Si prende in esame la raccolta postuma di Giorgio Caproni, Res amissa, che proprio in virtù del suo status incerto e frammentario consente una riflessione su un momento fondamentale della poetica caproniana: la genesi del libro. A partire da riflessioni dell’autore, affidate a interventi scritti e orali ma anche a lettere ed epigrammi poetici, si tenta di ricostruire il suo rapporto con le grandi domande del pensiero, della filosofia, della teologia. L’autoironica etichetta di poeta “afilosofo” e “ateologo”, alla prova dei testi, finisce per rivelarsi una sorta di paradossale professione di fede nella poesia, cui è affidato il compito, alogico e asistematico, di tentare di “dire la contraddizione”, scavalcando il “muro” del pensiero e della parola stessa.
Il libro incompiuto: Res amissa di Giorgio Caproni / anna chella. - In: SOGLIE. - ISSN 2283-3218. - STAMPA. - (2011), pp. 49-68.
Il libro incompiuto: Res amissa di Giorgio Caproni
CHELLA, ANNA
2011
Abstract
Si prende in esame la raccolta postuma di Giorgio Caproni, Res amissa, che proprio in virtù del suo status incerto e frammentario consente una riflessione su un momento fondamentale della poetica caproniana: la genesi del libro. A partire da riflessioni dell’autore, affidate a interventi scritti e orali ma anche a lettere ed epigrammi poetici, si tenta di ricostruire il suo rapporto con le grandi domande del pensiero, della filosofia, della teologia. L’autoironica etichetta di poeta “afilosofo” e “ateologo”, alla prova dei testi, finisce per rivelarsi una sorta di paradossale professione di fede nella poesia, cui è affidato il compito, alogico e asistematico, di tentare di “dire la contraddizione”, scavalcando il “muro” del pensiero e della parola stessa.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



