Uno ‘sconosciuto’ neocinquecentismo ‘d’eccezione’ tra Vignola e Michelangelo. Guglielmo Calderini per la nuova facciata (e la sistemazione) del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (1901-1905) in Architettura e arte del Principato mediceo (1512-1737). Michelangelo e la fortune della Firenze del Cinquecento, a cura di F.Canali, «Bollettino della Società di Studi Fiorentini», 23, 2014, pp.47-65. La complessa vicenda della realizzazione di una ‘adeguata’ facciata neorinascimentale all’ex convento di San Pasquale che ospitava il Museo Nazionale di Taranto divenne in breve sia rappresentativa sia simbolica per i nuovi fasti culturali dell’Italia unita tra 1880 e 1905: non a caso vi venne coinvolto, dai primi del Novecento, anche Guglielmo Calderini, allora importantissimo architetto ‘delle Istituzioni’ a Roma, con le sue consulenze, i suoi consigli e i suoi aggiustamenti progettuali. Una vicenda, dunque, che, pur in gran parte oggi dimenticata e nata in origine da intenti prettamente funzionali (l’allestimento di adeguate sale interne di esposizione visto che la collezione si andava sempre più espandendo per i ricchi ritrovamenti della Taranto magno-greca e romana), si era in breve colorata di valenze che un’Architettura ‘del Classicismo’, al contempo «italiana» (del Rinascimento attraverso Vignola e Michelangelo) e antica (romana), era chiamata a identificare e a rendere visibili in uno dei centri principali della modernizzazione del Mezzogiorno d’Italia. The complex story of the creation of a neo-Renaissance facade appropriate to the former convent of San Pasquale that housed the National Museum of Taranto is representative as soon became symbolic for the new cultural splendor of united Italy between 1880 and 1905; there was no chance involved, from early Twentieth century, including Guglielmo Calderini, then important architect for the ‘State Institutions’ in Rome, with his advice, his advice and his design adjustments. A story then, that, although largely forgotten today and came originally from a purely functional purpose (setting up adequate internal rooms of exposure as the collection was being increasingly expanding to the rich finds of Magna Graecian and Roman Taranto), had in a short colorful architecture of Classicism - while ‘Italian ‘ (of Renaissance with Vignola and Michelangelo) and ancient (Roman), that was called upon to identify and make visible in one of the main centers of the modernization of the South Italy.

Uno ‘sconosciuto’ neocinquecentismo ‘d’eccezione’ tra Vignola e Michelangelo. Guglielmo Calderini per la nuova facciata (e la sistemazione) del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (1901-1905) / Ferruccio Canali. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI. - ISSN 1129-8200. - STAMPA. - 23, 2014:(2014), pp. 47-65.

Uno ‘sconosciuto’ neocinquecentismo ‘d’eccezione’ tra Vignola e Michelangelo. Guglielmo Calderini per la nuova facciata (e la sistemazione) del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (1901-1905)

CANALI, FERRUCCIO
2014

Abstract

Uno ‘sconosciuto’ neocinquecentismo ‘d’eccezione’ tra Vignola e Michelangelo. Guglielmo Calderini per la nuova facciata (e la sistemazione) del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (1901-1905) in Architettura e arte del Principato mediceo (1512-1737). Michelangelo e la fortune della Firenze del Cinquecento, a cura di F.Canali, «Bollettino della Società di Studi Fiorentini», 23, 2014, pp.47-65. La complessa vicenda della realizzazione di una ‘adeguata’ facciata neorinascimentale all’ex convento di San Pasquale che ospitava il Museo Nazionale di Taranto divenne in breve sia rappresentativa sia simbolica per i nuovi fasti culturali dell’Italia unita tra 1880 e 1905: non a caso vi venne coinvolto, dai primi del Novecento, anche Guglielmo Calderini, allora importantissimo architetto ‘delle Istituzioni’ a Roma, con le sue consulenze, i suoi consigli e i suoi aggiustamenti progettuali. Una vicenda, dunque, che, pur in gran parte oggi dimenticata e nata in origine da intenti prettamente funzionali (l’allestimento di adeguate sale interne di esposizione visto che la collezione si andava sempre più espandendo per i ricchi ritrovamenti della Taranto magno-greca e romana), si era in breve colorata di valenze che un’Architettura ‘del Classicismo’, al contempo «italiana» (del Rinascimento attraverso Vignola e Michelangelo) e antica (romana), era chiamata a identificare e a rendere visibili in uno dei centri principali della modernizzazione del Mezzogiorno d’Italia. The complex story of the creation of a neo-Renaissance facade appropriate to the former convent of San Pasquale that housed the National Museum of Taranto is representative as soon became symbolic for the new cultural splendor of united Italy between 1880 and 1905; there was no chance involved, from early Twentieth century, including Guglielmo Calderini, then important architect for the ‘State Institutions’ in Rome, with his advice, his advice and his design adjustments. A story then, that, although largely forgotten today and came originally from a purely functional purpose (setting up adequate internal rooms of exposure as the collection was being increasingly expanding to the rich finds of Magna Graecian and Roman Taranto), had in a short colorful architecture of Classicism - while ‘Italian ‘ (of Renaissance with Vignola and Michelangelo) and ancient (Roman), that was called upon to identify and make visible in one of the main centers of the modernization of the South Italy.
2014
23, 2014
47
65
Ferruccio Canali
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