In Italia ci sono oltre 1300 concerie, con una produzione annua di 130 milioni di metri quadrati di pellami e 35.000 tonnellate di cuoio. Del Distretto Conciario Toscano fanno parte 560 aziende. Il processo industriale genera un grande quantitativo di rifiuti solidi e 15-30m3 di acqua reflua per tonnellata di prodotto finito. Il Consorzio Cuoiodepur (San Miniato-Pisa) tratta reflui derivanti dai processi di concia al vegetale. All’impianto confluiscono mediamente 1.300.000m3/anno di reflui, da cui deriva una produzione di fango con caratteristiche quali: elevato carico organico; alto contenuto di metalli; presenza di solfati e composti lentamente biodegradabili. L’attuale filiera di trattamento fanghi prevede l’ispessimento, la disidratazione, l’essiccamento termico e la produzione di fertilizzante mediante miscelazione con sottoprodotti organici del processo industriale di concia. Nonostante i vantaggi legati al recupero agronomico, negli ultimi anni la ricerca è volta allo sfruttamento, mediante processi anaerobici, dell’elevato potenziale energetico dei fanghi conciari e di relative miscele con sottoprodotti del processo industriale. In letteratura sono presenti test anaerobici su fanghi da concia al cromo, mentre mancano prove con fanghi derivanti dalla concia al vegetale, questi ultimi contengono probabili inibenti come i tannini. La ricerca ha lo scopo di valutare la fattibilità tecnica ed economica del trattamento anaerobico dei fanghi primari derivanti da concia al vegetale mediante test a scala di laboratorio in condizioni mesofile. Miscele in proporzioni crescenti (fino a 1:1.5) di fango conciario e di mixed liquor di un impianto a fanghi attivi che tratta reflui civili sono state utilizzate come alimentazione per circa 8 mesi, di due reattori a scala banco alimentati in continuo. I risultati hanno permesso di identificare nell’acclimatamento della biomassa un fattore determinante per l’efficienza del processo e di ottenere rimozioni di SSV del 24% con una produzione media di biogas di 0.129 Nm3/kgSSV e 0.160 Nm3/kgSSV rispettivamente.

POTENZIALITA’ DELLA CO-DIGESTIONE ANAEROBICA DI FANGHI CONCIARI E CIVILI / Francesca Giaccherini; Giulio Munz; Alberto Mannucci; Claudio Lubello; Felipe Mondragon Alatriste; Gualtiero Mori. - (2014), pp. 1-7. (Intervento presentato al convegno Ecomondo 2014).

POTENZIALITA’ DELLA CO-DIGESTIONE ANAEROBICA DI FANGHI CONCIARI E CIVILI

GIACCHERINI, FRANCESCA;MUNZ, GIULIO;MANNUCCI, ALBERTO;LUBELLO, CLAUDIO;
2014

Abstract

In Italia ci sono oltre 1300 concerie, con una produzione annua di 130 milioni di metri quadrati di pellami e 35.000 tonnellate di cuoio. Del Distretto Conciario Toscano fanno parte 560 aziende. Il processo industriale genera un grande quantitativo di rifiuti solidi e 15-30m3 di acqua reflua per tonnellata di prodotto finito. Il Consorzio Cuoiodepur (San Miniato-Pisa) tratta reflui derivanti dai processi di concia al vegetale. All’impianto confluiscono mediamente 1.300.000m3/anno di reflui, da cui deriva una produzione di fango con caratteristiche quali: elevato carico organico; alto contenuto di metalli; presenza di solfati e composti lentamente biodegradabili. L’attuale filiera di trattamento fanghi prevede l’ispessimento, la disidratazione, l’essiccamento termico e la produzione di fertilizzante mediante miscelazione con sottoprodotti organici del processo industriale di concia. Nonostante i vantaggi legati al recupero agronomico, negli ultimi anni la ricerca è volta allo sfruttamento, mediante processi anaerobici, dell’elevato potenziale energetico dei fanghi conciari e di relative miscele con sottoprodotti del processo industriale. In letteratura sono presenti test anaerobici su fanghi da concia al cromo, mentre mancano prove con fanghi derivanti dalla concia al vegetale, questi ultimi contengono probabili inibenti come i tannini. La ricerca ha lo scopo di valutare la fattibilità tecnica ed economica del trattamento anaerobico dei fanghi primari derivanti da concia al vegetale mediante test a scala di laboratorio in condizioni mesofile. Miscele in proporzioni crescenti (fino a 1:1.5) di fango conciario e di mixed liquor di un impianto a fanghi attivi che tratta reflui civili sono state utilizzate come alimentazione per circa 8 mesi, di due reattori a scala banco alimentati in continuo. I risultati hanno permesso di identificare nell’acclimatamento della biomassa un fattore determinante per l’efficienza del processo e di ottenere rimozioni di SSV del 24% con una produzione media di biogas di 0.129 Nm3/kgSSV e 0.160 Nm3/kgSSV rispettivamente.
2014
Atti di Ecomondo 2014
Ecomondo 2014
Francesca Giaccherini; Giulio Munz; Alberto Mannucci; Claudio Lubello; Felipe Mondragon Alatriste; Gualtiero Mori
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