La comprensione del testo espositivo è un processo complesso e multidimensionale, alla cui efficacia concorrono sia abilità cognitive (e.g., metacognizione e strategie di lettura) che abilità emotive (e.g., interesse e motivazione). Quando il lettore affronta il testo, il risultato finale dipende notevolmente dalla sua capacità di integrare abilità cognitive ed emotive: un testo può essere compreso e, inoltre, può essere appreso (Boscolo & Mason, 2003). E’ sicuramente quest’ultimo il livello più importante, sia a livello scolastico che pratico (Voss & Silfies, 1996). Questo studio si propone di indagare il peso delle variabili cognitive di alto livello (metacognizione ed applicazione di strategie di lettura) ed emotive (motivazione a leggere e interesse nell’argomento rappresentato nel testo) sulla comprensione del testo, misurata attraverso domande letterali ed inferenziali, e sull’apprendimento dal testo, misurata attraverso una prova di ricordo a distanza di tempo (free recall). Hanno partecipato allo studio 188 studenti di scuola secondaria di primo grado (età media=12.85±.79). L’analisi di regressione lineare multipla ha mostrato che le quattro variabili indipendenti (metacognizione, applicazione di strategie, motivazione e interesse) spiegavano il 17% della varianza della comprensione del testo (F=5.00, p=.00), con la metacomprensione come unico predittore significativo (Beta=.25, t=2.63, p=.01). Le stesse quattro variabili spiegavano il 15% del’apprendimento dal testo (F=5.71, p=.00), con interesse come unico predittore significativo (Beta=.33, t= 3.33, p=.00). I dati mostrano quindi come le variabili cognitive pesino maggiormente nella comprensione del testo, mentre le variabili emotive svolgano un ruolo più importante nel mantenere traccia di ciò che si è compreso. Per indagare l’esatta natura delle relazioni tra queste variabili, abbiamo condotto un’analisi mediazionale, da cui è risultato che la comprensione del testo predice direttamente l’apprendimento dal testo (b=.11, t=2.35, p=.02), ma tale relazione è mediata da metacomprensione (b=.03, LLCI=.00, ULCI=.08) e interesse (b=.03, LLCI=.01, ULCI=.07). Nell’insieme, il modello mediazionale misto spiega il 16% della varianza in apprendimento dal testo (F=9.74, p=.00) e rafforza l’idea che il passaggio da comprensione del testo ad apprendimento del testo avvenga tramite un modello misto di cognizione ed emozione.
Comprendo ciò che leggo, ricordo ciò che mi interessa? / Tarchi, Christian. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno XXVIII Congresso Nazionale AIP, Sezione Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione).
Comprendo ciò che leggo, ricordo ciò che mi interessa?
TARCHI, CHRISTIAN
2015
Abstract
La comprensione del testo espositivo è un processo complesso e multidimensionale, alla cui efficacia concorrono sia abilità cognitive (e.g., metacognizione e strategie di lettura) che abilità emotive (e.g., interesse e motivazione). Quando il lettore affronta il testo, il risultato finale dipende notevolmente dalla sua capacità di integrare abilità cognitive ed emotive: un testo può essere compreso e, inoltre, può essere appreso (Boscolo & Mason, 2003). E’ sicuramente quest’ultimo il livello più importante, sia a livello scolastico che pratico (Voss & Silfies, 1996). Questo studio si propone di indagare il peso delle variabili cognitive di alto livello (metacognizione ed applicazione di strategie di lettura) ed emotive (motivazione a leggere e interesse nell’argomento rappresentato nel testo) sulla comprensione del testo, misurata attraverso domande letterali ed inferenziali, e sull’apprendimento dal testo, misurata attraverso una prova di ricordo a distanza di tempo (free recall). Hanno partecipato allo studio 188 studenti di scuola secondaria di primo grado (età media=12.85±.79). L’analisi di regressione lineare multipla ha mostrato che le quattro variabili indipendenti (metacognizione, applicazione di strategie, motivazione e interesse) spiegavano il 17% della varianza della comprensione del testo (F=5.00, p=.00), con la metacomprensione come unico predittore significativo (Beta=.25, t=2.63, p=.01). Le stesse quattro variabili spiegavano il 15% del’apprendimento dal testo (F=5.71, p=.00), con interesse come unico predittore significativo (Beta=.33, t= 3.33, p=.00). I dati mostrano quindi come le variabili cognitive pesino maggiormente nella comprensione del testo, mentre le variabili emotive svolgano un ruolo più importante nel mantenere traccia di ciò che si è compreso. Per indagare l’esatta natura delle relazioni tra queste variabili, abbiamo condotto un’analisi mediazionale, da cui è risultato che la comprensione del testo predice direttamente l’apprendimento dal testo (b=.11, t=2.35, p=.02), ma tale relazione è mediata da metacomprensione (b=.03, LLCI=.00, ULCI=.08) e interesse (b=.03, LLCI=.01, ULCI=.07). Nell’insieme, il modello mediazionale misto spiega il 16% della varianza in apprendimento dal testo (F=9.74, p=.00) e rafforza l’idea che il passaggio da comprensione del testo ad apprendimento del testo avvenga tramite un modello misto di cognizione ed emozione.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.