Si tratta della sintesi di una relazione (consultabile nel sito ufficiale della SLS Conference, al seguente link: http://www.conference.legalscholars.ac.uk/bristol/download.cfm?id=27) dedicata al tema "Family Mediation in Law Schools: A Comparative Vision of Conflict Resolution", presentata nella prima Sessione della Sezione dedicata al diritto di famiglia del convegno annuale organizzato dalla Society of Legal Scholars (il cui programma si legge in: http://sections.legalscholars.ac.uk/section_homepage.cfm?id=13); relazione che è stata selezionata a seguito di call for papers (http://sections.legalscholars.ac.uk/news_item.cfm?no=338 ). Nell’ambito di tale relazione sono state affrontate, in un ottica comparatistica, le principali questioni relative all’opportunità, alle modalità e alle finalità dello studio della mediazione familiare nelle facoltà giuridiche. Nel ricollegarsi al tema generale del convegno, svoltosi presso l’Università di Bristol dall’11 al 14 settembre 2012, si è evidenziata la diversità tra lo "studio" della mediazione, quale importante metodologia per la gestione dei conflitti, e l'apprendiimento delle "tecniche" volte all’acquisizione di competenze e abilità specifiche. Si è sottolineato, in particolare, che, mentre la conoscenza della mediazione è essenziale per la formazione del giurista, al fine di comprendere le ragioni e i limiti del sistema contenzioso di risoluzione delle controversie, è difficile proporre un “insegnamento”, in senso stretto, del modo di un cui si effettua la mediazione, nell’ambito degli studi universitari, essendo semmai ipotizzabile una serie di iniziative da inserire nel percorso post lauream, comunque caratterizzate dall’approfondimento della teoria del conflitto, e non solo dalla descrizione dei possibili strumenti utilizzabili per affrontarlo, in modo non antagonistico. Il riferimento alle soluzioni legislative accolte recentemente in alcuni Paesi dell’Unione Europea, in un confronto con l’esperienza inglese, ha fatto da preludio al dibattito, introdotto da un quesito posto dal Professor Chris Burton. Più specificamente, a fronte della constatazione dell’esistenza di corsi di mediazione familiare, nelle law schools, ai quali partecipano mediatori professionisti, si è osservato come tale modello, implicante la copartecipazione di giuristi, esperti anche in mediatore, e di professionisti di altre discipline (psicologia, sociologia, filosofia), con una precisa formazione ed esperienza in materia, non implica che, in modo ineluttabile, si debba intraprendere la via della professionalizzazione degli studi universitari, la cui finalità primaria consiste nel favorire l’acquisizione di conoscenze, e non nel mero apprendimento di tecniche o nell’ampliamento di competenze la cui rilevanza non va sottovalutata, sebbene sarebbe bene che fossero circoscritte al contesto di corsi per laureati, aventi già una formazione di base, ed interessati ad ampliare la gamma delle proprie abilità pratiche.

Family Mediation in Law Schools: A Comparative Vision of Conflict Resolution / E. URSO. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 1-3. (Intervento presentato al convegno Society of Legal Scholars tenutosi a Bristol nel 11-14 settembre 2012).

Family Mediation in Law Schools: A Comparative Vision of Conflict Resolution

URSO, ELENA
2012

Abstract

Si tratta della sintesi di una relazione (consultabile nel sito ufficiale della SLS Conference, al seguente link: http://www.conference.legalscholars.ac.uk/bristol/download.cfm?id=27) dedicata al tema "Family Mediation in Law Schools: A Comparative Vision of Conflict Resolution", presentata nella prima Sessione della Sezione dedicata al diritto di famiglia del convegno annuale organizzato dalla Society of Legal Scholars (il cui programma si legge in: http://sections.legalscholars.ac.uk/section_homepage.cfm?id=13); relazione che è stata selezionata a seguito di call for papers (http://sections.legalscholars.ac.uk/news_item.cfm?no=338 ). Nell’ambito di tale relazione sono state affrontate, in un ottica comparatistica, le principali questioni relative all’opportunità, alle modalità e alle finalità dello studio della mediazione familiare nelle facoltà giuridiche. Nel ricollegarsi al tema generale del convegno, svoltosi presso l’Università di Bristol dall’11 al 14 settembre 2012, si è evidenziata la diversità tra lo "studio" della mediazione, quale importante metodologia per la gestione dei conflitti, e l'apprendiimento delle "tecniche" volte all’acquisizione di competenze e abilità specifiche. Si è sottolineato, in particolare, che, mentre la conoscenza della mediazione è essenziale per la formazione del giurista, al fine di comprendere le ragioni e i limiti del sistema contenzioso di risoluzione delle controversie, è difficile proporre un “insegnamento”, in senso stretto, del modo di un cui si effettua la mediazione, nell’ambito degli studi universitari, essendo semmai ipotizzabile una serie di iniziative da inserire nel percorso post lauream, comunque caratterizzate dall’approfondimento della teoria del conflitto, e non solo dalla descrizione dei possibili strumenti utilizzabili per affrontarlo, in modo non antagonistico. Il riferimento alle soluzioni legislative accolte recentemente in alcuni Paesi dell’Unione Europea, in un confronto con l’esperienza inglese, ha fatto da preludio al dibattito, introdotto da un quesito posto dal Professor Chris Burton. Più specificamente, a fronte della constatazione dell’esistenza di corsi di mediazione familiare, nelle law schools, ai quali partecipano mediatori professionisti, si è osservato come tale modello, implicante la copartecipazione di giuristi, esperti anche in mediatore, e di professionisti di altre discipline (psicologia, sociologia, filosofia), con una precisa formazione ed esperienza in materia, non implica che, in modo ineluttabile, si debba intraprendere la via della professionalizzazione degli studi universitari, la cui finalità primaria consiste nel favorire l’acquisizione di conoscenze, e non nel mero apprendimento di tecniche o nell’ampliamento di competenze la cui rilevanza non va sottovalutata, sebbene sarebbe bene che fossero circoscritte al contesto di corsi per laureati, aventi già una formazione di base, ed interessati ad ampliare la gamma delle proprie abilità pratiche.
2012
Pressing Problems in the Law and Legal Education
Society of Legal Scholars
Bristol
E. URSO
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