L'habitat rupestre, elemento distintivo del paesaggio mediterraneo, ha accolto strutture eremitiche ovunque la roccia offriva possibilità di scavo. Lo studio di alcuni di questi insediamenti è stato affrontato nell'ambito del Progetto Europeo Crhima-cinp . L’esperienza ha testato diversi modi operativi e gli aspetti metodologici orientati alla programmazione per la raccolta dei dati e della loro restituzione finalizzati ad una metodologia speditiva per documentare il patrimonio rupestre, conosciuto da pochi, che si estende su territori estesi, appartenenti a diversi popoli e a rischio di distruzione. L’esperienza condotta su Hallaç ha evidenziato alcune problematiche sulle prese fotografiche (fattore luce-definizione e profondità di campo) e la qualità della lettura metrica dei punti omologhi; la necessità in luoghi critici (quali possono essere ad esempio le navate laterali dell’edificio basilicale di Hallaç), di un rilievo metrico definito in una sua direzione (profilo chiuso di pianta o sezione) e misure sufficienti per lo sviluppo proporzionale della terza dimensione. Per Hallaç sono stati eseguiti: rilievi metrici in pianta, rilievo fotografico per la restituzione digitale di modelli tridimensionali; rilievi fotografici per la restituzione panoramica a 360 gradi. La descrizione testuale ha manifestato le caratteristiche architettoniche, scoprendo composizione ed elementi architettonici e decorativi non leggibili nell’immediatezza e nel breve tempo impiegato nel rilievo, evidenziando la necessità di un ulteriore approfondimento dello stesso rilievo fotografico per documentare le tracce appena percettibili notate nella documentazione acquisita. Il lavoro ha affrontato alcune criticità dei programmi nella loro validazione ed elaborazione dei dati integrandoli con le specificità dei diversi software. Uno dei criteri adottati per la ricerca era la valorizzazione di siti meno noti nei cinque Paesi partecipanti. In Cappadocia, è stato scelto Ortahisar, centro meno conosciuto del "Parco di Göreme" Patrimonio dell'Umanità. Nel territorio di Ortahisar furono ospitate comunità religiose fin dal V secolo e fino all’occupazione turca il comune vantava numerosi centri monastici.
La chiesa del Monastero di Allach in Ortahisar / C. Crescenzi. - STAMPA. - (2013), pp. 492-498. (Intervento presentato al convegno Architettura Eremitica. Sistemi progettuali e paesaggi culturali. Atti del IV convegno internazionale di studi La Verna tenutosi a La Verna nel 20-22 sett. 2013).
La chiesa del Monastero di Allach in Ortahisar
CRESCENZI, CARMELA
2013
Abstract
L'habitat rupestre, elemento distintivo del paesaggio mediterraneo, ha accolto strutture eremitiche ovunque la roccia offriva possibilità di scavo. Lo studio di alcuni di questi insediamenti è stato affrontato nell'ambito del Progetto Europeo Crhima-cinp . L’esperienza ha testato diversi modi operativi e gli aspetti metodologici orientati alla programmazione per la raccolta dei dati e della loro restituzione finalizzati ad una metodologia speditiva per documentare il patrimonio rupestre, conosciuto da pochi, che si estende su territori estesi, appartenenti a diversi popoli e a rischio di distruzione. L’esperienza condotta su Hallaç ha evidenziato alcune problematiche sulle prese fotografiche (fattore luce-definizione e profondità di campo) e la qualità della lettura metrica dei punti omologhi; la necessità in luoghi critici (quali possono essere ad esempio le navate laterali dell’edificio basilicale di Hallaç), di un rilievo metrico definito in una sua direzione (profilo chiuso di pianta o sezione) e misure sufficienti per lo sviluppo proporzionale della terza dimensione. Per Hallaç sono stati eseguiti: rilievi metrici in pianta, rilievo fotografico per la restituzione digitale di modelli tridimensionali; rilievi fotografici per la restituzione panoramica a 360 gradi. La descrizione testuale ha manifestato le caratteristiche architettoniche, scoprendo composizione ed elementi architettonici e decorativi non leggibili nell’immediatezza e nel breve tempo impiegato nel rilievo, evidenziando la necessità di un ulteriore approfondimento dello stesso rilievo fotografico per documentare le tracce appena percettibili notate nella documentazione acquisita. Il lavoro ha affrontato alcune criticità dei programmi nella loro validazione ed elaborazione dei dati integrandoli con le specificità dei diversi software. Uno dei criteri adottati per la ricerca era la valorizzazione di siti meno noti nei cinque Paesi partecipanti. In Cappadocia, è stato scelto Ortahisar, centro meno conosciuto del "Parco di Göreme" Patrimonio dell'Umanità. Nel territorio di Ortahisar furono ospitate comunità religiose fin dal V secolo e fino all’occupazione turca il comune vantava numerosi centri monastici.File | Dimensione | Formato | |
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