Molteplici sono le variabili psicologiche e sociali che sottendono l’assunzione dei comportamenti rischiosi giovanili. Nel tentativo di cogliere i diversi aspetti coinvolti, in linea con gli approcci teorici contemporanei di natura multidimensionale, lo studio si propone di indagare, in un campione di adolescenti italiani, gli aspetti cognitivo-conoscitivi, emotivi, comportamentali nonché sociali che accompagnano la pratica di condotte pericolose. Metodo. Partecipano 251 studenti (129 maschi e 122 femmine) frequentanti scuole secondarie di secondo grado del territorio fiorentino. E’ utilizzato un protocollo di ricerca comprendente una scheda socio-anagrafica e un questionario ad hoc, volto a valutare le variabili oggetto di indagine. I dati sono stati elaborati attraversio analisi descrittive e procedure univariate. Risultati. La maggior parte definisce in maniera appropriata il rischio, riconducendolo prevalentemente a fattori personali. Non sempre è possibile stimare ed evitare i rischi personali, mentre una maggiore capacità emerge quando si parla dei rischi generali. Complessivamente si osservano relazioni positive tra le diverse dimensioni della condotta rischiosa, sia nella percezione sia nell’assunzione, sebbene non manchino eccezioni con particolare riferimento a quella dell’alimentazione. Una relazione inversa si osserva, invece, tra i punteggi complessivi della percezione e dell’assunzione del rischio. Le emozioni positive sono provate più frequentemente prima e durante la pratica delle condotte pericolose, quelle negative accompagnano invece maggiormente il momento successivo. La novità dell’esperienza e la preoccupazione per subire un danno fisico rappresentano le motivazioni principali per cui assumere o astenersi da una specifica condotta. Infine, la formazione ricevuta riguarda principalmente determinati comportamenti rischiosi mentre la scuola e la famiglia appaiono i maggiori erogatori di informazione. Conclusioni. i I risultati indicano che le informazioni sul rischio non sono sufficientemente diffuse e che la valutazione e l’assunzione del rischio appaiono come tendenze generali; sembrano necessari interventi di potenziamento delle life skills e del senso di responsabilità pe rsviluppare salutari modalità di fronteggiamento dei compiti evolutivi

Risk behaviors in adolescents: cognitive, emotional and social aspects (Рискованное поведение в подростковом возрасте: когнитивные, эмотивные, поведенческие и социальные аспекты - Riskovannoe povedenie v podrostkovom vozraste: kognitivnye, emotivnye, povedencheskie i sotsialnye aspekty) / Giannetti, Enrichetta; Penzo, Ilaria; Rigacci, Cristina. - In: DIALOG. - ISSN 2306-8191. - STAMPA. - 5:(2013), pp. 39-45.

Risk behaviors in adolescents: cognitive, emotional and social aspects (Рискованное поведение в подростковом возрасте: когнитивные, эмотивные, поведенческие и социальные аспекты - Riskovannoe povedenie v podrostkovom vozraste: kognitivnye, emotivnye, povedencheskie i sotsialnye aspekty).

GIANNETTI, ENRICHETTA;
2013

Abstract

Molteplici sono le variabili psicologiche e sociali che sottendono l’assunzione dei comportamenti rischiosi giovanili. Nel tentativo di cogliere i diversi aspetti coinvolti, in linea con gli approcci teorici contemporanei di natura multidimensionale, lo studio si propone di indagare, in un campione di adolescenti italiani, gli aspetti cognitivo-conoscitivi, emotivi, comportamentali nonché sociali che accompagnano la pratica di condotte pericolose. Metodo. Partecipano 251 studenti (129 maschi e 122 femmine) frequentanti scuole secondarie di secondo grado del territorio fiorentino. E’ utilizzato un protocollo di ricerca comprendente una scheda socio-anagrafica e un questionario ad hoc, volto a valutare le variabili oggetto di indagine. I dati sono stati elaborati attraversio analisi descrittive e procedure univariate. Risultati. La maggior parte definisce in maniera appropriata il rischio, riconducendolo prevalentemente a fattori personali. Non sempre è possibile stimare ed evitare i rischi personali, mentre una maggiore capacità emerge quando si parla dei rischi generali. Complessivamente si osservano relazioni positive tra le diverse dimensioni della condotta rischiosa, sia nella percezione sia nell’assunzione, sebbene non manchino eccezioni con particolare riferimento a quella dell’alimentazione. Una relazione inversa si osserva, invece, tra i punteggi complessivi della percezione e dell’assunzione del rischio. Le emozioni positive sono provate più frequentemente prima e durante la pratica delle condotte pericolose, quelle negative accompagnano invece maggiormente il momento successivo. La novità dell’esperienza e la preoccupazione per subire un danno fisico rappresentano le motivazioni principali per cui assumere o astenersi da una specifica condotta. Infine, la formazione ricevuta riguarda principalmente determinati comportamenti rischiosi mentre la scuola e la famiglia appaiono i maggiori erogatori di informazione. Conclusioni. i I risultati indicano che le informazioni sul rischio non sono sufficientemente diffuse e che la valutazione e l’assunzione del rischio appaiono come tendenze generali; sembrano necessari interventi di potenziamento delle life skills e del senso di responsabilità pe rsviluppare salutari modalità di fronteggiamento dei compiti evolutivi
2013
5
39
45
Giannetti, Enrichetta; Penzo, Ilaria; Rigacci, Cristina
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