Nell’ambito della Direttiva Alluvioni, la principale attenzione è rivolta verso la mappatura ed eventuale previsione della pericolosità di inondazione. I processi di dinamica morfologica, ovvero quelli che causano variazioni del fondo e/o delle sponde dell’alveo dei corsi d’acqua a causa delle interazioni tra flussi liquidi e di sedimento e legno, sono in genere largamente trascurati rispetto ai processi idrologico – idraulici alla base della formazione e propagazione delle piene. Questo aspetto rappresenta un importante limite, in quanto i processi di dinamica morfologia, oltre a costituire molto spesso delle cause dirette di danni (pericolosità da dinamica morfologica), esercitano un forte controllo sugli stessi fenomeni di inondazione (pericolosità da inondazione indotta). Un altro evidente limite che riguarda sia la Direttiva Alluvioni che la Direttiva Quadro Acque è che esse sono finalizzate ad obiettivi differenti (sicurezza e qualità, rispettivamente), risultando potenzialmente in azioni di mitigazione tra loro conflittuali. Sorge dunque la necessità di mettere a punto sistemi di valutazione, monitoraggio ed analisi degli aspetti idromorfologici, comuni ad entrambe le direttive, che siano coerenti e funzionali ai diversi obiettivi. Il sistema di valutazione idromorfologica, analisi e monitoraggio dei corsi d’acqua, denominato IDRAIM ed in fase di pubblicazione da parte di ISPRA, è stato realizzato proprio con l’obiettivo specifico di sviluppare una metodologia complessiva di analisi e di supporto alla gestione dei processi geomorfologici nei corsi d’acqua, tenendo conto in maniera integrata di obiettivi di qualità e di sicurezza, ai sensi delle direttive 2000/60/EC e 2007/60/EC. Il metodo intende costituire una procedura sistematica e strutturata di come affrontare i vari aspetti geomorfologici, ad integrazione di altre componenti (ad es. aspetti idraulici, ecologici, ecc.), per poter giungere a fornire il supporto scientifico e conoscitivo per una gestione integrata dei corsi d’acqua. La metodologia IDRAIM si compone di 4 fasi: - Fase 1: viene suddiviso il reticolo attraverso l’approccio di suddivisione spaziale gerarchica per la definizione delle varie unità spaziali, seguito da una caratterizzazione ed analisi delle condizioni attuali del sistema fluviale, riguardante la distribuzione spaziale dei fattori di controllo ed i processi di produzione, trasporto e deposito di sedimenti; - Fase 2: si valutano la traiettoria di evoluzione passata e le condizioni attuali dei corsi d’acqua; - Fase 3: si valutano gli scenari futuri sulla base delle possibili tendenze evolutive; - Fase 4: le conoscenze acquisite nelle precedenti fasi vengono applicate ai fini della gestione dei corsi d’acqua. La memoria descriverà la metodologia nei suoi caratteri essenziali e gli strumenti da essa proposta.

Il sistema IDRAIM per l'analisi idromorfologica dei corsi d'acqua ai fini della Direttive Europee Alluvioni ed Acque / Bussettini M.; Rinaldi M.; Surian N.; Comiti F.. - STAMPA. - (2014), pp. 669-669. (Intervento presentato al convegno XXXIV Convegno nazionale di Idraulica e Costruzioni Idrauliche tenutosi a Bari nel 8-10 Settembre 2014).

Il sistema IDRAIM per l'analisi idromorfologica dei corsi d'acqua ai fini della Direttive Europee Alluvioni ed Acque

RINALDI, MASSIMO;
2014

Abstract

Nell’ambito della Direttiva Alluvioni, la principale attenzione è rivolta verso la mappatura ed eventuale previsione della pericolosità di inondazione. I processi di dinamica morfologica, ovvero quelli che causano variazioni del fondo e/o delle sponde dell’alveo dei corsi d’acqua a causa delle interazioni tra flussi liquidi e di sedimento e legno, sono in genere largamente trascurati rispetto ai processi idrologico – idraulici alla base della formazione e propagazione delle piene. Questo aspetto rappresenta un importante limite, in quanto i processi di dinamica morfologia, oltre a costituire molto spesso delle cause dirette di danni (pericolosità da dinamica morfologica), esercitano un forte controllo sugli stessi fenomeni di inondazione (pericolosità da inondazione indotta). Un altro evidente limite che riguarda sia la Direttiva Alluvioni che la Direttiva Quadro Acque è che esse sono finalizzate ad obiettivi differenti (sicurezza e qualità, rispettivamente), risultando potenzialmente in azioni di mitigazione tra loro conflittuali. Sorge dunque la necessità di mettere a punto sistemi di valutazione, monitoraggio ed analisi degli aspetti idromorfologici, comuni ad entrambe le direttive, che siano coerenti e funzionali ai diversi obiettivi. Il sistema di valutazione idromorfologica, analisi e monitoraggio dei corsi d’acqua, denominato IDRAIM ed in fase di pubblicazione da parte di ISPRA, è stato realizzato proprio con l’obiettivo specifico di sviluppare una metodologia complessiva di analisi e di supporto alla gestione dei processi geomorfologici nei corsi d’acqua, tenendo conto in maniera integrata di obiettivi di qualità e di sicurezza, ai sensi delle direttive 2000/60/EC e 2007/60/EC. Il metodo intende costituire una procedura sistematica e strutturata di come affrontare i vari aspetti geomorfologici, ad integrazione di altre componenti (ad es. aspetti idraulici, ecologici, ecc.), per poter giungere a fornire il supporto scientifico e conoscitivo per una gestione integrata dei corsi d’acqua. La metodologia IDRAIM si compone di 4 fasi: - Fase 1: viene suddiviso il reticolo attraverso l’approccio di suddivisione spaziale gerarchica per la definizione delle varie unità spaziali, seguito da una caratterizzazione ed analisi delle condizioni attuali del sistema fluviale, riguardante la distribuzione spaziale dei fattori di controllo ed i processi di produzione, trasporto e deposito di sedimenti; - Fase 2: si valutano la traiettoria di evoluzione passata e le condizioni attuali dei corsi d’acqua; - Fase 3: si valutano gli scenari futuri sulla base delle possibili tendenze evolutive; - Fase 4: le conoscenze acquisite nelle precedenti fasi vengono applicate ai fini della gestione dei corsi d’acqua. La memoria descriverà la metodologia nei suoi caratteri essenziali e gli strumenti da essa proposta.
2014
Atti IDRA 2014
XXXIV Convegno nazionale di Idraulica e Costruzioni Idrauliche
Bari
Bussettini M.; Rinaldi M.; Surian N.; Comiti F.
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