Riforma del bicameralismo e del titolo V, e principi supremi della Costituzione

La previsione, nel disegno di legge di riforma costituzionale recentemente approvato dal Senato, di un Senato composto anche da presidenti di regione e da sindaci, sembra incompatibile con il valore costituzionale dell’efficienza dei poteri pubblici, così come con i principi costituzionali di ragionevolezza e di buon andamento della pubblica amministrazione. Non si ritiene invece che la riforma del bicameralismo e del Titolo V previste da tale disegno di legge mettano irrimediabilmente a repentaglio il pieno rispetto dei principi costituzionali inerenti alla tutela dei diritti delle minoranze, dei diritti fondamentali e della pluralismo autonomistico