La direttiva Habitat (art. 17) prevede l’obbligo di monitoraggio dello stato di conservazione di habitat e specie d’importanza comunitaria richiedendo un controllo ogni sei anni. L’obiettivo generale da conseguire per tutte le specie di interesse comunitario è lo “Stato di Conservazione Favorevole”, inteso come la situazione in cui una specie può vivere in modo ottimale, sia in termini qualitativi che di estensione/popolazione, con buone prospettive anche per il futuro. Rispondendo alla richiesta di verifica periodica, il presente lavoro ha definito, a livello delle tre regioni biogeografiche terrestri, alpina, continentale e mediterranea, l’attuale stato di conservazione di Cladonia subgen. Cladina, elencato in allegato V. A tal fine sono stati utilizzati dati bibliografici e di erbario (FI, GE, RO, TO, TSB) per un totale complessivo di 478 segnalazioni su un periodo di 180 anni (1833-2013). Per ciascuna regione biogeografica, seguendo le Linee-Guida predisposte dalla Commissione Europea per il periodo 2007-2012, sono stati stimati consistenza della popolazione, distribuzione attuale, range, qualità dell'habitat, pressioni e minacce. La distribuzione è stata elaborata utilizzando una griglia standard di riferimento pan-europeo con celle 10x10 km. Sulla base della distribuzione è stato inoltre elaborato il range utilizzando lo strumento (“Range tool”) appositamente messo a punto dalla Commissione Europea, che permette di creare la mappa e di calcolare le aree della stessa che ricadono nelle singole regioni biogeografiche. Nel tool è possibile impostare un gap, cioè una distanza minima per la creazione di aree disgiunte. Nel caso di Cladonia è stato utilizzato un gap di 40 km (4 celle), corrispondente a quello raccomandato dalla CE per le specie vegetali. Sulla base di una matrice di valutazione che incrocia i giudizi (favorevole, inadeguato, cattivo, sconosciuto) per ciascuno dei parametri considerati (range, popolazione, habitat), lo stato di conservazione di Cladina è risultato inadeguato per tutte e tre le regioni biogeografiche, nonostante il livello di conoscenze risulti migliorato rispetto al precedente report del 2006.

Stato di conservazione di Cladina in Italia / S. Ravera; S. Ercole; V. Giacanelli; R. Benesperi; P. Giordani; D. Isocrono; J. Nascimbene; M. Tretiach.. - In: NOTIZIARIO DELLA SOCIETÀ LICHENOLOGICA ITALIANA. - ISSN 1121-9165. - STAMPA. - 26:(2013), pp. 55-55.

Stato di conservazione di Cladina in Italia

BENESPERI, RENATO;
2013

Abstract

La direttiva Habitat (art. 17) prevede l’obbligo di monitoraggio dello stato di conservazione di habitat e specie d’importanza comunitaria richiedendo un controllo ogni sei anni. L’obiettivo generale da conseguire per tutte le specie di interesse comunitario è lo “Stato di Conservazione Favorevole”, inteso come la situazione in cui una specie può vivere in modo ottimale, sia in termini qualitativi che di estensione/popolazione, con buone prospettive anche per il futuro. Rispondendo alla richiesta di verifica periodica, il presente lavoro ha definito, a livello delle tre regioni biogeografiche terrestri, alpina, continentale e mediterranea, l’attuale stato di conservazione di Cladonia subgen. Cladina, elencato in allegato V. A tal fine sono stati utilizzati dati bibliografici e di erbario (FI, GE, RO, TO, TSB) per un totale complessivo di 478 segnalazioni su un periodo di 180 anni (1833-2013). Per ciascuna regione biogeografica, seguendo le Linee-Guida predisposte dalla Commissione Europea per il periodo 2007-2012, sono stati stimati consistenza della popolazione, distribuzione attuale, range, qualità dell'habitat, pressioni e minacce. La distribuzione è stata elaborata utilizzando una griglia standard di riferimento pan-europeo con celle 10x10 km. Sulla base della distribuzione è stato inoltre elaborato il range utilizzando lo strumento (“Range tool”) appositamente messo a punto dalla Commissione Europea, che permette di creare la mappa e di calcolare le aree della stessa che ricadono nelle singole regioni biogeografiche. Nel tool è possibile impostare un gap, cioè una distanza minima per la creazione di aree disgiunte. Nel caso di Cladonia è stato utilizzato un gap di 40 km (4 celle), corrispondente a quello raccomandato dalla CE per le specie vegetali. Sulla base di una matrice di valutazione che incrocia i giudizi (favorevole, inadeguato, cattivo, sconosciuto) per ciascuno dei parametri considerati (range, popolazione, habitat), lo stato di conservazione di Cladina è risultato inadeguato per tutte e tre le regioni biogeografiche, nonostante il livello di conoscenze risulti migliorato rispetto al precedente report del 2006.
2013
S. Ravera; S. Ercole; V. Giacanelli; R. Benesperi; P. Giordani; D. Isocrono; J. Nascimbene; M. Tretiach.
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