La basilica di Santa Trinita (e la chiesa di Santo Stefano al Ponte ‘a pendant’) a Firenze: il ‘problema’ delle «aggiunte» («superfetazioni» e «superedificazioni») di Bernardo Buontalenti e del Barocco durante il ripristino neomedievale (1884-1905) in Architettura e arte del Principato mediceo (1512-1737). Michelangelo e la fortune della Firenze del Cinquecento, a cura di F.Canali, «Bollettino della Società di Studi Fiorentini», 23, 2014, pp.172-204. Dopo le radicali proposte restaurative avanzate da Giuseppe Castellazzi per il restauro della medievale basilica fiorentina di Santa Trinita, in seno alla “Commissione Conservatrice dei Monumenti della Provincia di Firenze“ – e anche tra gli intellettuali fiorentini - si creò una rottura tra i sostenitori delle idee di Castellazzi volte al totale ripristino neomedievale dell’edificio e i primi fautori della conservazione delle opere manieriste di Bernardo Buontalenti e poi barocche esistenti nel complesso. In particolare furono Giuseppe Poggi e Camillo Boito a fornire il proprio ‘supporto scientifico’ (e politico) ad Emilio Marcucci che avversava Castellazzi, con una serie di innovative riflessioni interessate a porgere maggiore rispetto per le stratificazioni post-medievali della Basilica. La grande «balaustrata» di Buontalenti venne comunque rimossa e rimontata con altri altari cinquecenteschi – anch’essi smontati – nella chiesa di Santo Stefano al Ponte da Luigi Del Moro (con il consiglio ministeriale di Giacomo Boni), ma la Cultura restaurativa nazionale si avviava ormai, dopo questa paradigmatica vicenda fiorentina, verso nuove ‘sensibilità conservative’. After the restorative radical proposals put forward by Giuseppe Castellazzi for the restoration of the medieval basilica of Santa Trinita in Florence , in the “Commissione Conservatrice dei Monumenti della Provincia di Firenze“ - and also among the Florentine intellectuals - it created a rift between the supporters of the Castellazzi ideas of a neo-medieval total restoration of the building and the first proponents of the preservation of the Late Mannerist works of Bernard Buontalenti and those baroque also, then existing in the complex. In particular, were Giuseppe Poggi and Camillo Boito to provide their ‘ scientific support ‘ (and political) to Emilio Marcucci who disliked Castellazzi , with a series of innovative thinking involved to give greater respect for the stratification of post- medieval basilica. The big “ balustrade” of Buontalenti , however, was removed and refitted with other altars sixteenth century - also removed - in the church of Santo Stefano al Ponte by Luigi Del Moro (with the ministerial council of Giacomo Boni), but the national restorative Culture was started now, after this paradigmatic restorative story of Santa Trinita, to a new ‘conservative sensibility ‘ .
La basilica di Santa Trinita (e la chiesa di Santo Stefano al Ponte ‘a pendant’) a Firenze: il ‘problema’ delle «aggiunte» («superfetazioni» e «superedificazioni») di Bernardo Buontalenti e del Barocco durante il ripristino neomedievale (1884-1905) / Ferruccio Canali. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ DI STUDI FIORENTINI. - ISSN 1129-8200. - STAMPA. - 23, 2014:(2014), pp. 172-204.
La basilica di Santa Trinita (e la chiesa di Santo Stefano al Ponte ‘a pendant’) a Firenze: il ‘problema’ delle «aggiunte» («superfetazioni» e «superedificazioni») di Bernardo Buontalenti e del Barocco durante il ripristino neomedievale (1884-1905)
CANALI, FERRUCCIO
2014
Abstract
La basilica di Santa Trinita (e la chiesa di Santo Stefano al Ponte ‘a pendant’) a Firenze: il ‘problema’ delle «aggiunte» («superfetazioni» e «superedificazioni») di Bernardo Buontalenti e del Barocco durante il ripristino neomedievale (1884-1905) in Architettura e arte del Principato mediceo (1512-1737). Michelangelo e la fortune della Firenze del Cinquecento, a cura di F.Canali, «Bollettino della Società di Studi Fiorentini», 23, 2014, pp.172-204. Dopo le radicali proposte restaurative avanzate da Giuseppe Castellazzi per il restauro della medievale basilica fiorentina di Santa Trinita, in seno alla “Commissione Conservatrice dei Monumenti della Provincia di Firenze“ – e anche tra gli intellettuali fiorentini - si creò una rottura tra i sostenitori delle idee di Castellazzi volte al totale ripristino neomedievale dell’edificio e i primi fautori della conservazione delle opere manieriste di Bernardo Buontalenti e poi barocche esistenti nel complesso. In particolare furono Giuseppe Poggi e Camillo Boito a fornire il proprio ‘supporto scientifico’ (e politico) ad Emilio Marcucci che avversava Castellazzi, con una serie di innovative riflessioni interessate a porgere maggiore rispetto per le stratificazioni post-medievali della Basilica. La grande «balaustrata» di Buontalenti venne comunque rimossa e rimontata con altri altari cinquecenteschi – anch’essi smontati – nella chiesa di Santo Stefano al Ponte da Luigi Del Moro (con il consiglio ministeriale di Giacomo Boni), ma la Cultura restaurativa nazionale si avviava ormai, dopo questa paradigmatica vicenda fiorentina, verso nuove ‘sensibilità conservative’. After the restorative radical proposals put forward by Giuseppe Castellazzi for the restoration of the medieval basilica of Santa Trinita in Florence , in the “Commissione Conservatrice dei Monumenti della Provincia di Firenze“ - and also among the Florentine intellectuals - it created a rift between the supporters of the Castellazzi ideas of a neo-medieval total restoration of the building and the first proponents of the preservation of the Late Mannerist works of Bernard Buontalenti and those baroque also, then existing in the complex. In particular, were Giuseppe Poggi and Camillo Boito to provide their ‘ scientific support ‘ (and political) to Emilio Marcucci who disliked Castellazzi , with a series of innovative thinking involved to give greater respect for the stratification of post- medieval basilica. The big “ balustrade” of Buontalenti , however, was removed and refitted with other altars sixteenth century - also removed - in the church of Santo Stefano al Ponte by Luigi Del Moro (with the ministerial council of Giacomo Boni), but the national restorative Culture was started now, after this paradigmatic restorative story of Santa Trinita, to a new ‘conservative sensibility ‘ .I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.