Il presente lavoro di tesi, svolto nell'ambito dell'Indirizzo in Sviluppo Locale, analizza la digitalizzazione del patrimonio culturale tangibile, definito come la conversione in formato digitale degli artefatti culturali preservati all'interno dei musei, collocandosi all'interno di precedenti studi sui modelli di sviluppo economici derivanti dall'intersezione tra i beni culturali e l'innovazione tecnologica. Il fenomeno in esame è emerso in primo luogo in ambito museologico ed informatico, ed è stato affrontato solo recentemente nella letteratura economica e manageriale. A causa sia della sua storia recente, che della sua natura inter-disciplinare, tuttavia, si evidenzia una generale mancanza di strutture concettuali condivise e di analisi empiriche. A tale scopo, il presente lavoro svolge una rassegna della letteratura Anglo-Sassone di ambito museologico, con particolare riferimento alle differenti forme assunte dal processo di digitalizzazione (collezioni digitali e musei virtuali; spazi Web 2.0; dispositivi interattivi e modelli di Realtà Virtuale; applicazioni mobili), evidenziando le principali traiettorie di sviluppo tecno-culturale e gli argomenti comuni al dibattito museologico sulle nuove tecnologie. Attraverso un confronto con la letteratura economico-manageriale, si giunge all'identificazione di tre aree di ricerca aperte, riferite rispettivamente alla sostenibilità economica della digitalizzazione e ai modelli di business; alle implicazioni e sfide organizzative derivanti dalla collaborazione inter-disciplinare; e alla dimensione, composizione e comportamento della domanda per il patrimonio culturale digitalizzato. Al fine di apportare evidenze empiriche sugli aspetti sopra richiamati, il presente lavoro adotta una strategia di ricerca articolata in due livelli: un analisi critica delle policy pubbliche per la digitalizzazione in Canada ed Europa e lo studio di caso di un museo rappresentativo per ciascun contesto. I due contesti di ricerca forniscono punti di osservazione differenziati sul fenomeno in esame. In particolare, il Canada è stato il primo Paese ad implementare una politica coordinata di digitalizzazione del proprio patrimonio culturale a partire dagli anni Settanta, sfociata sul volgere degli anni Novanta nella creazione di punti centralizzati di accesso al patrimonio digitale. Una politica Europea emerge in questo periodo allo scopo di coordinare le iniziative avviate dagli Stati membri, risultando nel lancio della biblioteca digitale Europeana nel 2008. Le due esperienze configurano due approcci parzialmente differenti alla digitalizzazione, per quanto riguarda sia le relazioni tra musei e gli sviluppatori di tecnologie sia le tipologie di utilizzo previste per il patrimonio digitale, pur presentando analoghe problematiche di sostenibilità economica. Il confronto tra i casi di studio di Pointe-à-Calliére Calliére (Montreal Museum of Archaeology and History) - un museo giovane ed ispirato ad un approccio museografico di tipo esperienziale, che ha sviluppato spettacoli e dispositivi multimediali in collaborazione con imprese private - e la Galleria degli Uffizi - un museo storico che ha instaurato una partnership di lungo termine con l'Università di Firenze e imprese private per lo sviluppo e la disseminazione delle collezioni digitali - fornisce ulteriori elementi per l'individuazione dei due approcci. In sintesi, questi possono essere definiti come un modelli di catena del valore digitale - maggiormente radicato in Europa ed Italia - che prevede una distinzione precisa del ruolo del museo e dei partner tecnologici, ed uno - 4 caratterizzante il contesto Canadese di co-costruzione, basato su una maggiore collaborazione tra le due parti nella definizione delle modalità di presentazione e comunicazione dei contenuti culturali. Dopo una rassegna dei rispettivi vantaggi e criticità, il lavoro si conclude con una discussione delle tensioni di carattere economico e culturale introdotte dal processo di digitalizzazione nei musei e con un invito ad ulteriori ricerche empiriche sul fenomeno.
'The digitization of cultural heritage: Conceptual framework, policy analysis and case studies' / Sartori, Andrea. - (2014).
'The digitization of cultural heritage: Conceptual framework, policy analysis and case studies'
SARTORI, ANDREA
2014
Abstract
Il presente lavoro di tesi, svolto nell'ambito dell'Indirizzo in Sviluppo Locale, analizza la digitalizzazione del patrimonio culturale tangibile, definito come la conversione in formato digitale degli artefatti culturali preservati all'interno dei musei, collocandosi all'interno di precedenti studi sui modelli di sviluppo economici derivanti dall'intersezione tra i beni culturali e l'innovazione tecnologica. Il fenomeno in esame è emerso in primo luogo in ambito museologico ed informatico, ed è stato affrontato solo recentemente nella letteratura economica e manageriale. A causa sia della sua storia recente, che della sua natura inter-disciplinare, tuttavia, si evidenzia una generale mancanza di strutture concettuali condivise e di analisi empiriche. A tale scopo, il presente lavoro svolge una rassegna della letteratura Anglo-Sassone di ambito museologico, con particolare riferimento alle differenti forme assunte dal processo di digitalizzazione (collezioni digitali e musei virtuali; spazi Web 2.0; dispositivi interattivi e modelli di Realtà Virtuale; applicazioni mobili), evidenziando le principali traiettorie di sviluppo tecno-culturale e gli argomenti comuni al dibattito museologico sulle nuove tecnologie. Attraverso un confronto con la letteratura economico-manageriale, si giunge all'identificazione di tre aree di ricerca aperte, riferite rispettivamente alla sostenibilità economica della digitalizzazione e ai modelli di business; alle implicazioni e sfide organizzative derivanti dalla collaborazione inter-disciplinare; e alla dimensione, composizione e comportamento della domanda per il patrimonio culturale digitalizzato. Al fine di apportare evidenze empiriche sugli aspetti sopra richiamati, il presente lavoro adotta una strategia di ricerca articolata in due livelli: un analisi critica delle policy pubbliche per la digitalizzazione in Canada ed Europa e lo studio di caso di un museo rappresentativo per ciascun contesto. I due contesti di ricerca forniscono punti di osservazione differenziati sul fenomeno in esame. In particolare, il Canada è stato il primo Paese ad implementare una politica coordinata di digitalizzazione del proprio patrimonio culturale a partire dagli anni Settanta, sfociata sul volgere degli anni Novanta nella creazione di punti centralizzati di accesso al patrimonio digitale. Una politica Europea emerge in questo periodo allo scopo di coordinare le iniziative avviate dagli Stati membri, risultando nel lancio della biblioteca digitale Europeana nel 2008. Le due esperienze configurano due approcci parzialmente differenti alla digitalizzazione, per quanto riguarda sia le relazioni tra musei e gli sviluppatori di tecnologie sia le tipologie di utilizzo previste per il patrimonio digitale, pur presentando analoghe problematiche di sostenibilità economica. Il confronto tra i casi di studio di Pointe-à-Calliére Calliére (Montreal Museum of Archaeology and History) - un museo giovane ed ispirato ad un approccio museografico di tipo esperienziale, che ha sviluppato spettacoli e dispositivi multimediali in collaborazione con imprese private - e la Galleria degli Uffizi - un museo storico che ha instaurato una partnership di lungo termine con l'Università di Firenze e imprese private per lo sviluppo e la disseminazione delle collezioni digitali - fornisce ulteriori elementi per l'individuazione dei due approcci. In sintesi, questi possono essere definiti come un modelli di catena del valore digitale - maggiormente radicato in Europa ed Italia - che prevede una distinzione precisa del ruolo del museo e dei partner tecnologici, ed uno - 4 caratterizzante il contesto Canadese di co-costruzione, basato su una maggiore collaborazione tra le due parti nella definizione delle modalità di presentazione e comunicazione dei contenuti culturali. Dopo una rassegna dei rispettivi vantaggi e criticità, il lavoro si conclude con una discussione delle tensioni di carattere economico e culturale introdotte dal processo di digitalizzazione nei musei e con un invito ad ulteriori ricerche empiriche sul fenomeno.File | Dimensione | Formato | |
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