Il sogno accusatorio di un principio di tassatività in materia di vizi delle prove si è infranto con la formulazione della norma che disciplina l’inutilizzabilità generale. È lo stesso art. 191, comma 1, c.p.p., infatti, che attribuisce al diritto vivente il compito di plasmare i divieti probatori. In tale quadro, la giurisprudenza lavora sotto due differenti profili. Da un lato, nel momento della ricognizione del vizio, procede ad un apprezzamento sostanziale dell’interesse protetto dalla norma violata e del grado del vulnus arrecato, anche nel bilanciamento con gli interessi contrapposti. Da un altro lato, ove pure si giunga a ritenere integrata una inutilizzabilità, accade spesso che il regime sia attenuato attraverso la configurazione di oneri di attivazione in capo alle parti. Al fine di contenere siffatte spinte sostanzialistiche entro il perimetro di un diritto giurisprudenziale uniforme e prevedibile, risulta indispensabile valorizzare la funzione nomofilattica della motivazione che conduce a tali esiti decisori. The adversarial system dream of a peremptory principle in the matter of law of evidence was shattered by the formulation of the provision which disciplines the exclusionary rule. It is indeed the same art. 191, paragraph 1, c.p.p., which attributes to the living law the task to mould the exclusionary rules. In such outline, the jurisprudence works under two different profiles. On one side, at the moment of the recognition of the law, it proceeds with a substantial appreciation of the protected interest of the violated norm and the degree of the vulnus caused, even in the balancing of opposite interests. On the other side, even if we come to consider that the exclusionary rule has been violated, it often happens that the regime is minimized through the configuration of the burden of proof on both sides. In order to contain such substantialistic thrusts within the boundary of a uniform and predictable jurisprudential law, it is indispensable to give value to the nomophylactic function of the statement of reason that leads to such decisional results.

Annullamento per violazione di legge in tema di ammissione, acquisizione e valutazione delle prove: le variabili giurisprudenziali / Carlotta Conti. - In: CASSAZIONE PENALE. - ISSN 1125-856X. - STAMPA. - 2:(2013), pp. 485-508.

Annullamento per violazione di legge in tema di ammissione, acquisizione e valutazione delle prove: le variabili giurisprudenziali

CONTI, CARLOTTA
2013

Abstract

Il sogno accusatorio di un principio di tassatività in materia di vizi delle prove si è infranto con la formulazione della norma che disciplina l’inutilizzabilità generale. È lo stesso art. 191, comma 1, c.p.p., infatti, che attribuisce al diritto vivente il compito di plasmare i divieti probatori. In tale quadro, la giurisprudenza lavora sotto due differenti profili. Da un lato, nel momento della ricognizione del vizio, procede ad un apprezzamento sostanziale dell’interesse protetto dalla norma violata e del grado del vulnus arrecato, anche nel bilanciamento con gli interessi contrapposti. Da un altro lato, ove pure si giunga a ritenere integrata una inutilizzabilità, accade spesso che il regime sia attenuato attraverso la configurazione di oneri di attivazione in capo alle parti. Al fine di contenere siffatte spinte sostanzialistiche entro il perimetro di un diritto giurisprudenziale uniforme e prevedibile, risulta indispensabile valorizzare la funzione nomofilattica della motivazione che conduce a tali esiti decisori. The adversarial system dream of a peremptory principle in the matter of law of evidence was shattered by the formulation of the provision which disciplines the exclusionary rule. It is indeed the same art. 191, paragraph 1, c.p.p., which attributes to the living law the task to mould the exclusionary rules. In such outline, the jurisprudence works under two different profiles. On one side, at the moment of the recognition of the law, it proceeds with a substantial appreciation of the protected interest of the violated norm and the degree of the vulnus caused, even in the balancing of opposite interests. On the other side, even if we come to consider that the exclusionary rule has been violated, it often happens that the regime is minimized through the configuration of the burden of proof on both sides. In order to contain such substantialistic thrusts within the boundary of a uniform and predictable jurisprudential law, it is indispensable to give value to the nomophylactic function of the statement of reason that leads to such decisional results.
2013
2
485
508
Carlotta Conti
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