Lo strumento della convalida è un esempio paradigmatico della capacità di resistenza degli istituti tradizionali, costruiti attorno all’idea della supremazia della pubblica amministrazione, al mutato rapporto tra autorità e libertà. Nella sua ricostruzione classica, la convalida è intesa come un potere discrezionale, corollario del primato dell’interesse pubblico: è un privilegio che consente all’amministrazione di sbagliare e di correggere unilateralmente e con efficacia retroattiva, senza dover sopportare il peso delle conseguenze prodottesi nella sfera dei privati coinvolti. Questa idea sopravvive tuttora, dimostrandosi impermeabile ai cambiamenti e alle critiche, al punto da essere stata fedelmente ripropo- sta in sede di interpretazione delle norme contemplate dal capo IV bis della legge sul procedimento. L’obiettivo dell’indagine è mettere in discussione tale concezione di convalida, proponendo una rivisitazione dell’istituto in chiave evolutiva. I tempi sembrano, infatti, maturi per qualificare i caratteri essenziali dello strumento sanante, tenendo conto del nuovo ruolo dell’amministrazione come soggetto erogatore di servizi e utilità ai cittadini. In quest’ottica, s’intende individuare un criterio di compatibilità tra il generale favor nei confronti della convalida e la tutela delle posizioni soggettive che possono essere pregiudicate dal suo esercizio.
Della convalida del provvedimento amministrativo / Giulia Mannucci. - In: DIRITTO PUBBLICO. - ISSN 1721-8985. - STAMPA. - 1:(2011), pp. 201-248.
Della convalida del provvedimento amministrativo
MANNUCCI, GIULIA
2011
Abstract
Lo strumento della convalida è un esempio paradigmatico della capacità di resistenza degli istituti tradizionali, costruiti attorno all’idea della supremazia della pubblica amministrazione, al mutato rapporto tra autorità e libertà. Nella sua ricostruzione classica, la convalida è intesa come un potere discrezionale, corollario del primato dell’interesse pubblico: è un privilegio che consente all’amministrazione di sbagliare e di correggere unilateralmente e con efficacia retroattiva, senza dover sopportare il peso delle conseguenze prodottesi nella sfera dei privati coinvolti. Questa idea sopravvive tuttora, dimostrandosi impermeabile ai cambiamenti e alle critiche, al punto da essere stata fedelmente ripropo- sta in sede di interpretazione delle norme contemplate dal capo IV bis della legge sul procedimento. L’obiettivo dell’indagine è mettere in discussione tale concezione di convalida, proponendo una rivisitazione dell’istituto in chiave evolutiva. I tempi sembrano, infatti, maturi per qualificare i caratteri essenziali dello strumento sanante, tenendo conto del nuovo ruolo dell’amministrazione come soggetto erogatore di servizi e utilità ai cittadini. In quest’ottica, s’intende individuare un criterio di compatibilità tra il generale favor nei confronti della convalida e la tutela delle posizioni soggettive che possono essere pregiudicate dal suo esercizio.File | Dimensione | Formato | |
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