Obiettivo della ricerca è stata l’identificazione e la valutazione di nuove metodologie per il monitoraggio a distanza di animali selvatici e domestici, come strumenti atti ad accrescere le conoscenze sulle specie monitorate e ad offrire un valido supporto alle attività di gestione delle stesse. In particolare è stata valutata la possibilità di studiare il comportamento spaziale e l’utilizzo dell’habitat da parte del cervo (Cervus elaphus) in ambiente appenninico attraverso l’impiego di collari dotati di tecnologia GPS/GSM; l’utilizzo della stessa tipologia di collare è stato testato anche su due bovine allevate allo stato semibrado per indagare sulla mobilità e sull’attività degli animali. Inoltre è stata valutata la possibilità di ottenere l’identificazione individuale di cervi maschi adulti attraverso l’analisi acustica del bramito, allo scopo di incrementare l’accuratezza del conteggio durante il censimento. I dati registrati dai collari (fix position) hanno permesso di localizzare e calcolare l’estensione degli home range totali (185,8 ha; 142,4 ha) e stagionali delle due cerve monitorate, che sono risultate tendenzialmente stanziali, come emerge dalla sovrapposizione fra home range estivi ed invernali. È stato inoltre possibile mettere in evidenza la composizione ambientale dei territori frequentati dalle due cerve e applicare le metodologie per lo studio della selezione dell’habitat. Relativamente alle bovine, monitorate nella sola stagione primaverile-estiva del 2012, sono state finora rilevate variazioni nella mobilità e nei livelli di attività su scala mensile e nelle fasce orarie in due soggetti di razza diversa. L’analisi acustica del bramito ha permesso, attraverso l’analisi discriminante di alcune variabili, di riclassificare correttamente il 52% dei bramiti analizzati, riconosciuti come appartenenti all’individuo che li aveva emessi; nel nostro caso, le variabili maggiormente legate all’individualità sembrano quelle temporali (durata totale del bramito, durata di una singola ripetizione) e quelle relative alla frequenza (range iniziale delle frequenze).
Monitoraggio a distanza di ungulati selvatici e domestici in ambiente appenninico / M. P. Ponzetta; V. Becciolini; C. Trunfio; F. Cervasio; A. Bocci; L. Conti. - ELETTRONICO. - (2013), pp. 103-135. (Intervento presentato al convegno L’edilizia rurale tra sviluppo tecnologico e tutela del territorio tenutosi a Firenze nel 20-22/09/2012).
Monitoraggio a distanza di ungulati selvatici e domestici in ambiente appenninico
PONZETTA, MARIA;BECCIOLINI, VALENTINA;TRUNFIO, CARMEN;CERVASIO, FRANCESCO;BOCCI, ANNA;CONTI, LEONARDO
2013
Abstract
Obiettivo della ricerca è stata l’identificazione e la valutazione di nuove metodologie per il monitoraggio a distanza di animali selvatici e domestici, come strumenti atti ad accrescere le conoscenze sulle specie monitorate e ad offrire un valido supporto alle attività di gestione delle stesse. In particolare è stata valutata la possibilità di studiare il comportamento spaziale e l’utilizzo dell’habitat da parte del cervo (Cervus elaphus) in ambiente appenninico attraverso l’impiego di collari dotati di tecnologia GPS/GSM; l’utilizzo della stessa tipologia di collare è stato testato anche su due bovine allevate allo stato semibrado per indagare sulla mobilità e sull’attività degli animali. Inoltre è stata valutata la possibilità di ottenere l’identificazione individuale di cervi maschi adulti attraverso l’analisi acustica del bramito, allo scopo di incrementare l’accuratezza del conteggio durante il censimento. I dati registrati dai collari (fix position) hanno permesso di localizzare e calcolare l’estensione degli home range totali (185,8 ha; 142,4 ha) e stagionali delle due cerve monitorate, che sono risultate tendenzialmente stanziali, come emerge dalla sovrapposizione fra home range estivi ed invernali. È stato inoltre possibile mettere in evidenza la composizione ambientale dei territori frequentati dalle due cerve e applicare le metodologie per lo studio della selezione dell’habitat. Relativamente alle bovine, monitorate nella sola stagione primaverile-estiva del 2012, sono state finora rilevate variazioni nella mobilità e nei livelli di attività su scala mensile e nelle fasce orarie in due soggetti di razza diversa. L’analisi acustica del bramito ha permesso, attraverso l’analisi discriminante di alcune variabili, di riclassificare correttamente il 52% dei bramiti analizzati, riconosciuti come appartenenti all’individuo che li aveva emessi; nel nostro caso, le variabili maggiormente legate all’individualità sembrano quelle temporali (durata totale del bramito, durata di una singola ripetizione) e quelle relative alla frequenza (range iniziale delle frequenze).File | Dimensione | Formato | |
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