Nuove considerazioni sull'iconologia del teatro di Sabbioneta, in Studi e testimonianze in onore di Ferruccio Marotti, III. Lo spettacolo dall'Umanesimo al Barocco, la Commedia dell'Arte

Il saggio prende in esame il solo teatro di corte del Cinquecento italiano giunto sino a noi. Quel teatro fu edificato tra il 1588 e il 1590 dall’architetto-scenografo Vincenzo Scamozzi per il signore di Sabbioneta, Vespasiano Gonzaga Colonna. L’accento è posto, anche con osservazioni inedite, sul programma iconografico dell’insigne edificio teatrale realizzato dallo Scamozzi in piena armonia con il colto committente. Si svelano così i significati di uno spazio teatrale, unico nel suo genere, concepito per celebrare, ritualizzandoli, il coraggio, la saggezza e la fama di un principe-condottiero a caccia di eternità. Uno spazio denso di ‘semi’ dell’effimero cinquecentesco come di allegorie e di simboli. Una cerimoniale ‘macchina’ iconografica imperiale dedicata a Rodolfo II, all’incanto del mito di Roma e all’evemerismo ma anche, contestualmente, a motivi comici. The essay examines the only 16th century Italian court theatre that has survived to our days. Such theatre was built between 1588 and 1590 by the architect and scene designer Vincenzo Scamozzi for the Lord of Sabbioneta, Vespasiano Gonzaga Colonna. The focus is on the iconographic programme, with new observations, of the illustrious building realised by Scamozzi in concert with his highly cultivated patron. The meanings of a theatrical space, one of a kind, conceived to celebrate and ritualise courage, wisdom and fame of a prince-warlord aspiring to eternity, are thus revealed. A space dense of ‘semes’of the 16th century ephemeral character as well as of allegories and symbols. A ceremonial, imperial ‘iconographical machine’ consecreted to Rodolfo II, to the charming myth of Rome, to euhemerism but also, at the same time, to comic topics.