Il libro indaga sui legami e situazioni giuridiche che si creano all’interno di un Media Sociale. Il noto brocardo “ubi societas ibi ius” trova rispondenza con quanto può dirsi in tema di Social Media i quali non possono, in quanto realtà sociale, muo-versi fuori dal diritto. Molto si è scritto e detto sulla garanzia del carattere li-bertario di Internet ma giustamente è stato osservato che sul punto “l’equivoco nasce quando questo atteggiamento si tramuta in una opposizio-ne a qualsivoglia regola, senza distinguere tra quelle restrittive e quelle, inve-ce, volte a dare solide basi << costituzionali>> ai diritti consolidandosi e ampliando l’area delle libertà rese possibili da Internet” (Rodotà, Recensione a “De Minico, internet. Regola e anarchia, Napoli, 2012, in Diritto Pubblico, 2014, 359). I Social non sono solo un ambiente ordinato dal diritto, ma anche uno strumento ordinante in quanto l’ingresso nel Social Media nasce da un contratto che il singolo utente della rete stipula con il gestore della piattaforma in cui prende corpo la collettività degli utenti del Social, un contratto fatto di regole ordinanti le relazioni che si sviluppano nel Media Sociale. La rete è indubbiamente strumento di libertà (De Minico, internet. Regola e anarchia, Napoli, ESI, 2012), ma questo non vuol dire che sia altro rispetto al diritto e che conflitti sorti all’interno, per causa o in occasione del Social Me-dia, non debbano trovare una risposta nel quadro ordinamentale. Le caratteristiche del fenomeno sono talmente veloci nella loro evoluzione e cangianti che il libro non poteva che avere la velocità e la duttilità del formato elettronico che possa aprire a nuove domande, a nuovi problemi o a nuovi modi per guardare ai vecchi problemi. Prima di affrontare le singole questioni dobbiamo chiarire cosa si intenda con l’espressione Social Media. Intendiamo recuperare la definizione generalmente accettata dalla letteratura per cui si definiscono “social media un gruppo di applicazioni basate su internet, costruite sui fondamenti ideologici e tecnologici del web. 2.0” (O’Really, What’s Web 2.0. Design Patterns and Business Models for the next Generation of Software, 2005 http:// wwww.im.ethz.ch ), che consentono “la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti” (Kaplan-Haenlein, Users of the world unite! The Chal-lenge and opportunities of social media, in Business Horizons, n. 53, 2010, pp. 59-68.). Si potrebbero allora distinguere sei tipi di social media: progetti collaborativi come wikipedia; blog; comunità di contenuti come you tube; siti di social network come facebook; mondi di gioco virtuali come world Warcraft; mondi sociali virtuali come Second Life. I problemi che andremo ad affrontare riguarderanno in specie i social net-work sites (SNS). La particolarità di tali applicazioni, che le differenzia ren-dendole una autentica “societas”, è che questi siti abilitano gli utenti ad arti-colare, rendendole visibili on line, le proprie reti sociali (Boyd-Ellison, Social network sites: definition, history and scholarship, in Journal of Computer Me-diated Communication, 2007, n. 13, pp. 210-230; Bennato, Sociologia dei media digitali, Laterza, 2011;Borgato-Capelli-Ferraresi, Facebook come, Fran-co Angeli, Milano 2009; Iannelli, Facebook and Co. sociologia dei Social net-work sites, Guerini Scientifica, 2010), in un processo di selezione e/o accumulazione che crea e mette in evidenza relazioni c.d. deboli ovvero quelle relazioni che consentono di uscire dal perimetro dei legami forti e che probabilmente non si sarebbero attivate nella vita c.d. off line (Granovetter, The Strength of Weak Ties, in American Journal of Sociology, 1973, n. 78, 1360-1380). In tal modo il web diventa un ambiente sociale, uno spazio di relazioni e di potenziali conflitti caratterizzati dalle peculiarità del fenomeno a partire dalla stesse modalità comunicative (Cavallo – Spadoni, I social network: come Internet cambia la comunicazione, Franco Angeli, 2010) e dalle modalità esistenziali dei differenti partecipanti (Massarotto, Social Network. Costruire e comunicare identità, in Rete, Apogeo, 2011). Appunto Social Media e diritto perché il diritto diventa un aspetto centrale nelle comunità dei Social a cui si partecipa in virtù di un contratto con il gestore della Social Utility.. Un contratto che ha ad oggetto una prestazione di servizi da parte del gestore, ma anche una componente associativa fondante la stessa appartenenza ad una Comunità Virtuale. Potremmo anche dire, concludendo, che quella dei Social è una collettività creata dal diritto

Social Media e Diritto / Landini, Sara; Marrafino Marisa. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 0-0.

Social Media e Diritto

LANDINI, SARA;
2015

Abstract

Il libro indaga sui legami e situazioni giuridiche che si creano all’interno di un Media Sociale. Il noto brocardo “ubi societas ibi ius” trova rispondenza con quanto può dirsi in tema di Social Media i quali non possono, in quanto realtà sociale, muo-versi fuori dal diritto. Molto si è scritto e detto sulla garanzia del carattere li-bertario di Internet ma giustamente è stato osservato che sul punto “l’equivoco nasce quando questo atteggiamento si tramuta in una opposizio-ne a qualsivoglia regola, senza distinguere tra quelle restrittive e quelle, inve-ce, volte a dare solide basi << costituzionali>> ai diritti consolidandosi e ampliando l’area delle libertà rese possibili da Internet” (Rodotà, Recensione a “De Minico, internet. Regola e anarchia, Napoli, 2012, in Diritto Pubblico, 2014, 359). I Social non sono solo un ambiente ordinato dal diritto, ma anche uno strumento ordinante in quanto l’ingresso nel Social Media nasce da un contratto che il singolo utente della rete stipula con il gestore della piattaforma in cui prende corpo la collettività degli utenti del Social, un contratto fatto di regole ordinanti le relazioni che si sviluppano nel Media Sociale. La rete è indubbiamente strumento di libertà (De Minico, internet. Regola e anarchia, Napoli, ESI, 2012), ma questo non vuol dire che sia altro rispetto al diritto e che conflitti sorti all’interno, per causa o in occasione del Social Me-dia, non debbano trovare una risposta nel quadro ordinamentale. Le caratteristiche del fenomeno sono talmente veloci nella loro evoluzione e cangianti che il libro non poteva che avere la velocità e la duttilità del formato elettronico che possa aprire a nuove domande, a nuovi problemi o a nuovi modi per guardare ai vecchi problemi. Prima di affrontare le singole questioni dobbiamo chiarire cosa si intenda con l’espressione Social Media. Intendiamo recuperare la definizione generalmente accettata dalla letteratura per cui si definiscono “social media un gruppo di applicazioni basate su internet, costruite sui fondamenti ideologici e tecnologici del web. 2.0” (O’Really, What’s Web 2.0. Design Patterns and Business Models for the next Generation of Software, 2005 http:// wwww.im.ethz.ch ), che consentono “la creazione e lo scambio di contenuti generati dagli utenti” (Kaplan-Haenlein, Users of the world unite! The Chal-lenge and opportunities of social media, in Business Horizons, n. 53, 2010, pp. 59-68.). Si potrebbero allora distinguere sei tipi di social media: progetti collaborativi come wikipedia; blog; comunità di contenuti come you tube; siti di social network come facebook; mondi di gioco virtuali come world Warcraft; mondi sociali virtuali come Second Life. I problemi che andremo ad affrontare riguarderanno in specie i social net-work sites (SNS). La particolarità di tali applicazioni, che le differenzia ren-dendole una autentica “societas”, è che questi siti abilitano gli utenti ad arti-colare, rendendole visibili on line, le proprie reti sociali (Boyd-Ellison, Social network sites: definition, history and scholarship, in Journal of Computer Me-diated Communication, 2007, n. 13, pp. 210-230; Bennato, Sociologia dei media digitali, Laterza, 2011;Borgato-Capelli-Ferraresi, Facebook come, Fran-co Angeli, Milano 2009; Iannelli, Facebook and Co. sociologia dei Social net-work sites, Guerini Scientifica, 2010), in un processo di selezione e/o accumulazione che crea e mette in evidenza relazioni c.d. deboli ovvero quelle relazioni che consentono di uscire dal perimetro dei legami forti e che probabilmente non si sarebbero attivate nella vita c.d. off line (Granovetter, The Strength of Weak Ties, in American Journal of Sociology, 1973, n. 78, 1360-1380). In tal modo il web diventa un ambiente sociale, uno spazio di relazioni e di potenziali conflitti caratterizzati dalle peculiarità del fenomeno a partire dalla stesse modalità comunicative (Cavallo – Spadoni, I social network: come Internet cambia la comunicazione, Franco Angeli, 2010) e dalle modalità esistenziali dei differenti partecipanti (Massarotto, Social Network. Costruire e comunicare identità, in Rete, Apogeo, 2011). Appunto Social Media e diritto perché il diritto diventa un aspetto centrale nelle comunità dei Social a cui si partecipa in virtù di un contratto con il gestore della Social Utility.. Un contratto che ha ad oggetto una prestazione di servizi da parte del gestore, ma anche una componente associativa fondante la stessa appartenenza ad una Comunità Virtuale. Potremmo anche dire, concludendo, che quella dei Social è una collettività creata dal diritto
2015
9788865041918
0
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Landini, Sara; Marrafino Marisa
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