Sommario Questo contributo si propone di presentare i risultati di una esperienza, condotta in ambito universitario, di realizzazione di un digital storytelling attraverso l’uso di dispositivi personali degli studenti secondo il modello BYOD (bring-your-own-device). L’obiettivo è quello di proporre alcune riflessioni sui benefici e le criticità legate all’adozione di un simile approccio in contesti formali. In quest’ottica, il lavoro si apre con una presentazione dei principali orientamenti emersi nella letteratura specialistica, per poi focalizzarsi sulla descrizione degli obiettivi dell’esperienza, delle procedure adottate e dei principali risultati emersi. Il resoconto si conclude con alcune considerazioni relative al ruolo e alle competenze del docente, il quale deve mostrare ampia disponibilità verso l’improvvisazione e le strategie di assunzione del rischio per rendere questo modello effettivamente praticabile.Abstract This paper aims at presenting the results of an experience, carried out in the academic context and based on the BYOD (bring-your-own-device) approach, to create a digital storytelling through the use of students’ personal devices. The purpose is to propose some reflections on the benefits and problems related to the adoption of such an approach in formal contexts. The paper opens with a presentation of the main trends that emerged in the literature, then focuses on the description of the objectives of the experience, the adopted procedures and the main findings. It concludes with some considerations relating to the role and responsibilities of the teacher, who must show wide availability towards improvisation and risk-taking strategies to make the BYOD model actually feasible.
BRING YOUR OWN DEVICE ALL’UNIVERSITA’. UN’ESPERIENZA DI STORYTELLING CON I DISPOSITIVI MOBILI / Ranieri, Maria. - In: TD TECNOLOGIE DIDATTICHE. - ISSN 1970-061X. - STAMPA. - 23:(2015), pp. 46-49.
BRING YOUR OWN DEVICE ALL’UNIVERSITA’. UN’ESPERIENZA DI STORYTELLING CON I DISPOSITIVI MOBILI
RANIERI, MARIA
2015
Abstract
Sommario Questo contributo si propone di presentare i risultati di una esperienza, condotta in ambito universitario, di realizzazione di un digital storytelling attraverso l’uso di dispositivi personali degli studenti secondo il modello BYOD (bring-your-own-device). L’obiettivo è quello di proporre alcune riflessioni sui benefici e le criticità legate all’adozione di un simile approccio in contesti formali. In quest’ottica, il lavoro si apre con una presentazione dei principali orientamenti emersi nella letteratura specialistica, per poi focalizzarsi sulla descrizione degli obiettivi dell’esperienza, delle procedure adottate e dei principali risultati emersi. Il resoconto si conclude con alcune considerazioni relative al ruolo e alle competenze del docente, il quale deve mostrare ampia disponibilità verso l’improvvisazione e le strategie di assunzione del rischio per rendere questo modello effettivamente praticabile.Abstract This paper aims at presenting the results of an experience, carried out in the academic context and based on the BYOD (bring-your-own-device) approach, to create a digital storytelling through the use of students’ personal devices. The purpose is to propose some reflections on the benefits and problems related to the adoption of such an approach in formal contexts. The paper opens with a presentation of the main trends that emerged in the literature, then focuses on the description of the objectives of the experience, the adopted procedures and the main findings. It concludes with some considerations relating to the role and responsibilities of the teacher, who must show wide availability towards improvisation and risk-taking strategies to make the BYOD model actually feasible.File | Dimensione | Formato | |
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