Sul solco dell’indirizzo inaugurato dalle Sezioni unite nel 2005, che avvalorò la stretta interpretazione della clausola dell’equivalenza ex art. 445, comma 1-bis, c.p.p., la giurisprudenza prosegue nell’espandere gli effetti sanzionatori ricollegabili alla pronuncia applicativa della pena su richiesta, senza, peraltro, mutare orientamento circa la natura acognitiva della medesima pronuncia. Le riflessioni al riguardo corrono lungo un duplice binario: se, da un lato, sembra aggravarsi la ferita inferta al dettato costituzionale dal divario crescente tra poena e iudicium, dall’altro ci si interroga sull’opportunità di una simile scelta, destinata a sminuire l’appetibilità del rito negoziale e, quindi, a tradire le esigenze deflative ad esso sottese. In the wake of the decision of the plenary session of the Court of cassation in 2005, which corroborated the narrow interpretation of the clause of equivalence of art. 445 paragraph 1-bis c.p.p, the case law continues to expand the sanctionative effects that may be linked to the enforcement of the sentence pronounced upon request, without, however, changing its mind about the nature of the same decision. The reflections run along a dual binary: on the one hand, if the widening gap between poena and iudicium seems to worsen the wound to the Constitution; on the other hand, if such a choice, meant to decrease the attractiveness of this proceeding and, therefore, to betray the nderlying purpose to reduce the workload of the courts, may be advisable.
Effetti penali della sentenza a pena concordata: il peso insostenibile di una condanna senza giudizio di colpevolezza / Alessandra Sanna. - In: CASSAZIONE PENALE. - ISSN 1125-856X. - STAMPA. - (2013), pp. 4525-4545.
Effetti penali della sentenza a pena concordata: il peso insostenibile di una condanna senza giudizio di colpevolezza
SANNA, ALESSANDRA
2013
Abstract
Sul solco dell’indirizzo inaugurato dalle Sezioni unite nel 2005, che avvalorò la stretta interpretazione della clausola dell’equivalenza ex art. 445, comma 1-bis, c.p.p., la giurisprudenza prosegue nell’espandere gli effetti sanzionatori ricollegabili alla pronuncia applicativa della pena su richiesta, senza, peraltro, mutare orientamento circa la natura acognitiva della medesima pronuncia. Le riflessioni al riguardo corrono lungo un duplice binario: se, da un lato, sembra aggravarsi la ferita inferta al dettato costituzionale dal divario crescente tra poena e iudicium, dall’altro ci si interroga sull’opportunità di una simile scelta, destinata a sminuire l’appetibilità del rito negoziale e, quindi, a tradire le esigenze deflative ad esso sottese. In the wake of the decision of the plenary session of the Court of cassation in 2005, which corroborated the narrow interpretation of the clause of equivalence of art. 445 paragraph 1-bis c.p.p, the case law continues to expand the sanctionative effects that may be linked to the enforcement of the sentence pronounced upon request, without, however, changing its mind about the nature of the same decision. The reflections run along a dual binary: on the one hand, if the widening gap between poena and iudicium seems to worsen the wound to the Constitution; on the other hand, if such a choice, meant to decrease the attractiveness of this proceeding and, therefore, to betray the nderlying purpose to reduce the workload of the courts, may be advisable.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Effetti penali della sentenza a pena concordata.CP 2013.pdf
Accesso chiuso
Descrizione: articolo principale
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
628.77 kB
Formato
Adobe PDF
|
628.77 kB | Adobe PDF | Richiedi una copia |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.