Contestazione radical e global tools nella città della Storia/Radical Contestation and Global Tools in the Historical City

Firenze, città storica per eccellenza, nel corso degli anni Sessanta è attraversata dalla carica utopica delle cosiddette “avanguardie radicali” che in poco più di un decennio metteranno in crisi principi e teorie del Movimento Moderno sul modo di concepire e di abitare la città. Il testo analizza tali vicende e ne evidenzia il valore profetico rispetto alla situazione urbana contemporanea, gli effetti politici prodotti grazie a un modo di operare dell’architetto non scontato, non banale, ma fortemente critico ed in grado di coinvolgere gli altri, di allertare le menti fino a sforare certezze e assetti precostituiti del quotidiano, enfatizzando temi quali la creatività personale degli individui, la libertà di espressione, il potere dell’immaginazione. In the ninety-sixties, the utopian mission of the so-called “radical avant-garde” swept across Florence, the quintessential historical city and, in just over a decade, threw into crisis the principles and theories of the Modern Movement concerning how we conceive and inhabit the city. The text examines these events and demonstrates the degree to which they foreshadow the contemporary urban scene. It also explores the political effects produced by the architect’s modus operandi which is neither hackneyed nor taken for granted, but fiercely critical and able to engage others, to stimulate minds to transgress pre-established certainties and structures of everyday life, emphasizing issues such as the personal creativity of individuals, freedom of expression, and the power of imagination.