Il saggio analizza le varie modalità attraverso cui si è sviluppato in Italia il rapporto tra avvocati e magistrati dall'unità alla prima guerra mondiale, assumendo come punto di vista privilegiato l'influenza dei cambiamenti politici e costituzionali dello Stato sulle modalità dell'esercizio professionale e sulla percezione del ruolo istituzionale: un ruolo sempre riconosciuto ai magistrati ma molto meno agli avvocati, di cui spesso si è sottolineata la loro funzione di rappresentanza degli interessi del singolo. Considerarli entrambi come "operatori del diritto" nello stesso spazio giuridico consente di metterne a fuoco le influenze reciproche e la frammentazione, attenuando l'immagine di una famiglia giuridica coesa, tipica del profilo multiforme del giurista primo-ottocentesco (teorico, professionale, tecnico). Attraverso l'analisi di una pluralità di fonti, alcune delle quali non precedentemente utilizzate (in particolare quelle conservate presso l'Archivio centrale dello Stato), ufficiali (ministeriali, atti parlamentari) e prodotte dagli stessi protagonisti (riviste professionali e giuridiche, atti dei congressi giuridici, interventi e memorie di alcuni protagonisti), si ripercorrono le varie occasioni di confronto, talvolta sfociato in contrasti aperti ma più spesso rimasto sotto traccia.
Due lati della stessa medaglia. Avvocati e magistrati nell'Italia liberale / Tacchi F.. - In: PASSATO E PRESENTE. - ISSN 1120-0650. - STAMPA. - 31:(2013), pp. 37-60. [10.3280/PASS2013-090003]
Due lati della stessa medaglia. Avvocati e magistrati nell'Italia liberale
TACCHI, FRANCESCA
2013
Abstract
Il saggio analizza le varie modalità attraverso cui si è sviluppato in Italia il rapporto tra avvocati e magistrati dall'unità alla prima guerra mondiale, assumendo come punto di vista privilegiato l'influenza dei cambiamenti politici e costituzionali dello Stato sulle modalità dell'esercizio professionale e sulla percezione del ruolo istituzionale: un ruolo sempre riconosciuto ai magistrati ma molto meno agli avvocati, di cui spesso si è sottolineata la loro funzione di rappresentanza degli interessi del singolo. Considerarli entrambi come "operatori del diritto" nello stesso spazio giuridico consente di metterne a fuoco le influenze reciproche e la frammentazione, attenuando l'immagine di una famiglia giuridica coesa, tipica del profilo multiforme del giurista primo-ottocentesco (teorico, professionale, tecnico). Attraverso l'analisi di una pluralità di fonti, alcune delle quali non precedentemente utilizzate (in particolare quelle conservate presso l'Archivio centrale dello Stato), ufficiali (ministeriali, atti parlamentari) e prodotte dagli stessi protagonisti (riviste professionali e giuridiche, atti dei congressi giuridici, interventi e memorie di alcuni protagonisti), si ripercorrono le varie occasioni di confronto, talvolta sfociato in contrasti aperti ma più spesso rimasto sotto traccia.File | Dimensione | Formato | |
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