L’iniziativa per l’implementazione in Italia dell’attribuzione delle categorie di rischio con i criteri IUCN prevede la definizione dello status delle policy species (specie citate in Direttiva Habitat e in Convenzione di Berna), attraverso un rapid assessment nell’ambito di un progetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il rapid assessment è un approccio speditivo per l’assegnazione del rischio: nell’attuale progetto è utilizzato un solo criterio IUCN (il criterio B), sui cinque potenzialmente idonei ai fini dell’attribuzione dello status. È stato preso in considerazione il gruppo di specie indicato come “Cladonia L. subgenus Cladina (Nyl.) Vain.”, inserito nell’allegato V della Direttiva Habitat che si riferisce espressamente a “specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione”. La posizione tassonomica di Cladina è stata ampiamente dibattuta negli ultimi dieci anni: opinioni contrapposte vedrebbero Cladina spp. sinonimizzate ed incluse all'interno del genere Cladonia o, in alternativa, Cladina sottogenere di Cladonia. Nonostante l’incertezza a riguardo, in questo progetto sono state considerate tutte le attuali specie di Cladonia che hanno tra i sinonimi specie di Cladina: Cladonia arbuscula (Wallr.) Flot. s. lat., Cladonia ciliata Stirt. s. lat., Cladonia mediterranea P.A. Duvign. & Abbayes, Cladonia mitis Sandst., Cladonia portentosa (Dufour) Coem., Cladonia rangiferina (L.) F.H. Wigg., Cladonia stellaris (Opiz) Pouzar & Vězda e Cladonia stygia (Fr.) Ruoss. L’attribuzione è stata valutata utilizzando dati inediti, segnalazioni bibliografiche e campioni d’erbario relativi agli ultimi cinquant’anni; il declino è stato stimato sulla base di segnalazioni bibliografiche pregresse e sui campioni conservati negli erbari storici di Roma, Firenze e Torino.

Stato di conservazione di Cladina per la “lista rossa nazionale di specie vegetali” / S. Ravera; C. Montagnani; R. Benesperi; W. Von Brackel; P. Giordani; D. Isocrono; J. Nascimbene; P. L. Nimis; M.Tretiach; L. Zedda. - In: NOTIZIARIO DELLA SOCIETÀ LICHENOLOGICA ITALIANA. - ISSN 1121-9165. - STAMPA. - (2012), pp. 23-23.

Stato di conservazione di Cladina per la “lista rossa nazionale di specie vegetali”

BENESPERI, RENATO;
2012

Abstract

L’iniziativa per l’implementazione in Italia dell’attribuzione delle categorie di rischio con i criteri IUCN prevede la definizione dello status delle policy species (specie citate in Direttiva Habitat e in Convenzione di Berna), attraverso un rapid assessment nell’ambito di un progetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il rapid assessment è un approccio speditivo per l’assegnazione del rischio: nell’attuale progetto è utilizzato un solo criterio IUCN (il criterio B), sui cinque potenzialmente idonei ai fini dell’attribuzione dello status. È stato preso in considerazione il gruppo di specie indicato come “Cladonia L. subgenus Cladina (Nyl.) Vain.”, inserito nell’allegato V della Direttiva Habitat che si riferisce espressamente a “specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione”. La posizione tassonomica di Cladina è stata ampiamente dibattuta negli ultimi dieci anni: opinioni contrapposte vedrebbero Cladina spp. sinonimizzate ed incluse all'interno del genere Cladonia o, in alternativa, Cladina sottogenere di Cladonia. Nonostante l’incertezza a riguardo, in questo progetto sono state considerate tutte le attuali specie di Cladonia che hanno tra i sinonimi specie di Cladina: Cladonia arbuscula (Wallr.) Flot. s. lat., Cladonia ciliata Stirt. s. lat., Cladonia mediterranea P.A. Duvign. & Abbayes, Cladonia mitis Sandst., Cladonia portentosa (Dufour) Coem., Cladonia rangiferina (L.) F.H. Wigg., Cladonia stellaris (Opiz) Pouzar & Vězda e Cladonia stygia (Fr.) Ruoss. L’attribuzione è stata valutata utilizzando dati inediti, segnalazioni bibliografiche e campioni d’erbario relativi agli ultimi cinquant’anni; il declino è stato stimato sulla base di segnalazioni bibliografiche pregresse e sui campioni conservati negli erbari storici di Roma, Firenze e Torino.
2012
S. Ravera; C. Montagnani; R. Benesperi; W. Von Brackel; P. Giordani; D. Isocrono; J. Nascimbene; P. L. Nimis; M.Tretiach; L. Zedda
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