Gran parte delle ricerche sui licheni epifiti delle foreste ha riguardato analisi di pattern di ricchezza e composizione specifica lungo gradienti ecologici. Tuttavia, l’analisi dei modelli di organizzazione delle comunità e dei processi che li determinano potrebbe contribuire a rafforzare le strategie di conservazione. Le analisi sulla β-diversità a diverse scale spaziali possono fornire informazioni sui fattori che concorrono a strutturare le comunità. Questo lavoro ha lo scopo di analizzare i meccanismi che determinano la struttura delle comunità dominate da Lobaria pulmonaria, come strumento per migliorarne la conservazione. È stato adottato un campionamento nidificato in 20 siti, distribuiti in tutta Italia, e rappresentativi di tre habitat: querceti, abieti-faggeti e castagneti. Mediante confronti tra coppie di alberi, sono stati analizzati i pattern delle diverse componenti della β-diversità e della similarità, testandoli a due diverse scale spaziali (plot e sito). In seguito sono stati valutati la consistenza spaziale di alcuni fattori legati alla biogeografia e alla struttura forestale ed il loro ruolo nel guidare i pattern delle diverse componenti. Infine, sono state eseguite analisi differenziate tra specie di interesse conservazionistico e specie ad ampia distribuzione per verificare se i pattern e i driver fossero analoghi. Nel complesso questo approccio sembra essere molto promettente per analizzare le dinamiche delle comunità licheniche forestali a supporto delle scelte gestionali. I risultati indicano che la conservazione a lungo termine delle comunità dominate da L. pulmonaria nelle foreste italiane è favorita dal mantenimento di una rete di molteplici “punti nodali” distribuiti nel paesaggio forestale e caratterizzati da appropriate caratteristiche di habitat (es. alberi di grandi dimensioni, radure, ricchezza in specie arboree), soprattutto in aree forestali molto estese, dove il turnover delle specie è maggiore.
Beta-Diversità delle comunità di Lobaria pulmonaria delle foreste italiane: un supporto per le scelte gestionali e conservazionistiche / J. Nascimbene; R. Benesperi; G. Brunialti; I.Catalano; M. Dalle Vedove5; M. Grillo; D. Isocrono; E.Matteucci; G. Potenza; D. Puntillo; M. Puntillo; S.Ravera; G. Rizzi; P. Giordani. - In: NOTIZIARIO DELLA SOCIETÀ LICHENOLOGICA ITALIANA. - ISSN 1121-9165. - STAMPA. - (2012), pp. 25-25.
Beta-Diversità delle comunità di Lobaria pulmonaria delle foreste italiane: un supporto per le scelte gestionali e conservazionistiche
BENESPERI, RENATO;
2012
Abstract
Gran parte delle ricerche sui licheni epifiti delle foreste ha riguardato analisi di pattern di ricchezza e composizione specifica lungo gradienti ecologici. Tuttavia, l’analisi dei modelli di organizzazione delle comunità e dei processi che li determinano potrebbe contribuire a rafforzare le strategie di conservazione. Le analisi sulla β-diversità a diverse scale spaziali possono fornire informazioni sui fattori che concorrono a strutturare le comunità. Questo lavoro ha lo scopo di analizzare i meccanismi che determinano la struttura delle comunità dominate da Lobaria pulmonaria, come strumento per migliorarne la conservazione. È stato adottato un campionamento nidificato in 20 siti, distribuiti in tutta Italia, e rappresentativi di tre habitat: querceti, abieti-faggeti e castagneti. Mediante confronti tra coppie di alberi, sono stati analizzati i pattern delle diverse componenti della β-diversità e della similarità, testandoli a due diverse scale spaziali (plot e sito). In seguito sono stati valutati la consistenza spaziale di alcuni fattori legati alla biogeografia e alla struttura forestale ed il loro ruolo nel guidare i pattern delle diverse componenti. Infine, sono state eseguite analisi differenziate tra specie di interesse conservazionistico e specie ad ampia distribuzione per verificare se i pattern e i driver fossero analoghi. Nel complesso questo approccio sembra essere molto promettente per analizzare le dinamiche delle comunità licheniche forestali a supporto delle scelte gestionali. I risultati indicano che la conservazione a lungo termine delle comunità dominate da L. pulmonaria nelle foreste italiane è favorita dal mantenimento di una rete di molteplici “punti nodali” distribuiti nel paesaggio forestale e caratterizzati da appropriate caratteristiche di habitat (es. alberi di grandi dimensioni, radure, ricchezza in specie arboree), soprattutto in aree forestali molto estese, dove il turnover delle specie è maggiore.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.