Una fonte fiorentina inedita, ossia quattro registri di bottega del sarto Lorenzo Gabbuggiani, estesi fra il 1688 e il 1731, rivelano uno spaccato creativo e artigianale di raro interesse per la storia dello spettacolo e per la storia dell’artigianato artistico, in cui abbondano dati molto utili sulla vita spettacolare della città. La lettura delle carte contabili restituisce rari documenti del lavoro fitto e laborioso di una sartoria fiorentina, capace di produrre in modo versatile ogni tipo di abiti, in grado di riadattarli e di riusarli per ogni circostanza e di creare abiti per le necessità produttive dei ‘drammi per musica’, vera moda del momento, allestiti in forma privata sia nello scomparso Teatro della Villa di Pratolino, che nel Teatro della Villa di Poggio a Caiano, sia per i cantanti più rinomati che per il personale di servizio, sia per le rare accademie svoltesi nello Stanzone di via della Pergola. Attraverso i minuti appunti giornalieri della bottega del sarto, la ricerca porta alla luce notizie di prima mano circa canterine e cantanti, spesso sconosciuti, al servizio della corte medicea, e circa le modalità produttive dello spettacolo, ossia sul tempo delle prove oltre che sui costumi impiegati nelle rappresentazioni. I registri del Gabbuggiani contengono, inoltre, notizie importanti circa le tipologie dei tessuti, i colori più usati, ed anche, di riflesso, la moda del tempo. Strumento di promozione dei gusti dell'élite, il sistema della moda, di cui la sartoria fu parte integrante e propulsiva, fu alimentato dallo spettacolo: complici gli stessi esecutori, gli abiti di scena servirono alla corte in un processo di condizionamento e di reciproca emulazione, nei quali i piani della finzione scenica e della finzione simbolico-rappresentativa non di rado si intersecarono e si confusero.
Titolo: | Vestire la scena: il sarto Lorenzo Gabbuggiani e lo spettacolo mediceo tra Sei e Settecento |
Autori di Ateneo: | |
Autori: | MEGALE, TERESA |
Anno di registrazione: | 2015 |
Rivista: | |
Volume: | n. 2 |
Pagina iniziale: | 254 |
Pagina finale: | 264 |
Abstract: | Una fonte fiorentina inedita, ossia quattro registri di bottega del sarto Lorenzo Gabbuggiani, estesi fra il 1688 e il 1731, rivelano uno spaccato creativo e artigianale di raro interesse per la storia dello spettacolo e per la storia dell’artigianato artistico, in cui abbondano dati molto utili sulla vita spettacolare della città. La lettura delle carte contabili restituisce rari documenti del lavoro fitto e laborioso di una sartoria fiorentina, capace di produrre in modo versatile ogni tipo di abiti, in grado di riadattarli e di riusarli per ogni circostanza e di creare abiti per le necessità produttive dei ‘drammi per musica’, vera moda del momento, allestiti in forma privata sia nello scomparso Teatro della Villa di Pratolino, che nel Teatro della Villa di Poggio a Caiano, sia per i cantanti più rinomati che per il personale di servizio, sia per le rare accademie svoltesi nello Stanzone di via della Pergola. Attraverso i minuti appunti giornalieri della bottega del sarto, la ricerca porta alla luce notizie di prima mano circa canterine e cantanti, spesso sconosciuti, al servizio della corte medicea, e circa le modalità produttive dello spettacolo, ossia sul tempo delle prove oltre che sui costumi impiegati nelle rappresentazioni. I registri del Gabbuggiani contengono, inoltre, notizie importanti circa le tipologie dei tessuti, i colori più usati, ed anche, di riflesso, la moda del tempo. Strumento di promozione dei gusti dell'élite, il sistema della moda, di cui la sartoria fu parte integrante e propulsiva, fu alimentato dallo spettacolo: complici gli stessi esecutori, gli abiti di scena servirono alla corte in un processo di condizionamento e di reciproca emulazione, nei quali i piani della finzione scenica e della finzione simbolico-rappresentativa non di rado si intersecarono e si confusero. |
Handle: | http://hdl.handle.net/2158/957778 |
Appare nelle tipologie: | 1a - Articolo su rivista |