E’ noto come diverse modalità di illuminazione e l’equilibrato passaggio da livelli di illuminamento diversi influenzano la percezione dello spazio suscitando impressioni e visioni anche molto differenti. Questo lavoro mostra come il progetto illuminotecnico basato sull’uso di quantità e qualità della luce, possa consentire la lettura filologica ed il recupero della “memoria storica” di un edificio di pregio architettonico, garantendo anche la riduzione dei consumi di energia e dei costi di manutenzione. Uno dei settori in cui la cultura della luce richiede maggiore impegno è l'illuminazione di edifici che appartengono a periodi storici in cui la cultura della luce artificiale non aveva gli sviluppi e necessità odierni. La normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro suggerisce valori limite per evitare l'abbagliamento e danni da radiazione. Tuttavia, l’inserimento degli impianti elettrici e di illuminazione, viene ritenuta operazione semplice, non invasiva, e che queste tipologie di impianto si riuscirà sempre comunque ad inserirle. Addirittura il progetto illuminotecnico viene risolto come unica rispondenza ai valori limite suggeriti dalla normativa vigente. In realtà, tutto ciò non è vero: il progetto della luce è un’operazione complessa che dovrebbe essere contemporanea a quella architettonica. La luce è un elemento essenziale nella percezione delle superfici e dello spazio, ma soluzioni grossolane possono alterare l’apparenza dei luoghi e dei loro contenuti fino a renderli irriconoscibili. Il giusto dosaggio di quantità e qualità della luce consente la completezza del processo visivo e percettivo, la “conoscenza” e la “memoria storica” dell’oggetto illuminato. La soluzione proposta, impiega luce dinamica, tonalità naturali e calde con cui fornire una lettura filologico-storica del Palazzo Tornabuoni-Corsi a Firenze. Le soluzioni di illuminazione, che non hanno volutamente modificato l’assetto architettonico ed espositivo, sono state verificate per mezzo di simulazioni condotte su una geometria non affatto semplice, impiegando informazioni fisiche, ottiche, colorimetriche e fotometriche dedotte da misure sperimentali su campo, fino alla visualizzazione foto realistica e tridimensionale degli ambienti.

Il valore degli edifici storici ri-scoperto e ri-visto attraverso una nuova luce / C.Balocco; L.Batistini. - In: LUCE. - ISSN 1828-0560. - STAMPA. - 309:(2014), pp. 1-12.

Il valore degli edifici storici ri-scoperto e ri-visto attraverso una nuova luce

BALOCCO, CARLA;
2014

Abstract

E’ noto come diverse modalità di illuminazione e l’equilibrato passaggio da livelli di illuminamento diversi influenzano la percezione dello spazio suscitando impressioni e visioni anche molto differenti. Questo lavoro mostra come il progetto illuminotecnico basato sull’uso di quantità e qualità della luce, possa consentire la lettura filologica ed il recupero della “memoria storica” di un edificio di pregio architettonico, garantendo anche la riduzione dei consumi di energia e dei costi di manutenzione. Uno dei settori in cui la cultura della luce richiede maggiore impegno è l'illuminazione di edifici che appartengono a periodi storici in cui la cultura della luce artificiale non aveva gli sviluppi e necessità odierni. La normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro suggerisce valori limite per evitare l'abbagliamento e danni da radiazione. Tuttavia, l’inserimento degli impianti elettrici e di illuminazione, viene ritenuta operazione semplice, non invasiva, e che queste tipologie di impianto si riuscirà sempre comunque ad inserirle. Addirittura il progetto illuminotecnico viene risolto come unica rispondenza ai valori limite suggeriti dalla normativa vigente. In realtà, tutto ciò non è vero: il progetto della luce è un’operazione complessa che dovrebbe essere contemporanea a quella architettonica. La luce è un elemento essenziale nella percezione delle superfici e dello spazio, ma soluzioni grossolane possono alterare l’apparenza dei luoghi e dei loro contenuti fino a renderli irriconoscibili. Il giusto dosaggio di quantità e qualità della luce consente la completezza del processo visivo e percettivo, la “conoscenza” e la “memoria storica” dell’oggetto illuminato. La soluzione proposta, impiega luce dinamica, tonalità naturali e calde con cui fornire una lettura filologico-storica del Palazzo Tornabuoni-Corsi a Firenze. Le soluzioni di illuminazione, che non hanno volutamente modificato l’assetto architettonico ed espositivo, sono state verificate per mezzo di simulazioni condotte su una geometria non affatto semplice, impiegando informazioni fisiche, ottiche, colorimetriche e fotometriche dedotte da misure sperimentali su campo, fino alla visualizzazione foto realistica e tridimensionale degli ambienti.
2014
309
1
12
C.Balocco; L.Batistini
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