Nel 1928 l’inaugurazione a Bolzano dell’Arco di Trionfo neoromano del “Monumento alla Vittoria” dedicato a Cesare Battisti e ai Caduti italiani della Prima Guerra Mondiale - monumento realizzato su progetto di Marcello Piacentini (con la collaborazione di scultori quali Libero Andreotti, Luigi Canonica, Arturo Dazzi, Giovanni Prini e Adolfo Wildt) - non costituiva solo il segnale più tangibile (e discusso) della rivendicazione storica dell’Italianità dell’Alto Adige sud Tirolo, ma intendeva porsi anche come una sorta di ‘mediazione mussoliniana’ rispetto a chi intendeva la completa italianizzazione o espulsione delle popolazioni locali, in gran parte di lingua tedesca, in nome di un comune legame con Roma; e ciò attraverso un Monumento dall’elevata qualità artistica e specie scultorea, dopo che anche il Governo asburgico aveva a suo tempo avviato una monumentalizzazione anti-italiana degli spazi cittadini. In 1928 the inauguration of the “Neo-Roman” triumphal arch in Bolzano of “Victory Monument” dedicated to Cesare Battisti and to the Italian Fallen of the First World War - a monument built and designed by Marcello Piacentini (with the collaboration of such sculptors as Libero Andreotti, Luigi Canonica, Arturo Dazzi, Giovanni Prini and Adolfo Wildt) - was not only the most tangible (and discussed) sign of the historical claims of the Italianness of Alto Adige South Tyrol, but intended also as a sort of ‘Mussolinian mediation’ compared to those who intended the complete Italianization or expulsion of local people, mostly German-speaking, in the name of a common bond with Rome; and this through a sculptural monument of high artistic quality, after the Habsburg government had earlier launched an anti-Italian monumentalization of city spaces in Firenze, Primitivismo e Italianità. Problemi dello “Stile nazionale” tra Italia e Oltremare (1861-1961), da Giuseppe Poggi e Cesare Spighi alla Mostra di F.L.Wright, a cura di F.Canali e V.C.Galati
F. Canali, "Monumentomania" asburgica e "monumentomania" italiana a Bolzano nell’età dei nazionalismi: dall’"era Perathoner" alla "prima" "era Tolomei" (1889-1928); il Monumento alla Vittoria di Marcello Piacentini (1926-1928) / F.Canali. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI. - ISSN 1129-8200. - STAMPA. - 21, 2012:(2012), pp. 105-152.
F. Canali, "Monumentomania" asburgica e "monumentomania" italiana a Bolzano nell’età dei nazionalismi: dall’"era Perathoner" alla "prima" "era Tolomei" (1889-1928); il Monumento alla Vittoria di Marcello Piacentini (1926-1928)
CANALI, FERRUCCIO
2012
Abstract
Nel 1928 l’inaugurazione a Bolzano dell’Arco di Trionfo neoromano del “Monumento alla Vittoria” dedicato a Cesare Battisti e ai Caduti italiani della Prima Guerra Mondiale - monumento realizzato su progetto di Marcello Piacentini (con la collaborazione di scultori quali Libero Andreotti, Luigi Canonica, Arturo Dazzi, Giovanni Prini e Adolfo Wildt) - non costituiva solo il segnale più tangibile (e discusso) della rivendicazione storica dell’Italianità dell’Alto Adige sud Tirolo, ma intendeva porsi anche come una sorta di ‘mediazione mussoliniana’ rispetto a chi intendeva la completa italianizzazione o espulsione delle popolazioni locali, in gran parte di lingua tedesca, in nome di un comune legame con Roma; e ciò attraverso un Monumento dall’elevata qualità artistica e specie scultorea, dopo che anche il Governo asburgico aveva a suo tempo avviato una monumentalizzazione anti-italiana degli spazi cittadini. In 1928 the inauguration of the “Neo-Roman” triumphal arch in Bolzano of “Victory Monument” dedicated to Cesare Battisti and to the Italian Fallen of the First World War - a monument built and designed by Marcello Piacentini (with the collaboration of such sculptors as Libero Andreotti, Luigi Canonica, Arturo Dazzi, Giovanni Prini and Adolfo Wildt) - was not only the most tangible (and discussed) sign of the historical claims of the Italianness of Alto Adige South Tyrol, but intended also as a sort of ‘Mussolinian mediation’ compared to those who intended the complete Italianization or expulsion of local people, mostly German-speaking, in the name of a common bond with Rome; and this through a sculptural monument of high artistic quality, after the Habsburg government had earlier launched an anti-Italian monumentalization of city spaces in Firenze, Primitivismo e Italianità. Problemi dello “Stile nazionale” tra Italia e Oltremare (1861-1961), da Giuseppe Poggi e Cesare Spighi alla Mostra di F.L.Wright, a cura di F.Canali e V.C.GalatiFile | Dimensione | Formato | |
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