La verifica del posizionamento del paziente in fase di trattamento avviene normalmente mediante l'impiego di immagini proiettive a megavoltaggio ottenute per mezzo di un EPID (Electronic Portal Imaging Device). L’impiego di immagini proiettive a MV presenta due svantaggi principali: da una parte la difficoltà di identificare strutture anatomiche che risultano sovrapposte o poco visibili a causa della limitata qualità dell'immagine, dall'altra l'impossibilità, utilizzando una proiezione antero-posteriore ed una latero-laterale, di valutare le rotazioni del paziente rispetto alla posizione di riferimento attorno all’asse cranio-caudale, il che si può anche tradurre in correzioni traslazionali inaccurate. Le kV Cone-Beam CT (CBCT) integrate nell'acceleratore lineare permettono di acquisire immagini volumetriche ad alta risoluzione del paziente nella posizione di trattamento. Tali immagini possono essere impiegate per valutare le variazioni anatomiche ed adattare di conseguenza il piano di trattamento (adaptive radiotherapy). Infatti, proprio grazie all'elevata qualità dell'immagine che permette un'ottima risoluzione a basso contrasto, è possibile individuare strutture anatomiche (quali la prostata o la vescica) e seguirne la posizione e le modificazioni nel corso del trattamento. Tuttavia la visualizzazione del tessuto molle non è sempre necessaria e questo è vero quando la CBCT viene impiegata per la semplice verifica del posizionamento del paziente, ma anche nei casi in cui il target non è visibile (come nella radioterapia postoperatoria). A seconda dello scopo per cui si intende utilizzare le immagini della CBCT, può essere quindi opportuno impiegare dei protocolli di acquisizione specifici che permettano di ottenere la qualità dell'immagine necessaria all'applicazione di interesse e di minimizzare corrispondentemente la dose al paziente. Nell'ottica di un utilizzo routinario (anche giornaliero), si ritengono pertanto necessarie la valutazione della dose al paziente e l'ottimizzazione dei protocolli di acquisizione. È importante, inoltre, considerare che il fascio della CBCT è un fascio largo, che investe anche regioni localizzate al di fuori del campo di trattamento.

Ottimizzazione dei parametri di acquisizione di una kV Cone-Beam CT integrata nell'acceleratore lineare / Marrazzo, Livia; Esposito, Marco; Pallotta, Stefania; Buonamici, Fabrizio BANCI; Compagnucci, Antonella; Talamonti, Cinzia; Bucciolini, Marta. - ELETTRONICO. - (2009), pp. 1171-1173. (Intervento presentato al convegno AIFM09 tenutosi a Reggio Emilia nel 16-19 Settembre 2009).

Ottimizzazione dei parametri di acquisizione di una kV Cone-Beam CT integrata nell'acceleratore lineare

MARRAZZO, LIVIA;PALLOTTA, STEFANIA;COMPAGNUCCI, ANTONELLA;TALAMONTI, CINZIA;BUCCIOLINI, MARTA
2009

Abstract

La verifica del posizionamento del paziente in fase di trattamento avviene normalmente mediante l'impiego di immagini proiettive a megavoltaggio ottenute per mezzo di un EPID (Electronic Portal Imaging Device). L’impiego di immagini proiettive a MV presenta due svantaggi principali: da una parte la difficoltà di identificare strutture anatomiche che risultano sovrapposte o poco visibili a causa della limitata qualità dell'immagine, dall'altra l'impossibilità, utilizzando una proiezione antero-posteriore ed una latero-laterale, di valutare le rotazioni del paziente rispetto alla posizione di riferimento attorno all’asse cranio-caudale, il che si può anche tradurre in correzioni traslazionali inaccurate. Le kV Cone-Beam CT (CBCT) integrate nell'acceleratore lineare permettono di acquisire immagini volumetriche ad alta risoluzione del paziente nella posizione di trattamento. Tali immagini possono essere impiegate per valutare le variazioni anatomiche ed adattare di conseguenza il piano di trattamento (adaptive radiotherapy). Infatti, proprio grazie all'elevata qualità dell'immagine che permette un'ottima risoluzione a basso contrasto, è possibile individuare strutture anatomiche (quali la prostata o la vescica) e seguirne la posizione e le modificazioni nel corso del trattamento. Tuttavia la visualizzazione del tessuto molle non è sempre necessaria e questo è vero quando la CBCT viene impiegata per la semplice verifica del posizionamento del paziente, ma anche nei casi in cui il target non è visibile (come nella radioterapia postoperatoria). A seconda dello scopo per cui si intende utilizzare le immagini della CBCT, può essere quindi opportuno impiegare dei protocolli di acquisizione specifici che permettano di ottenere la qualità dell'immagine necessaria all'applicazione di interesse e di minimizzare corrispondentemente la dose al paziente. Nell'ottica di un utilizzo routinario (anche giornaliero), si ritengono pertanto necessarie la valutazione della dose al paziente e l'ottimizzazione dei protocolli di acquisizione. È importante, inoltre, considerare che il fascio della CBCT è un fascio largo, che investe anche regioni localizzate al di fuori del campo di trattamento.
2009
Atti del convegno- VI congresso nazionale Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM)
AIFM09
Reggio Emilia
16-19 Settembre 2009
Marrazzo, Livia; Esposito, Marco; Pallotta, Stefania; Buonamici, Fabrizio BANCI; Compagnucci, Antonella; Talamonti, Cinzia; Bucciolini, Marta
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