Il celebre saggio Il soggetto e la maschera. Un’introduzione a Terragni, scritto da Manfredo Tafuri nel 1978 come prefazione al libro Giuseppe Terragni. Transformations, decompositions, critiques di Peter Eisenman, suggerisce lo spunto per questa riflessione: la maschera, nella sua universale intelligibilità e nella sua intrinseca «inattualità», che la sottrae al fluire del vissuto, del quotidiano, diviene, nell’opera di Giuseppe Terragni, l’immagine di un’architettura che, in un sottilissimo gioco di rimandi tra realtà ed apparenza, finalmente rivela la propria essenza. Rispetto a questo tema si analizzano criticamente quattro architetture di Terragni – La Soluzione A per il Palazzo del Littorio a Roma, La Casa del Fascio di Como, il progetto di secondo grado per il Palazzo dei Congressi all’E42 e il Danteum.
La “maschera” come astrazione nell’opera di Giuseppe Terragni / Alberto Pireddu. - In: FIRENZE ARCHITETTURA. - ISSN 1826-0772. - STAMPA. - (2009), pp. 92-101.
La “maschera” come astrazione nell’opera di Giuseppe Terragni
PIREDDU, ALBERTO
2009
Abstract
Il celebre saggio Il soggetto e la maschera. Un’introduzione a Terragni, scritto da Manfredo Tafuri nel 1978 come prefazione al libro Giuseppe Terragni. Transformations, decompositions, critiques di Peter Eisenman, suggerisce lo spunto per questa riflessione: la maschera, nella sua universale intelligibilità e nella sua intrinseca «inattualità», che la sottrae al fluire del vissuto, del quotidiano, diviene, nell’opera di Giuseppe Terragni, l’immagine di un’architettura che, in un sottilissimo gioco di rimandi tra realtà ed apparenza, finalmente rivela la propria essenza. Rispetto a questo tema si analizzano criticamente quattro architetture di Terragni – La Soluzione A per il Palazzo del Littorio a Roma, La Casa del Fascio di Como, il progetto di secondo grado per il Palazzo dei Congressi all’E42 e il Danteum.
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
