Finalità/Obiettivi: La motor imagery (MI) è definita come un processo cognitivo conscio che simula un’azione in una prospettiva di prima persona (Choudhury et al., 2007). Recentemente, alcuni studiosi (i.e. Collet et al., 2011) hanno sostenuto l’ipotesi di misurare e classificare la bontà dell’abilità di MI negli atleti attraverso strumentazioni psicofisiologiche. Inoltre, è classicamente accettata in letteratura l’ipotesi dell’equivalenza funzionale (Finke, 1979), cioè la condivisione dei circuiti neurali, dei pattern di attivazione fisiologica e della legge di Fitt (Fitts, 1954) tra la MI e l’esecuzione dell’azione. Considerate tali evidenze, noi supponiamo che la qualità della MI possa essere legata a delle specifiche condizioni psicofisiologiche percepite cosciamente dagli atleti durante la stagione sportiva. Metodo: 58 giovani adulti (18-35 anni, 48.3% maschi), praticanti sport competitivi e non competitivi hanno completato il Vividness of Movement Imagery Questionnaire – 2 (Roberts, et al, 2008) ed il REST-Q 76 Sport (Kellmann, Kallus, 2001). Il VMIQ-2 misura la vividezza della MI in tre prospettive: visiva esterna, visiva interna e cinestetica. Il REST-Q 76 Sport misura l’impatto fisico e mentale dello stress dell’allenamento negli ultimi tre giorni/notti. I partecipanti sono stati divisi in alti (HMI) e bassi (LMI) immaginatori motori secondo la mediana dei punteggi totali del VMIQ-2, così come di ciascuna delle sue sottoscale. I punteggi del REST-Q ottenuti nei HMI e LMI sono stati confrontati per mezzo dell’ANOVA. Risultati: L’ANOVA ha mostrato differenze significative tra gli HMI ed i LMI in prospettiva visiva interna nelle seguenti sottoscale del REST-Q: fitness/essere in forma (F(1,56) = 6.2, d = 0.69), autoregolazione (F(1,56) = 10.0, d = 0.85) e burnout/realizzazione personale (F(1,56) = 5.5, d = 0.62). Inoltre, differenze significative sono state trovate nel punteggio totale del VMIQ-2 nella sottoscala burnout/realizzazione personale (F(1,56) = 5.1, d = 0.52). Gli HMI hanno mostrato punteggi più alti nella maggior parte delle sottoscale del REST-Q. Conclusioni: Ci sono differenze significative tra gli HMI ed i LMI in una prospettiva visiva interna nelle sottoscale del REST-Q fitness/essere in forma, autoregolazione e burnout/realizzazione personale. In aggiunta, differenze significative sono state trovate nei punteggi totali del VMIQ-2 e nella sottoscala burnout/realizzazione personale. Il nostro studio suggerisce che tali specifiche condizioni psicofisiologiche potrebbero essere differenti a seconda della vividezza della MI in atleti praticanti sport competitivi e non competitivi.
La qualità della motor imagery potrebbe essere collegata a specifiche condizioni psicofisiologiche negli atleti: uno studio preliminare / Di Gruttola, Francesco; Incognito, Oriana; Manzoni, Diego; Menardo, Elisa; Sebastiani, Laura. - CD-ROM. - (2016), pp. 0-0. (Intervento presentato al convegno "Professioni e Professionalitá nella Psicologia dello Sport in Italia").
La qualità della motor imagery potrebbe essere collegata a specifiche condizioni psicofisiologiche negli atleti: uno studio preliminare
DI GRUTTOLA, FRANCESCO;Incognito, Oriana;
2016
Abstract
Finalità/Obiettivi: La motor imagery (MI) è definita come un processo cognitivo conscio che simula un’azione in una prospettiva di prima persona (Choudhury et al., 2007). Recentemente, alcuni studiosi (i.e. Collet et al., 2011) hanno sostenuto l’ipotesi di misurare e classificare la bontà dell’abilità di MI negli atleti attraverso strumentazioni psicofisiologiche. Inoltre, è classicamente accettata in letteratura l’ipotesi dell’equivalenza funzionale (Finke, 1979), cioè la condivisione dei circuiti neurali, dei pattern di attivazione fisiologica e della legge di Fitt (Fitts, 1954) tra la MI e l’esecuzione dell’azione. Considerate tali evidenze, noi supponiamo che la qualità della MI possa essere legata a delle specifiche condizioni psicofisiologiche percepite cosciamente dagli atleti durante la stagione sportiva. Metodo: 58 giovani adulti (18-35 anni, 48.3% maschi), praticanti sport competitivi e non competitivi hanno completato il Vividness of Movement Imagery Questionnaire – 2 (Roberts, et al, 2008) ed il REST-Q 76 Sport (Kellmann, Kallus, 2001). Il VMIQ-2 misura la vividezza della MI in tre prospettive: visiva esterna, visiva interna e cinestetica. Il REST-Q 76 Sport misura l’impatto fisico e mentale dello stress dell’allenamento negli ultimi tre giorni/notti. I partecipanti sono stati divisi in alti (HMI) e bassi (LMI) immaginatori motori secondo la mediana dei punteggi totali del VMIQ-2, così come di ciascuna delle sue sottoscale. I punteggi del REST-Q ottenuti nei HMI e LMI sono stati confrontati per mezzo dell’ANOVA. Risultati: L’ANOVA ha mostrato differenze significative tra gli HMI ed i LMI in prospettiva visiva interna nelle seguenti sottoscale del REST-Q: fitness/essere in forma (F(1,56) = 6.2, d = 0.69), autoregolazione (F(1,56) = 10.0, d = 0.85) e burnout/realizzazione personale (F(1,56) = 5.5, d = 0.62). Inoltre, differenze significative sono state trovate nel punteggio totale del VMIQ-2 nella sottoscala burnout/realizzazione personale (F(1,56) = 5.1, d = 0.52). Gli HMI hanno mostrato punteggi più alti nella maggior parte delle sottoscale del REST-Q. Conclusioni: Ci sono differenze significative tra gli HMI ed i LMI in una prospettiva visiva interna nelle sottoscale del REST-Q fitness/essere in forma, autoregolazione e burnout/realizzazione personale. In aggiunta, differenze significative sono state trovate nei punteggi totali del VMIQ-2 e nella sottoscala burnout/realizzazione personale. Il nostro studio suggerisce che tali specifiche condizioni psicofisiologiche potrebbero essere differenti a seconda della vividezza della MI in atleti praticanti sport competitivi e non competitivi.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.