Lo scritto si propone di impostare i rapporti tra cognizione ed esecuzione nel processo amministrativo di legittimità in modo da garantire (sempre) la soddisfazione della situazione giuridica soggettiva al termine della prima fase e da consentire l'accesso al giudizio di ottemperanza di fronte a qualsivoglia nuovo e successivo esercizio del potere discrezionale da parte della pubblica amministrazione. L'avvio della riflessione è rappresentato dal significato assunto dalla domanda giudiziale in un processo in cui al consueto rimedio dell'annullamento si è affiancato quello della condanna al fare. I passaggi del ragionamento vertono sulla natura soggettiva della giurisdizione amministrativa, sull'identificazione dell'oggetto del processo nell'interesse legittimo, sul fatto costitutivo di tale situazione soggettiva, sulla spendibilità dell'azione di condanna laddove la p.a. gode di potere discrezionale, sull'applicazione della regola della preclusione del dedotto e del deducibile in termini affatto diversi da quelli consegnatici dalla tradizione amministrativistica, sulla distinzione tra oggetto della cognizione e oggetto del giudicato.
Domanda giudiziale e potere amministrativo. L’azione di condanna al facere / Leonardo Ferrara. - In: DIRITTO PROCESSUALE AMMINISTRATIVO. - ISSN 0393-1315. - STAMPA. - (2013), pp. 617-668.
Domanda giudiziale e potere amministrativo. L’azione di condanna al facere
FERRARA, LEONARDO
2013
Abstract
Lo scritto si propone di impostare i rapporti tra cognizione ed esecuzione nel processo amministrativo di legittimità in modo da garantire (sempre) la soddisfazione della situazione giuridica soggettiva al termine della prima fase e da consentire l'accesso al giudizio di ottemperanza di fronte a qualsivoglia nuovo e successivo esercizio del potere discrezionale da parte della pubblica amministrazione. L'avvio della riflessione è rappresentato dal significato assunto dalla domanda giudiziale in un processo in cui al consueto rimedio dell'annullamento si è affiancato quello della condanna al fare. I passaggi del ragionamento vertono sulla natura soggettiva della giurisdizione amministrativa, sull'identificazione dell'oggetto del processo nell'interesse legittimo, sul fatto costitutivo di tale situazione soggettiva, sulla spendibilità dell'azione di condanna laddove la p.a. gode di potere discrezionale, sull'applicazione della regola della preclusione del dedotto e del deducibile in termini affatto diversi da quelli consegnatici dalla tradizione amministrativistica, sulla distinzione tra oggetto della cognizione e oggetto del giudicato.File | Dimensione | Formato | |
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