Introduzione: Valutare i risultati preliminari della prostatectomia radicale robot-assistita (rArP) eseguita in un centro ad alto volume, con esperienza di prostatectomia radicale con tecnica anterograda. Metodi: Da Aprile 2010 a Gennaio 2011, 46 pazienti, con diagnosi di carcinoma prostatico clinicamente organo- confinato, sono stati sottoposti a rArP. L’intervento è stato eseguito da 5 differenti operatori con esperienza di prostatectomia radicale open anterograda. Sono stati valutati: PsA preoperatorio, Gleason score bioptico, tempi operatori, perdite ematiche intra- e post-operatorie, perdite dal drenaggio, degenza media, stato dei margini chirurgici, stadio patologico, Gleason score patologico e PsA post-operatorio. Risultati: I primi 4 casi, eseguiti con l’assistenza di un tutor che ha eseguito parte della procedura, sono stati esclusi dall’analisi. Le successive 42 rArP sono state eseguite tutte con tecnica transperitoneale, in assenza di tutor, da 5 diversi operatori, di cui: chirurgo I, II, III, IV e V hanno eseguito 19, 11, 5, 5 e 2 rArP rispettivamente. Due pazienti sono stati convertiti a procedura open per complicanze intraoperatorie e uno per incorretto funzionamento del meccanismo di insufflazione. L’età media era di (range) 61 (50-73) anni, il PsA medio (range) di 6,5 (1,93-12,47) ng/dL. Il Gleason bioptico è risultato < 7 in 35 casi (83,3%) e in 7 casi ≥ a 7 (16,7%). In 4 casi è stata eseguita una prostatectomia radicale non nerve-sparing, in 5 una nervesparing monolaterale e in 33 nerve-sparing bilaterale. Le perdite ematiche intraoperatorie medie sono state di (range) 265 (100-800) cc ed in 4 casi è stata necessaria emotrasfusione per anemizzazione post-operatoria. Il tempo operatorio medio (range) è stato di 276 (150- 540) minuti, con riduzione significativa del tempo di console dopo circa 5-8 procedure. Infatti, i due operatori che hanno eseguito > 10 rArP (chirurgo I e II) hanno registrato, rispettivamente, a partire dalla ottava e quinta procedura, una riduzione significativa del tempo di console. Il tempo operatorio delle prime 8 procedure per il chirurgo I è stato (range) 356 (240- 420) minuti versus (range) 185 (130-240) minuti delle successive 9; il tempo operatorio medio del chirurgo II è stato (range) 356 (300-450) minuti per le prime 5 procedure versus (range) 194 (150-240) minuti delle successive 6. La rimozione del drenaggio è avvenuta in media (range) dopo 3,5 (2-6) giorni e la degenza media (range) è stata di 4,8 (3-7) giorni. In 2 casi lo stadio patologico è risultato pt2a, in 1 pt2b, in 17 pt2c, in 3 pt3a, in 2 pt3b, in un caso si trattava di adenosi su sfondo di IPb, in 16 l’esame istologico è in corso. I margini chirurgici sono risultati posititvi in 4/26 (15%) casi, 2 in caso di pt3b, 1 in caso di pt3a e uno in caso di pt2c. Dal punto di vista funzionale urinario e erettile i dati preliminari attualmente a disposizione non permettono di giungere a conclusioni statistiche. Conclusioni: La nostra esperienza iniziale conferma la prostatectomia radicale robot-assistita (rArP) una tecnica sicura da un punto di vista oncologico e caratterizzata da una rapida curva di apprendimento. In particolare sono promettenti la progressiva riduzione dei tempi operatori dopo appena 5-8 procedure e la bassa incidenza di margini chirurgici positivi (15%). L’elevata esperienza di prostatectomia radicale open con tecnica anterograda ha contribuito a rendere maggiormente intuitiva e fattibile la procedura robotica sin dalla fase iniziale dell’apprendimento.

PROSTATECTOMIA RADICALE ROBOT-ASSISTITA:ESPERIENZA PRELIMINARE DI UN CENTRO AD ALTO VOLUME CHIRURGICO, CON ESPERIENZA DI PROSTATECTOMIA RADICALE ANTEROGRADA / A. Minervini; G. Siena; G. Vignolini; L. Masieri; M. Gacci; A. Crisci; A. Tuccio; S. Khorrami; S. Giancane; G. Vittori; A. Lapini; S. Serni; M. Carini. - STAMPA. - 83, supplemento 1:(2011), pp. 58-58. (Intervento presentato al convegno 10° Congresso Nazionale Associazione Italiana di Endourologia tenutosi a Roma nel 3-5 marzo).

PROSTATECTOMIA RADICALE ROBOT-ASSISTITA:ESPERIENZA PRELIMINARE DI UN CENTRO AD ALTO VOLUME CHIRURGICO, CON ESPERIENZA DI PROSTATECTOMIA RADICALE ANTEROGRADA

MINERVINI, ANDREA;MASIERI, LORENZO;CRISCI, ALFONSO;SERNI, SERGIO;CARINI, MARCO
2011

Abstract

Introduzione: Valutare i risultati preliminari della prostatectomia radicale robot-assistita (rArP) eseguita in un centro ad alto volume, con esperienza di prostatectomia radicale con tecnica anterograda. Metodi: Da Aprile 2010 a Gennaio 2011, 46 pazienti, con diagnosi di carcinoma prostatico clinicamente organo- confinato, sono stati sottoposti a rArP. L’intervento è stato eseguito da 5 differenti operatori con esperienza di prostatectomia radicale open anterograda. Sono stati valutati: PsA preoperatorio, Gleason score bioptico, tempi operatori, perdite ematiche intra- e post-operatorie, perdite dal drenaggio, degenza media, stato dei margini chirurgici, stadio patologico, Gleason score patologico e PsA post-operatorio. Risultati: I primi 4 casi, eseguiti con l’assistenza di un tutor che ha eseguito parte della procedura, sono stati esclusi dall’analisi. Le successive 42 rArP sono state eseguite tutte con tecnica transperitoneale, in assenza di tutor, da 5 diversi operatori, di cui: chirurgo I, II, III, IV e V hanno eseguito 19, 11, 5, 5 e 2 rArP rispettivamente. Due pazienti sono stati convertiti a procedura open per complicanze intraoperatorie e uno per incorretto funzionamento del meccanismo di insufflazione. L’età media era di (range) 61 (50-73) anni, il PsA medio (range) di 6,5 (1,93-12,47) ng/dL. Il Gleason bioptico è risultato < 7 in 35 casi (83,3%) e in 7 casi ≥ a 7 (16,7%). In 4 casi è stata eseguita una prostatectomia radicale non nerve-sparing, in 5 una nervesparing monolaterale e in 33 nerve-sparing bilaterale. Le perdite ematiche intraoperatorie medie sono state di (range) 265 (100-800) cc ed in 4 casi è stata necessaria emotrasfusione per anemizzazione post-operatoria. Il tempo operatorio medio (range) è stato di 276 (150- 540) minuti, con riduzione significativa del tempo di console dopo circa 5-8 procedure. Infatti, i due operatori che hanno eseguito > 10 rArP (chirurgo I e II) hanno registrato, rispettivamente, a partire dalla ottava e quinta procedura, una riduzione significativa del tempo di console. Il tempo operatorio delle prime 8 procedure per il chirurgo I è stato (range) 356 (240- 420) minuti versus (range) 185 (130-240) minuti delle successive 9; il tempo operatorio medio del chirurgo II è stato (range) 356 (300-450) minuti per le prime 5 procedure versus (range) 194 (150-240) minuti delle successive 6. La rimozione del drenaggio è avvenuta in media (range) dopo 3,5 (2-6) giorni e la degenza media (range) è stata di 4,8 (3-7) giorni. In 2 casi lo stadio patologico è risultato pt2a, in 1 pt2b, in 17 pt2c, in 3 pt3a, in 2 pt3b, in un caso si trattava di adenosi su sfondo di IPb, in 16 l’esame istologico è in corso. I margini chirurgici sono risultati posititvi in 4/26 (15%) casi, 2 in caso di pt3b, 1 in caso di pt3a e uno in caso di pt2c. Dal punto di vista funzionale urinario e erettile i dati preliminari attualmente a disposizione non permettono di giungere a conclusioni statistiche. Conclusioni: La nostra esperienza iniziale conferma la prostatectomia radicale robot-assistita (rArP) una tecnica sicura da un punto di vista oncologico e caratterizzata da una rapida curva di apprendimento. In particolare sono promettenti la progressiva riduzione dei tempi operatori dopo appena 5-8 procedure e la bassa incidenza di margini chirurgici positivi (15%). L’elevata esperienza di prostatectomia radicale open con tecnica anterograda ha contribuito a rendere maggiormente intuitiva e fattibile la procedura robotica sin dalla fase iniziale dell’apprendimento.
2011
Arch.Ital.Urol.Androl.
10° Congresso Nazionale Associazione Italiana di Endourologia
Roma
A. Minervini; G. Siena; G. Vignolini; L. Masieri; M. Gacci; A. Crisci; A. Tuccio; S. Khorrami; S. Giancane; G. Vittori; A. Lapini; S. Serni; M. Carini
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