La ricerca ha lo scopo di valutare se ceppi fungini autoctoni siano in grado instaurare una simbiosi funzionale con tre specie arboree comunemente utilizzate in ambiente urbano in modo da aumentarne la tolleranza allo stress idrico (esp. n. 1). È stato valutato, inoltre, se l’inoculo con gli stessi ceppi sia in grado di fornire benefici tali da permettere al vivaista di ridurre l’uso di fertilizzanti chimici senza ridurre la qualità delle piante (esp. n. 2). L’esp. 1 ha dimostrato la capacità delle specie fungine selezionate di formare micorrize con giovani semenzali di acero, querce e tiglio, superando la competizione delle micorrize da vivaio. Sebbene l’inoculo non abbia determinato, nella maggior parte dei casi, incrementi nella biomassa prodotta, a livello fisiologico sono stati osservati alcuni benefici indotti dalla simbiosi, quali l’aumento dell’assimilazione di carbonio e la capacità di mantenere relazioni idriche più favorevoli. Tali benefici fisiologici sono risultati evidenti nelle piante allevate in condizioni sub-ottimali mediante l’imposizione di uno stress idrico controllato. Nell’esp. 2 i risultati hanno mostrato che la micorrizazione controllata non sembra in grado di permettere la riduzione dell’uso di fertilizzanti in vivaio senza allungare i tempi di produzione. L’assenza di una maggior crescita delle piante trattate non deve sorprendere: i benefici attribuiti alle micorrize sono costituiti dalla maggior tolleranza agli stress ambientali, anziché dall’aumento del tasso di crescita. Infatti, la micorrizazione ha indotto una serie di miglioramenti fisiologici che potrebbero rivelarsi determinanti, soprattutto dopo la messa a dimora. Per verificare questa ipotesi le piante di entrambi gli esperimenti sono state trapiantate in pieno campo per valutare l’eventuale influenza esercitata dalla micorrizzazione sulla crescita e sulla fisiologia delle piante sottoposte a precondizionamento (‘hardening’) in vivaio, in modo da garantire un rapido adattamento.

Risposta alla micorrizazione di specie arboree allevate in contenitore in funzione dell’apporto idrico e dell’apporto di concime al substrato / Alessio fini; Francesco Ferrini; Piero Frangi; Gabriele Amoroso; Riccardo Piatti. - STAMPA. - (2013), pp. 148-148. (Intervento presentato al convegno X GS SOI tenutosi a Padova nel 25-27 giugno 2013).

Risposta alla micorrizazione di specie arboree allevate in contenitore in funzione dell’apporto idrico e dell’apporto di concime al substrato

FINI, ALESSIO;FERRINI, FRANCESCO;
2013

Abstract

La ricerca ha lo scopo di valutare se ceppi fungini autoctoni siano in grado instaurare una simbiosi funzionale con tre specie arboree comunemente utilizzate in ambiente urbano in modo da aumentarne la tolleranza allo stress idrico (esp. n. 1). È stato valutato, inoltre, se l’inoculo con gli stessi ceppi sia in grado di fornire benefici tali da permettere al vivaista di ridurre l’uso di fertilizzanti chimici senza ridurre la qualità delle piante (esp. n. 2). L’esp. 1 ha dimostrato la capacità delle specie fungine selezionate di formare micorrize con giovani semenzali di acero, querce e tiglio, superando la competizione delle micorrize da vivaio. Sebbene l’inoculo non abbia determinato, nella maggior parte dei casi, incrementi nella biomassa prodotta, a livello fisiologico sono stati osservati alcuni benefici indotti dalla simbiosi, quali l’aumento dell’assimilazione di carbonio e la capacità di mantenere relazioni idriche più favorevoli. Tali benefici fisiologici sono risultati evidenti nelle piante allevate in condizioni sub-ottimali mediante l’imposizione di uno stress idrico controllato. Nell’esp. 2 i risultati hanno mostrato che la micorrizazione controllata non sembra in grado di permettere la riduzione dell’uso di fertilizzanti in vivaio senza allungare i tempi di produzione. L’assenza di una maggior crescita delle piante trattate non deve sorprendere: i benefici attribuiti alle micorrize sono costituiti dalla maggior tolleranza agli stress ambientali, anziché dall’aumento del tasso di crescita. Infatti, la micorrizazione ha indotto una serie di miglioramenti fisiologici che potrebbero rivelarsi determinanti, soprattutto dopo la messa a dimora. Per verificare questa ipotesi le piante di entrambi gli esperimenti sono state trapiantate in pieno campo per valutare l’eventuale influenza esercitata dalla micorrizzazione sulla crescita e sulla fisiologia delle piante sottoposte a precondizionamento (‘hardening’) in vivaio, in modo da garantire un rapido adattamento.
2013
ACTA ITALUS HORTUS
X GS SOI
Padova
Alessio fini; Francesco Ferrini; Piero Frangi; Gabriele Amoroso; Riccardo Piatti
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/821502
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact