Il saggio dimostra che il parlato-recitato della fiction paraletteraria risulta più vicino al parlato scritto che al parlato parlato. Sul piano fonetico-intonazionale non si riscontrano tratti marcati diatopicamente. Il registro dominante è una colloquialità medio-alta, quasi indifferenziata diastraticamente. Sul livello lessicale è costante il ricorso ad aulicismi con qualche incongruenza anche sul livello fraseologico. La testualità dello stile orale è riprodotta attraverso tratti morfosintattici e della sintassi marcata riconducibili all’uso medio. Dall'analisi risulta invece che l’italiano della miniserie, erede diretta dello sceneggiato per la formula del racconto breve, ma di dichiarata ascendenza cinematografica, abbia assunto specifiche caratteristiche stilistiche e comunicative. Oltre che per la linearità e la compiutezza del racconto e per la ricchezza della sceneggiatura, la miniserie si caratterizza per una certa finalità, propria del romanzo sceneggiato degli anni Cinquanta e Sessanta, di trasmettere valori, principi etici e politici. A questi intenti corrisponde un parlato-recitato che oscilla tra lo standard e il neo-standard. Soprattutto sul piano fonetico-intonazionale è evidente la tendenza a riprodurre i tratti intonativi legati alla dimensione standard, con un’inflessione dialettale minima limitata alla caratterizzazione di alcuni personaggi, il più delle volte in funzione espressiva. La dimensione della testualità orale è garantita sul livello morfosintattico e della sintassi marcata da tratti dell’uso medio; sul livello lessicale si riscontrano usi terminologici piani e sorvegliati e un ricco uso fraseologico colloquiale.

Fiction storica in costume e miniserie / Stefania Iannizzotto. - STAMPA. - (2010), pp. 125-141. (Intervento presentato al convegno L’italiano televisivo 1976-2006 tenutosi a MIlano nel 15-16 giugno 2009).

Fiction storica in costume e miniserie

IANNIZZOTTO, STEFANIA
2010

Abstract

Il saggio dimostra che il parlato-recitato della fiction paraletteraria risulta più vicino al parlato scritto che al parlato parlato. Sul piano fonetico-intonazionale non si riscontrano tratti marcati diatopicamente. Il registro dominante è una colloquialità medio-alta, quasi indifferenziata diastraticamente. Sul livello lessicale è costante il ricorso ad aulicismi con qualche incongruenza anche sul livello fraseologico. La testualità dello stile orale è riprodotta attraverso tratti morfosintattici e della sintassi marcata riconducibili all’uso medio. Dall'analisi risulta invece che l’italiano della miniserie, erede diretta dello sceneggiato per la formula del racconto breve, ma di dichiarata ascendenza cinematografica, abbia assunto specifiche caratteristiche stilistiche e comunicative. Oltre che per la linearità e la compiutezza del racconto e per la ricchezza della sceneggiatura, la miniserie si caratterizza per una certa finalità, propria del romanzo sceneggiato degli anni Cinquanta e Sessanta, di trasmettere valori, principi etici e politici. A questi intenti corrisponde un parlato-recitato che oscilla tra lo standard e il neo-standard. Soprattutto sul piano fonetico-intonazionale è evidente la tendenza a riprodurre i tratti intonativi legati alla dimensione standard, con un’inflessione dialettale minima limitata alla caratterizzazione di alcuni personaggi, il più delle volte in funzione espressiva. La dimensione della testualità orale è garantita sul livello morfosintattico e della sintassi marcata da tratti dell’uso medio; sul livello lessicale si riscontrano usi terminologici piani e sorvegliati e un ricco uso fraseologico colloquiale.
2010
L’italiano televisivo 1976-2006
L’italiano televisivo 1976-2006
MIlano
15-16 giugno 2009
Stefania Iannizzotto
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