A partire da questo numero la nostra rivista si arricchisce di una nuova sezione, dove vengono pubblicati editoriali, schede informative e articoli scientifici originali frutto di un modo nuovo e diverso di produzione di conoscenza. Di cosa si tratta? La diffusione e la facilità di accesso alle tecnologie informatiche per il recupero di informazioni insieme con la proliferazione dei social network hanno reso gli individui più attivi e capaci nel valutare la propria salute. Hanno anche facilitato la formazione di gruppi o comitati di cittadini impegnati a progettare e condurre una ricerca di tipo sanitario. Si tratta di modalità di ricerca eterogenee, dagli autoesperimenti su singoli individui, alla sorveglianza dal basso, all’analisi di dati di genomica, a studi di associazione genome-wide (GWAS). Questi progetti sono definiti in vario modo in letteratura: «citizen driven», «participant driven», «crowd sourced», «participant centric». Tutto ciò che li accomuna e che giustifica il nostro interesse è che i partecipanti sono la forza trainante nell’iniziare e condurre la ricerca. Ma c’è di più ed è fondamentale: tale ricerca partecipata è in grado di produrre risultati scientifici di alta qualità, paragonabili a quelli ottenuti dalla scienza ufficiale e anche tali da essere pubblicati su riviste scientifiche di alto profilo.

Epichange: gli epidemiologi e la scienza degli altri / Biggeri A. - In: EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE. - ISSN 1120-9763. - STAMPA. - 38:(2014), pp. 151-153.

Epichange: gli epidemiologi e la scienza degli altri

BIGGERI, ANNIBALE
2014

Abstract

A partire da questo numero la nostra rivista si arricchisce di una nuova sezione, dove vengono pubblicati editoriali, schede informative e articoli scientifici originali frutto di un modo nuovo e diverso di produzione di conoscenza. Di cosa si tratta? La diffusione e la facilità di accesso alle tecnologie informatiche per il recupero di informazioni insieme con la proliferazione dei social network hanno reso gli individui più attivi e capaci nel valutare la propria salute. Hanno anche facilitato la formazione di gruppi o comitati di cittadini impegnati a progettare e condurre una ricerca di tipo sanitario. Si tratta di modalità di ricerca eterogenee, dagli autoesperimenti su singoli individui, alla sorveglianza dal basso, all’analisi di dati di genomica, a studi di associazione genome-wide (GWAS). Questi progetti sono definiti in vario modo in letteratura: «citizen driven», «participant driven», «crowd sourced», «participant centric». Tutto ciò che li accomuna e che giustifica il nostro interesse è che i partecipanti sono la forza trainante nell’iniziare e condurre la ricerca. Ma c’è di più ed è fondamentale: tale ricerca partecipata è in grado di produrre risultati scientifici di alta qualità, paragonabili a quelli ottenuti dalla scienza ufficiale e anche tali da essere pubblicati su riviste scientifiche di alto profilo.
2014
38
151
153
Biggeri A
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