservazione di tessuto parenchimale sano.
2006
Atti 79° Congresso SIU
79° Congresso SIU
Bologna
G. Giubilei; A. Minervini; S. Serni; L. Masieri; F. Lanzi; L. Manoni; A. Lapini; M. Carini
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