Il tema dell’identità italiana e delle sue differenze regionali, specie tra Nord e Sud, ha una lunga storia ed è oggetto di una letteratura ampia e variegata. Ci proponiamo di trattarlo qui in una prospettiva particolare, seguendo una strada finora meno battuta. Tradizionalmente la questione è infatti affrontata cercando di mettere in luce quali sono i tratti specifici dell’identità nazionale e quali fattori hanno influito storicamente sulla sua formazione. In questa prospettiva, il discorso sull’identità tende però a focalizzarsi sulla sua rappresentazione nella letteratura di taglio storico-politico o anche nella narrativa, e più di recente nel cinema (si vedano, per es., Bollati 1996; Galli della Loggia 1998; Patriarca 2011). Una tematica centrale è costituita per es. dalla carenza di cultura civica, dalle differenze tra Nord e Sud sotto questo profilo, e dalle cause storiche che hanno influito su tale fenomeno. Su questi ultimi aspetti si è concentrata nel corso del tempo una serie di studi (Banfield 1958; Almond, Verba 1963; Putnam, Leonardi, Nanetti 1993). Strettamente intrecciata con questa letteratura vi è quella sul capitale sociale che ha visto il diffondersi di vari studi con approcci anche differenti (accanto al già citato Putnam, Leonardi, Nanetti 1993, si vedano, per es., Mutti 1998; Bagnasco, Piselli, Pizzorno et al. 2001; Il capitale sociale, 2011). In questo contributo ci si è invece proposti di affrontare il tema utilizzando dati che sono tratti dalla rilevazione empirica diretta degli orientamenti e dei comportamenti degli italiani delle diverse regioni rispetto ad una molteplicità di dimensioni, al fine di verificare se e per quali variabili la disomogeneità sia effettivamente elevata, se la demarcazione sia effettivamente quella tradizionalmente ipotizzata fra Nord e Sud, e se tale disomogeneità infranazionale si osservi anche negli altri principali Paesi europei. Si tratta di un obiettivo difficile da perseguire che offre una prospettiva diversa, più solida e precisa sul piano empirico, già in parte intrapresa da altri studiosi in Italia (si veda, per es., Sciolla 1997, 2005) ma comporta diverse limitazioni.
Sulle tracce dell'identità italiana. Somiglianze e differenze tra le regioni / Barca, Fabrizio; Pavolini, Emmanuele; Trigilia, Carlo. - STAMPA. - (2015), pp. 165-187.
Sulle tracce dell'identità italiana. Somiglianze e differenze tra le regioni
TRIGILIA, CARLO
2015
Abstract
Il tema dell’identità italiana e delle sue differenze regionali, specie tra Nord e Sud, ha una lunga storia ed è oggetto di una letteratura ampia e variegata. Ci proponiamo di trattarlo qui in una prospettiva particolare, seguendo una strada finora meno battuta. Tradizionalmente la questione è infatti affrontata cercando di mettere in luce quali sono i tratti specifici dell’identità nazionale e quali fattori hanno influito storicamente sulla sua formazione. In questa prospettiva, il discorso sull’identità tende però a focalizzarsi sulla sua rappresentazione nella letteratura di taglio storico-politico o anche nella narrativa, e più di recente nel cinema (si vedano, per es., Bollati 1996; Galli della Loggia 1998; Patriarca 2011). Una tematica centrale è costituita per es. dalla carenza di cultura civica, dalle differenze tra Nord e Sud sotto questo profilo, e dalle cause storiche che hanno influito su tale fenomeno. Su questi ultimi aspetti si è concentrata nel corso del tempo una serie di studi (Banfield 1958; Almond, Verba 1963; Putnam, Leonardi, Nanetti 1993). Strettamente intrecciata con questa letteratura vi è quella sul capitale sociale che ha visto il diffondersi di vari studi con approcci anche differenti (accanto al già citato Putnam, Leonardi, Nanetti 1993, si vedano, per es., Mutti 1998; Bagnasco, Piselli, Pizzorno et al. 2001; Il capitale sociale, 2011). In questo contributo ci si è invece proposti di affrontare il tema utilizzando dati che sono tratti dalla rilevazione empirica diretta degli orientamenti e dei comportamenti degli italiani delle diverse regioni rispetto ad una molteplicità di dimensioni, al fine di verificare se e per quali variabili la disomogeneità sia effettivamente elevata, se la demarcazione sia effettivamente quella tradizionalmente ipotizzata fra Nord e Sud, e se tale disomogeneità infranazionale si osservi anche negli altri principali Paesi europei. Si tratta di un obiettivo difficile da perseguire che offre una prospettiva diversa, più solida e precisa sul piano empirico, già in parte intrapresa da altri studiosi in Italia (si veda, per es., Sciolla 1997, 2005) ma comporta diverse limitazioni.File | Dimensione | Formato | |
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