Premessa di Carla Balocco (descrizione) Illuminare un oggetto, un’opera d’arte, uno spazio non vuol dire soltanto stabilire la corretta quantità e qualità di luce, ma anche coinvolgere il luogo, l’architettura, la storia. La natura fisica della luce e dei fenomeni ad essa connessi sono noti e precisamente formulati. Attraverso la luce è possibile far vedere lo spazio (il contenitore) e gli oggetti in esso collocati (il contenuto, le opere), in modo completamente nuovo. Bisogna innanzitutto distinguere fra luce diretta e luce riflessa e tenere presente che i colori che noi vediamo sono sempre l'effetto della combinazione di colore e luce. Non vediamo la luce, ma i suoi effetti talora interagenti; non vediamo la realtà ma la “nostra visione della realtà”. Da fisici tecnici ed illuminotecnici, fisici e fisici ottici, qualora anche esperti di ergonomia della visione, ci siamo trovati a pensare e a ragionare insieme per un unico obiettivo, l’illuminazione delle opere d’arte e con un fattore/elemento comune la luce ed il colore. Abbiamo messo a punto un metodo basato su un approccio integrato, che richiede fasi di ricerca interconnesse: la fase delle misure sperimentali per la caratterizzazione della luce naturale ed artificiale: per intensità, temperatura correlata di colore, colore della luce e spettro di emissione, per la definizione ed individuazione delle caratteristiche ottiche, colorimetriche e fotometriche delle superfici e dei diversi materiali; la fase dell’elaborazione dei dati misurati integrata dall’analisi dell’errore e laddove possibile loro diretta rappresentazione; la fase di modellazione e simulazione illuminotecnica supportata da prove di luce dirette su campo, finalizzata all’individuazione della luce più appropriata per le opere in termini di quantità e qualità, a garanzia di una corretta visione e percezione, ma anche della tutela e conservazione preventiva. Abbiamo quindi condotto un’esperienza di ricerca pratica su campo, scritto e quasi vissuto un racconto rigorosamente tecnico della luce, di come misurarla, dirigerla e controllarla, ma anche condiviso e confrontato le nostre sensazioni e i sentimenti di tutti noi che abbiamo creduto e lavorato sodo con passione e spirito di collaborazione, esplicitando la ricerca sulla luce su opere emblematiche e straordinarie, attraverso esperienze pratiche e concrete intessute da un approccio interdisciplinare. Ci siamo occupati dello studio della luce artificiale e dell’illuminotecnica dedicata, poiché gli ambienti espositivi di Villa La Quiete ospitando opere d’arte molto sensibili alla luce, escludono qualsiasi accesso alla luce naturale.

Luce, colore e percezione: studio illuminotecnico / Balocco, Carla; Baldanzi, Elisabetta; Farini, Alessandro; Mercatelli, Luca. - STAMPA. - (2016), pp. 1-21.

Luce, colore e percezione: studio illuminotecnico

BALOCCO, CARLA
;
2016

Abstract

Premessa di Carla Balocco (descrizione) Illuminare un oggetto, un’opera d’arte, uno spazio non vuol dire soltanto stabilire la corretta quantità e qualità di luce, ma anche coinvolgere il luogo, l’architettura, la storia. La natura fisica della luce e dei fenomeni ad essa connessi sono noti e precisamente formulati. Attraverso la luce è possibile far vedere lo spazio (il contenitore) e gli oggetti in esso collocati (il contenuto, le opere), in modo completamente nuovo. Bisogna innanzitutto distinguere fra luce diretta e luce riflessa e tenere presente che i colori che noi vediamo sono sempre l'effetto della combinazione di colore e luce. Non vediamo la luce, ma i suoi effetti talora interagenti; non vediamo la realtà ma la “nostra visione della realtà”. Da fisici tecnici ed illuminotecnici, fisici e fisici ottici, qualora anche esperti di ergonomia della visione, ci siamo trovati a pensare e a ragionare insieme per un unico obiettivo, l’illuminazione delle opere d’arte e con un fattore/elemento comune la luce ed il colore. Abbiamo messo a punto un metodo basato su un approccio integrato, che richiede fasi di ricerca interconnesse: la fase delle misure sperimentali per la caratterizzazione della luce naturale ed artificiale: per intensità, temperatura correlata di colore, colore della luce e spettro di emissione, per la definizione ed individuazione delle caratteristiche ottiche, colorimetriche e fotometriche delle superfici e dei diversi materiali; la fase dell’elaborazione dei dati misurati integrata dall’analisi dell’errore e laddove possibile loro diretta rappresentazione; la fase di modellazione e simulazione illuminotecnica supportata da prove di luce dirette su campo, finalizzata all’individuazione della luce più appropriata per le opere in termini di quantità e qualità, a garanzia di una corretta visione e percezione, ma anche della tutela e conservazione preventiva. Abbiamo quindi condotto un’esperienza di ricerca pratica su campo, scritto e quasi vissuto un racconto rigorosamente tecnico della luce, di come misurarla, dirigerla e controllarla, ma anche condiviso e confrontato le nostre sensazioni e i sentimenti di tutti noi che abbiamo creduto e lavorato sodo con passione e spirito di collaborazione, esplicitando la ricerca sulla luce su opere emblematiche e straordinarie, attraverso esperienze pratiche e concrete intessute da un approccio interdisciplinare. Ci siamo occupati dello studio della luce artificiale e dell’illuminotecnica dedicata, poiché gli ambienti espositivi di Villa La Quiete ospitando opere d’arte molto sensibili alla luce, escludono qualsiasi accesso alla luce naturale.
2016
University Press Firenze
Firenze
Donatella Pegazzano, Cristiano Giometti, Lia Brunori, Mara Visonà, Isabella Gagliardi, Carla Balocco, Elisabetta Baldanzi, Alessandro Farini, Luca Mercatelli
Capolavori a Villa La Quiete. Botticelli e Ridolfo del Ghirlandaio in mostra
Balocco, Carla; Baldanzi, Elisabetta; Farini, Alessandro; Mercatelli, Luca
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