Il leone di caverna (Panthera spelaea), che fu diffuso in Europa occidentale per varie migliaia di anni, scomparve circa 14.500-14.000 anni fa. Si suppone che fu rimpiazzato dal leone moderno (Panthera leo) all’incirca 8.000 anni fa. I leoni moderni raggiunsero le steppe dell’Ucraina e dell’Ungheria, ma non le foreste dell’Europa centrale. Questo studio intende focalizzare l’attenzione su esemplari italiani e spagnoli che sono datati ad un’età compresa esattamente nell’intervallo di 6.000 anni di apparente assenza di leoni dall’Europa. Resti fossili di leone da livelli datati radiometricamente vengono qui riferiti graficamente alla curva del δ18O. Le evidenze raccolte indicano che l’Europa occidentale fu abitata da leoni in modo ininterrotto dall’inizio del Pleistocene medio fino al primo Olocene. Inoltre, tutte le località databili alla transizione Pleistocene/Olocene che hanno fornito resti di leone non si distribuiscono oltre il 44mo parallelo nord e sono distribuite a quote relativamente elevate. Vengono formulate due ipotesi di lavoro: secondo la prima, meno probabile, perché non sostenuta da prove paleontologiche che indichino una precoce migrazione di leoni dall’Africa, i leoni moderni sarebbero entrati in Europa occidentale prima di 8.000 anni fa; nella seconda ipotesi, molto più probabile, P. spelaea, o una forma più evoluta derivata da questa specie, sopravvisse fino alla fine del Pleistocene. P. leo entrò in Europa tra 8.000 e 6.500-6.000 anni fa, ma non poté espandersi verso occidente forse a causa della invadente presenza dei suoi parenti indigeni europei e/o della sempre più ingombrante diffusione di popolazioni umane moderne.

I leoni quaternary dell’Europa occidentale: una nuova ipotesi di lavoro / Mazza P.. - In: MEMORIE VALDARNESI. - ISSN 1122-3901. - STAMPA. - 9:(2013), pp. 3-26.

I leoni quaternary dell’Europa occidentale: una nuova ipotesi di lavoro.

MAZZA, PAUL
2013

Abstract

Il leone di caverna (Panthera spelaea), che fu diffuso in Europa occidentale per varie migliaia di anni, scomparve circa 14.500-14.000 anni fa. Si suppone che fu rimpiazzato dal leone moderno (Panthera leo) all’incirca 8.000 anni fa. I leoni moderni raggiunsero le steppe dell’Ucraina e dell’Ungheria, ma non le foreste dell’Europa centrale. Questo studio intende focalizzare l’attenzione su esemplari italiani e spagnoli che sono datati ad un’età compresa esattamente nell’intervallo di 6.000 anni di apparente assenza di leoni dall’Europa. Resti fossili di leone da livelli datati radiometricamente vengono qui riferiti graficamente alla curva del δ18O. Le evidenze raccolte indicano che l’Europa occidentale fu abitata da leoni in modo ininterrotto dall’inizio del Pleistocene medio fino al primo Olocene. Inoltre, tutte le località databili alla transizione Pleistocene/Olocene che hanno fornito resti di leone non si distribuiscono oltre il 44mo parallelo nord e sono distribuite a quote relativamente elevate. Vengono formulate due ipotesi di lavoro: secondo la prima, meno probabile, perché non sostenuta da prove paleontologiche che indichino una precoce migrazione di leoni dall’Africa, i leoni moderni sarebbero entrati in Europa occidentale prima di 8.000 anni fa; nella seconda ipotesi, molto più probabile, P. spelaea, o una forma più evoluta derivata da questa specie, sopravvisse fino alla fine del Pleistocene. P. leo entrò in Europa tra 8.000 e 6.500-6.000 anni fa, ma non poté espandersi verso occidente forse a causa della invadente presenza dei suoi parenti indigeni europei e/o della sempre più ingombrante diffusione di popolazioni umane moderne.
2013
9
3
26
Mazza P.
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