I dati epidemiologici mostrano che ormai più della metà dei casi di TB a livello nazionale sono diagnosticati in soggetti stranieri e che tuttavia non vi sono rilevanti conseguenze per i nativi visto che l'incidenza negli italiani è in continua riduzione. Varie strategie per il controllo della TB nei migranti sono state proposte, ma finora non è stata identificata una "policy" ottimale. Valutare l'efficacia delle campagne di screening per TB attiva e infezione tubercolare latente (ITL) condotte in Italia nei migranti. E' stata condotta una review sistematica della letteratura pubblicata tra il 1990 e il 2011 includendo i lavori condotti in Italia che riportano risultati di campagne di screening per TB attiva e per ITL. In un solo studio è stato condotto uno screening per TB attiva utilizzando un questionario (Q) per identificare i soggetti sintomatici da riferire per accertamenti di secondo livello. Il Q era stato somministrato a 1899 soggetti. Di questi 223 soggetti (11.7%) risultavano sintomatici e 93 (41.7% dei sintomatici) erano in grado di completare gli accertamenti di secondo livello. In 7 di essi (7.5%) veniva diagnosticata TB attiva (Girardi 2010). In quattro studi veniva eseguito uno screening sia per TB attiva, utilizzando rx torace, che per ITL, utilizzando Tine-test in un caso e Mantoux in tutti gli altri casi (Scolari 1999, El Hamad 2001, Raspagliesi 2001, Carvalho 2005). La compliance variava a seconda degli studi tra il 22.2% al 90.8% (67.7% in media). Considerando i quattro studi, venivano identificati 38 casi di TB attiva e 781 casi di ITL (rispettivamente 2% e 40.3% dei soggetti che completavano lo screening). In altri 7 studi (Cerami 1996, Palumbo 2004, Carvalho 2007, Leone 2008, Saracino 2009, Orlando 2010, Tafuri 2011) veniva eseguito uno screening per ITL utilizzando Mantoux, associata all'uso in parallelo un IGRA in tre casi. La compliance variava a seconda degli studi tra il 13.6% e il 93.3% ed in media era del 65.1%. In totale venivano diagnosticati 1002 casi di ITL (41.9% dei soggetti testati). Sei studi valutavano l'aderenza al trattamento per ITL (Codecasa 1998, Scolari 1999, Matteelli 2000, Carvalho 2002, Orlando 2010, Pacifici 2010), trovando una compliance variabile tra lo 0 e il 63.3% (media 31%). Tra le strategie utilizzate finora in Italia, l'utilizzo del Q per identificare i soggetti sintomatici sembra quella più promettente avendo basso costo e un'elevata sensibilità. Il problema di questa strategia è l'elevato drop-out dei soggetti sintomatici inviati dalle strutture di primo livello a quelle di secondo livello. In futuro, al fine di ottenere un minor drop-out dei soggetti sintomatici, è auspicabile che si arrivi a un miglior coordinamento tra gli attori coinvolti e alla semplificazione dei percorsi assistenziali. Questo lavoro è stato supportato dalla Commissione Europea all'interno del progetto COHEMI, grant agreement No. FP7-GA-261495.
Strategie di screening per tubercolosi nelle popolazioni migranti: review sistematica delle esperienze italiane / Zammarchi L; Strohmeyer M; Bartalesi F; Matteelli A; Gotuzzo E; Bartoloni A. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 174-174. ( 11° Congresso Nazionale Società Italiana Malattie Infettive. 17-20 Ottobre 2012. Pescara. 2012.).
Strategie di screening per tubercolosi nelle popolazioni migranti: review sistematica delle esperienze italiane
ZAMMARCHI, LORENZO;STROHMEYER, MARIANNE;BARTOLONI, ALESSANDRO
2012
Abstract
I dati epidemiologici mostrano che ormai più della metà dei casi di TB a livello nazionale sono diagnosticati in soggetti stranieri e che tuttavia non vi sono rilevanti conseguenze per i nativi visto che l'incidenza negli italiani è in continua riduzione. Varie strategie per il controllo della TB nei migranti sono state proposte, ma finora non è stata identificata una "policy" ottimale. Valutare l'efficacia delle campagne di screening per TB attiva e infezione tubercolare latente (ITL) condotte in Italia nei migranti. E' stata condotta una review sistematica della letteratura pubblicata tra il 1990 e il 2011 includendo i lavori condotti in Italia che riportano risultati di campagne di screening per TB attiva e per ITL. In un solo studio è stato condotto uno screening per TB attiva utilizzando un questionario (Q) per identificare i soggetti sintomatici da riferire per accertamenti di secondo livello. Il Q era stato somministrato a 1899 soggetti. Di questi 223 soggetti (11.7%) risultavano sintomatici e 93 (41.7% dei sintomatici) erano in grado di completare gli accertamenti di secondo livello. In 7 di essi (7.5%) veniva diagnosticata TB attiva (Girardi 2010). In quattro studi veniva eseguito uno screening sia per TB attiva, utilizzando rx torace, che per ITL, utilizzando Tine-test in un caso e Mantoux in tutti gli altri casi (Scolari 1999, El Hamad 2001, Raspagliesi 2001, Carvalho 2005). La compliance variava a seconda degli studi tra il 22.2% al 90.8% (67.7% in media). Considerando i quattro studi, venivano identificati 38 casi di TB attiva e 781 casi di ITL (rispettivamente 2% e 40.3% dei soggetti che completavano lo screening). In altri 7 studi (Cerami 1996, Palumbo 2004, Carvalho 2007, Leone 2008, Saracino 2009, Orlando 2010, Tafuri 2011) veniva eseguito uno screening per ITL utilizzando Mantoux, associata all'uso in parallelo un IGRA in tre casi. La compliance variava a seconda degli studi tra il 13.6% e il 93.3% ed in media era del 65.1%. In totale venivano diagnosticati 1002 casi di ITL (41.9% dei soggetti testati). Sei studi valutavano l'aderenza al trattamento per ITL (Codecasa 1998, Scolari 1999, Matteelli 2000, Carvalho 2002, Orlando 2010, Pacifici 2010), trovando una compliance variabile tra lo 0 e il 63.3% (media 31%). Tra le strategie utilizzate finora in Italia, l'utilizzo del Q per identificare i soggetti sintomatici sembra quella più promettente avendo basso costo e un'elevata sensibilità. Il problema di questa strategia è l'elevato drop-out dei soggetti sintomatici inviati dalle strutture di primo livello a quelle di secondo livello. In futuro, al fine di ottenere un minor drop-out dei soggetti sintomatici, è auspicabile che si arrivi a un miglior coordinamento tra gli attori coinvolti e alla semplificazione dei percorsi assistenziali. Questo lavoro è stato supportato dalla Commissione Europea all'interno del progetto COHEMI, grant agreement No. FP7-GA-261495.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



