Riassunto Lo studio si inserisce nel dibattito storiografico relativo alla crisi del Mediterraneo e dei suoi uomini di affari all’indomani della Grande Scoperta. Esso offre nuovi elementi di riflessione sulla presenza e sul ruolo degli operatori economici toscani nell’Andalusia la cui azione fu più incisiva di quanto fino ad ora si è ritenuto. Dopo Cristoforo Colombo anche alcuni fiorentini, pisani, lucchesi e senesi si lanciarono alla ricerca del Nuovo Mondo. Appoggiandosi alla comunità toscana di Siviglia e di Cadice e mantenendo stretti rapporti con la loro terra di origine, si avventurarono nelle Indie Occidentali inseguendo la fortuna. Durante il XVI secolo almeno cinquantatré di loro lasciarono l’Andalusia per raggiungere i Caraibi e le altre terre centro meridionali. Alcuni continuarono a dedicarsi alla mercanzia, altri divennero imprenditori zuccherieri e minerari, altri inseguirono la gloria al seguito dei conquistatori. Il loro apporto all’economia americana in formazione fu in qualche caso di rilievo e comunque i successi arrisero ai più intraprendenti che seppero conservare attive le reti di relazioni con i propri connazionali in Europa. Abstract This study inserts itself into the ongoing historiographical debate on the crisis of the Mediterranean Sea and its businessmen after the Great Discovery. It offers new points of reflection on the presence and role of the Tuscan businessmen in Andalusia, whose actions appear to be more effective than was thought until now. Following Cristoforo Colombo’s enterprise, merchants and adventurers from Florence, Siena, Lucca and Pisa also launched themselves into the discovery of the New World. Relying on the Tuscan community of Seville and Caddice and maintaining close relationships with their homeland, they ventured into the West Indies, seeking fortune. During the XVIth century at least fifty three Tuscans left Andalusia for the Caribbean and other territories of center and South America. Some of them continued to be merchants, others became entrepreneurs in sugar and mine products, and some chased glory at the service of conquerors. Their contribution to the developing American economy was in some cases quite relevant, and success was awarded to those who in addition to being the most resourceful were able to maintain active relationships with their fellow countrymen in Europe.
Dall'Andalusia al Nuovo Mondo: affari e viaggi di mercanti toscani nel Cinquecento / Angela Orlandi. - STAMPA. - (2014), pp. 63-86. (Intervento presentato al convegno Vespucci, Firenze e le Americhe tenutosi a Firenze nel 22-24 novembre 2012).
Dall'Andalusia al Nuovo Mondo: affari e viaggi di mercanti toscani nel Cinquecento
ORLANDI, ANGELA
2014
Abstract
Riassunto Lo studio si inserisce nel dibattito storiografico relativo alla crisi del Mediterraneo e dei suoi uomini di affari all’indomani della Grande Scoperta. Esso offre nuovi elementi di riflessione sulla presenza e sul ruolo degli operatori economici toscani nell’Andalusia la cui azione fu più incisiva di quanto fino ad ora si è ritenuto. Dopo Cristoforo Colombo anche alcuni fiorentini, pisani, lucchesi e senesi si lanciarono alla ricerca del Nuovo Mondo. Appoggiandosi alla comunità toscana di Siviglia e di Cadice e mantenendo stretti rapporti con la loro terra di origine, si avventurarono nelle Indie Occidentali inseguendo la fortuna. Durante il XVI secolo almeno cinquantatré di loro lasciarono l’Andalusia per raggiungere i Caraibi e le altre terre centro meridionali. Alcuni continuarono a dedicarsi alla mercanzia, altri divennero imprenditori zuccherieri e minerari, altri inseguirono la gloria al seguito dei conquistatori. Il loro apporto all’economia americana in formazione fu in qualche caso di rilievo e comunque i successi arrisero ai più intraprendenti che seppero conservare attive le reti di relazioni con i propri connazionali in Europa. Abstract This study inserts itself into the ongoing historiographical debate on the crisis of the Mediterranean Sea and its businessmen after the Great Discovery. It offers new points of reflection on the presence and role of the Tuscan businessmen in Andalusia, whose actions appear to be more effective than was thought until now. Following Cristoforo Colombo’s enterprise, merchants and adventurers from Florence, Siena, Lucca and Pisa also launched themselves into the discovery of the New World. Relying on the Tuscan community of Seville and Caddice and maintaining close relationships with their homeland, they ventured into the West Indies, seeking fortune. During the XVIth century at least fifty three Tuscans left Andalusia for the Caribbean and other territories of center and South America. Some of them continued to be merchants, others became entrepreneurs in sugar and mine products, and some chased glory at the service of conquerors. Their contribution to the developing American economy was in some cases quite relevant, and success was awarded to those who in addition to being the most resourceful were able to maintain active relationships with their fellow countrymen in Europe.File | Dimensione | Formato | |
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