L’utilizzo di materiali polimerici è molto diffuso nel settore della conservazione dei manufatti storico-artistici. La maggior parte dei polimeri di sintesi ad oggi disponibili sul mercato, tuttavia, non soddisfa pienamente i requisiti richiesti per l’applicazione sui Beni Culturali. Lo studio e la progettazione di materiali polimerici innovativi, che abbiano caratteristiche idonee per l’applicazione nel settore del restauro risulta pertanto di grande interesse. Negli ultimi decenni, con la crescente consapevolezza delle problematiche connesse all’utilizzo delle materie plastiche tradizionali, è stata messa in primo piano, in numerosi settori di applicazione, la necessità di sviluppare ed impiegare materiali alternativi a quelli derivanti da fonti fossili. Nell’ambito di una ricerca finalizzata allo sviluppo di nuovi prodotti con proprietà idonee per l’applicazione nel settore dei Beni Culturali, è stato pertanto ritenuto di notevole interesse valutare la possibilità di impiegare polimeri ottenuti da materie prime rinnovabili. La nostra attenzione si è rivolta ad una particolare classe di polimeri, i poliesteri derivanti dall’acido lattico, le cui proprietà sono state valutate soprattutto in relazione ad un possibile impiego quali protettivi per i materiali lapidei. Derivati del poli(acido lattico) (PLA), modificati con l’introduzione di gruppi fluorurati e copolimeri dell’acido lattico e dell’acido mandelico, sono stati sintetizzati al fine di migliorare le caratteristiche protettive del PLA (es. idrorepellenza, filmabilità). I prodotti sono stati caratterizzati tramite tecniche convenzionali (NMR, FTIR, UV-vis, GPC, DSC) e testati sulla pietra, valutandone le prestazioni cromatiche e di idrorepellenza per confronto con polimeri commerciali. La stabilità dei polimeri è stata investigata con test di invecchiamento accelerato. I polimeri hanno mostrato interessanti proprietà in termini di solubilità in solventi organici tradizionali, efficacia protettiva, caratteristiche cromatiche e stabilità alla foto-ossidazione. Ciò, unito alla possibilità di rimozione del film dopo il trattamento con metodi di pulitura selettivi, quali l’utilizzo di enzimi, permette di considerare questi materiali promettenti per una applicazione nel settore del Beni Culturali. Studi sulla sintesi di PLA funzionalizzati con sostanze antibiofouling, volti a limitare la formazione di biofilms sulle superfici lapidee e di polimeri a base di PLA applicabili in settori diversi da quello dei protettivi per la pietra (es. vernici per manufatti pittorici, protettivi per superfici metalliche) sono in corso.

Polimeri a base di PLA:  sintesi, caratterizzazione e sperimentazione quali protettivi di materiali lapidei naturali / G. Giuntoli; M. Frediani; L. Rosi; P. Frediani; A. Pedna; B. Sacchi; E. Cantisani. - In: ARKOS. - ISSN 1974-7950. - STAMPA. - 28:(2011), pp. 5-23.

Polimeri a base di PLA:  sintesi, caratterizzazione e sperimentazione quali protettivi di materiali lapidei naturali

GIUNTOLI, GIULIA;FREDIANI, MARCO;ROSI, LUCA;FREDIANI, PIERO;
2011

Abstract

L’utilizzo di materiali polimerici è molto diffuso nel settore della conservazione dei manufatti storico-artistici. La maggior parte dei polimeri di sintesi ad oggi disponibili sul mercato, tuttavia, non soddisfa pienamente i requisiti richiesti per l’applicazione sui Beni Culturali. Lo studio e la progettazione di materiali polimerici innovativi, che abbiano caratteristiche idonee per l’applicazione nel settore del restauro risulta pertanto di grande interesse. Negli ultimi decenni, con la crescente consapevolezza delle problematiche connesse all’utilizzo delle materie plastiche tradizionali, è stata messa in primo piano, in numerosi settori di applicazione, la necessità di sviluppare ed impiegare materiali alternativi a quelli derivanti da fonti fossili. Nell’ambito di una ricerca finalizzata allo sviluppo di nuovi prodotti con proprietà idonee per l’applicazione nel settore dei Beni Culturali, è stato pertanto ritenuto di notevole interesse valutare la possibilità di impiegare polimeri ottenuti da materie prime rinnovabili. La nostra attenzione si è rivolta ad una particolare classe di polimeri, i poliesteri derivanti dall’acido lattico, le cui proprietà sono state valutate soprattutto in relazione ad un possibile impiego quali protettivi per i materiali lapidei. Derivati del poli(acido lattico) (PLA), modificati con l’introduzione di gruppi fluorurati e copolimeri dell’acido lattico e dell’acido mandelico, sono stati sintetizzati al fine di migliorare le caratteristiche protettive del PLA (es. idrorepellenza, filmabilità). I prodotti sono stati caratterizzati tramite tecniche convenzionali (NMR, FTIR, UV-vis, GPC, DSC) e testati sulla pietra, valutandone le prestazioni cromatiche e di idrorepellenza per confronto con polimeri commerciali. La stabilità dei polimeri è stata investigata con test di invecchiamento accelerato. I polimeri hanno mostrato interessanti proprietà in termini di solubilità in solventi organici tradizionali, efficacia protettiva, caratteristiche cromatiche e stabilità alla foto-ossidazione. Ciò, unito alla possibilità di rimozione del film dopo il trattamento con metodi di pulitura selettivi, quali l’utilizzo di enzimi, permette di considerare questi materiali promettenti per una applicazione nel settore del Beni Culturali. Studi sulla sintesi di PLA funzionalizzati con sostanze antibiofouling, volti a limitare la formazione di biofilms sulle superfici lapidee e di polimeri a base di PLA applicabili in settori diversi da quello dei protettivi per la pietra (es. vernici per manufatti pittorici, protettivi per superfici metalliche) sono in corso.
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G. Giuntoli; M. Frediani; L. Rosi; P. Frediani; A. Pedna; B. Sacchi; E. Cantisani
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