Questo testo nasce con l’intento di raccontare, attraverso il materiale raccolto negli anni e le esperienze di insegnamento sviluppate in Italia e all’estero, come il “modo di presentarsi” (e con questo intendo anche il modo di vestire) influenzi la percezione che l’altro ha di noi talvolta anche oltre il dovuto; anche se “l’abito non fa il monaco”, in questo saggio cercherò di individuare, in alcuni “habiti antichi et moderni”, quegli elementi di riconoscimento che hanno consentito e consentono, ancora oggi, di esprimersi senza ricorrere alle parole. Oggi l’abito prende origine dallo “stile di vita” che un individuo decide di tenere e di “comunicare” agli altri: in verità, il modo di interpretare se stessi all’interno del contesto nel quale si è naturalmente inseriti costituisce una realtà ben più complessa da esprimere rispetto a quello di “classe sociale” e, di conseguenza, anche il ruolo comunicativo dell’abbigliamento si fa più ambiguo. Con riferimento a queste semplici riflessioni, l’uniforme (definita anche come “vestito standard generalmente indossato dai partecipanti di organizzazioni di vario genere, nei momenti di partecipazione alle attività dell’associazione stessa”) è forse l’unico capo che ha mantenuto nel tempo il suo carattere comunicativo senza subire le articolate influenze della moda, bensì facendosi perfino “generatore” di mode e di stili. Utilizzata nella sua funzione specifica e originaria, l’uniforme può essere considerata come “forma di costume” in quanto rappresenta rigidi codici vestimentari talvolta cristallizzati nel tempo che possono perfino determinare o comunque orientare i comportamenti e gli atteggiamenti di chi la indossa. Nella parte conclusiva del volume, vengono presentati alcuni dei lavori più interessanti svolti dagli studenti dei corsi di Design e Moda dell’Università di Firenze che, dopo aver ripercorso l’evoluzione dell’uniforme di alcune Istituzioni, hanno cercato di intervenire su di esse mantenendone però l’intrinseco messaggio di ordine e funzionalità, identità e rappresentanza, creatività e rigore.
Progettare il volto delle istituzioni / Benelli, Elisabetta. - STAMPA. - (2015).
Progettare il volto delle istituzioni.
BENELLI, ELISABETTA
2015
Abstract
Questo testo nasce con l’intento di raccontare, attraverso il materiale raccolto negli anni e le esperienze di insegnamento sviluppate in Italia e all’estero, come il “modo di presentarsi” (e con questo intendo anche il modo di vestire) influenzi la percezione che l’altro ha di noi talvolta anche oltre il dovuto; anche se “l’abito non fa il monaco”, in questo saggio cercherò di individuare, in alcuni “habiti antichi et moderni”, quegli elementi di riconoscimento che hanno consentito e consentono, ancora oggi, di esprimersi senza ricorrere alle parole. Oggi l’abito prende origine dallo “stile di vita” che un individuo decide di tenere e di “comunicare” agli altri: in verità, il modo di interpretare se stessi all’interno del contesto nel quale si è naturalmente inseriti costituisce una realtà ben più complessa da esprimere rispetto a quello di “classe sociale” e, di conseguenza, anche il ruolo comunicativo dell’abbigliamento si fa più ambiguo. Con riferimento a queste semplici riflessioni, l’uniforme (definita anche come “vestito standard generalmente indossato dai partecipanti di organizzazioni di vario genere, nei momenti di partecipazione alle attività dell’associazione stessa”) è forse l’unico capo che ha mantenuto nel tempo il suo carattere comunicativo senza subire le articolate influenze della moda, bensì facendosi perfino “generatore” di mode e di stili. Utilizzata nella sua funzione specifica e originaria, l’uniforme può essere considerata come “forma di costume” in quanto rappresenta rigidi codici vestimentari talvolta cristallizzati nel tempo che possono perfino determinare o comunque orientare i comportamenti e gli atteggiamenti di chi la indossa. Nella parte conclusiva del volume, vengono presentati alcuni dei lavori più interessanti svolti dagli studenti dei corsi di Design e Moda dell’Università di Firenze che, dopo aver ripercorso l’evoluzione dell’uniforme di alcune Istituzioni, hanno cercato di intervenire su di esse mantenendone però l’intrinseco messaggio di ordine e funzionalità, identità e rappresentanza, creatività e rigore.File | Dimensione | Formato | |
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