L’adozione delle direttiva 2007/60/EC prevede che i paesi europei realizzino mappe della pericolosità e del rischio idraulico. Il rischio idraulico è comunemente definito come il prodotto tra la pericolosità, la vulnerabilità e l’esposizione e ciascuna di queste componenti va stimata con il medesimo livello di accuratezza. Conseguentemente il procedimento di stima del rischio necessita di ulteriori fasi modellistiche oltre alla modellazione prettamente idraulica che sta alla base delle mappe di pericolosità. Mentre le mappe della pericolosità idraulica sono state già redatte in molti paesi, le mappe di danno e di rischio a livello quantitativo si trovano ancora ad un livello preliminare. La stima del rischio qui presentata si basa su un modello idraulico quasi bidimensionale che offre numerosi vantaggi in termini di rapidità e facilità di impostazione grazie alla possibilità di sfruttare dati territoriali in ambiente GIS. Tale modello idraulico è considerato sufficientemente accurato per la stima del battente nelle aree urbane a particolare morfologia utilizzando un modello digitale del terreno (DSM) aggiornato e ad elevata risoluzione. L’accuratezza del modello è stata valutata attraverso il confronto dei battenti ottenuti con i battenti storici registrati dalle targhe della precedente alluvione, disponibili come strato informativo territoriale puntuale. L’analisi dell’accuratezza nell’area del centro storico, l’area caratterizzata dalla maggiore severità dell’inondazione, è caratterizzata da un bias di pochi centimetri e da un coefficiente di determinazione di 0.73. Per la parte di stima del danno potenziale e del rischio si propone un metodo a micro-scala capace di descrivere la complessa variabilità dell’ambiente urbano. Tale metodo si basa sull’utilizzo del sistema georeferenziato delle sezioni censuarie considerato come un buon compromesso tra livello di dettaglio spaziale e disponibilità di dati socio-economici ‘aperti’ e qui utilizzato come scala di stima del rischio. Le categorie incluse nella stima, per le quali sono sviluppate curve di danno relativo in funzione del battente, sono gli edifici, i contenuti di tipo residenziale, commerciale e di attività del terziario, a loro volta suddivisi in sottocategorie (ad esempio gli edifici sono classificati secondo il numero dei piani). Le variabili utilizzate per la valutazione del valore esposto provengono da fonti quali i database ISTAT e l’Agenzia del Territorio e sono quindi accessibili al pubblico. Il metodo proposto è stato applicato all’area urbana fiorentina caratterizzata dall’esondazione del fiume Arno. Il rischio idraulico medio stimato su tutta l’area di studio è pari a 3 €/m2 all’anno (circa 10 €/m2 all’anno per il centro storico) che corrisponde a circa l’1.3% del reddito complessivo annuo nell’intero comune di Firenze. La distribuzione spaziale del rischio stimato evidenzia una complessa interazione tra le caratteristiche dell’inondazione e quelle degli edifici. La valutazione a scala di sezione censuaria risolve la variabilità spaziale del rischio e i risultati ottenuti possono essere aggregati ad una qualunque scala superiore, essendo i poligoni censuari definiti geograficamente come poligoni continui, e possono essere aggiornati con la stessa frequenza di svolgimento dei censimenti.
Stima del rischio idraulico a micro-scala urbana con modello idraulico semplificato e dati censuari / Chiara Arrighi; Marcello Brugioni; Fabio Castelli; Serena Franceschini; Bernardo Mazzanti. - STAMPA. - (2014), pp. 537-538. (Intervento presentato al convegno XXXIV Convegno Nazionale Idraulica e Costruzioni Idrauliche tenutosi a Bari nel 7-10 settembre 2014).
Stima del rischio idraulico a micro-scala urbana con modello idraulico semplificato e dati censuari
ARRIGHI, CHIARA;CASTELLI, FABIO;
2014
Abstract
L’adozione delle direttiva 2007/60/EC prevede che i paesi europei realizzino mappe della pericolosità e del rischio idraulico. Il rischio idraulico è comunemente definito come il prodotto tra la pericolosità, la vulnerabilità e l’esposizione e ciascuna di queste componenti va stimata con il medesimo livello di accuratezza. Conseguentemente il procedimento di stima del rischio necessita di ulteriori fasi modellistiche oltre alla modellazione prettamente idraulica che sta alla base delle mappe di pericolosità. Mentre le mappe della pericolosità idraulica sono state già redatte in molti paesi, le mappe di danno e di rischio a livello quantitativo si trovano ancora ad un livello preliminare. La stima del rischio qui presentata si basa su un modello idraulico quasi bidimensionale che offre numerosi vantaggi in termini di rapidità e facilità di impostazione grazie alla possibilità di sfruttare dati territoriali in ambiente GIS. Tale modello idraulico è considerato sufficientemente accurato per la stima del battente nelle aree urbane a particolare morfologia utilizzando un modello digitale del terreno (DSM) aggiornato e ad elevata risoluzione. L’accuratezza del modello è stata valutata attraverso il confronto dei battenti ottenuti con i battenti storici registrati dalle targhe della precedente alluvione, disponibili come strato informativo territoriale puntuale. L’analisi dell’accuratezza nell’area del centro storico, l’area caratterizzata dalla maggiore severità dell’inondazione, è caratterizzata da un bias di pochi centimetri e da un coefficiente di determinazione di 0.73. Per la parte di stima del danno potenziale e del rischio si propone un metodo a micro-scala capace di descrivere la complessa variabilità dell’ambiente urbano. Tale metodo si basa sull’utilizzo del sistema georeferenziato delle sezioni censuarie considerato come un buon compromesso tra livello di dettaglio spaziale e disponibilità di dati socio-economici ‘aperti’ e qui utilizzato come scala di stima del rischio. Le categorie incluse nella stima, per le quali sono sviluppate curve di danno relativo in funzione del battente, sono gli edifici, i contenuti di tipo residenziale, commerciale e di attività del terziario, a loro volta suddivisi in sottocategorie (ad esempio gli edifici sono classificati secondo il numero dei piani). Le variabili utilizzate per la valutazione del valore esposto provengono da fonti quali i database ISTAT e l’Agenzia del Territorio e sono quindi accessibili al pubblico. Il metodo proposto è stato applicato all’area urbana fiorentina caratterizzata dall’esondazione del fiume Arno. Il rischio idraulico medio stimato su tutta l’area di studio è pari a 3 €/m2 all’anno (circa 10 €/m2 all’anno per il centro storico) che corrisponde a circa l’1.3% del reddito complessivo annuo nell’intero comune di Firenze. La distribuzione spaziale del rischio stimato evidenzia una complessa interazione tra le caratteristiche dell’inondazione e quelle degli edifici. La valutazione a scala di sezione censuaria risolve la variabilità spaziale del rischio e i risultati ottenuti possono essere aggregati ad una qualunque scala superiore, essendo i poligoni censuari definiti geograficamente come poligoni continui, e possono essere aggiornati con la stessa frequenza di svolgimento dei censimenti.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.